La donna che soffre di diabete gestazionale deve sempre tenere sotto controllo i livelli di glucosio
Tutte le donne in dolce attesa dovrebbero seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, ma anche di proteine (il ferro, che si trova nella carne, ma anche in tanti vegetali e legumi è fondamentale nei 9 mesi di gravidanza), evitando di assumere troppi carboidrati e zuccheri raffinati. L’attenzione a tavola, consigliata appunto a tutte le future mamme, diventa fondamentale quando viene riscontrato il diabete gestazionale.
Il diabete gestazionale è una forma che si manifesta solo in gravidanza, quando l’organismo non riesce a produrre insulina a sufficienza per smaltire l’aumentata dose di zuccheri nel sangue. La placenta, durante la gravidanza, produce il lattogeno placentare umano, un ormone che contrasta l’insulina ed espone quindi al rischio di diabete. Sono più soggette a contrarre diabete durante i nove mesi di gravidanza (solitamente a partire dal 5° mese) le donne over 35. Le mamme più mature, e questo vale anche per altri disturbi, come l’ipertensione in gravidanza e la pre-eclampsia, corrono un rischio leggermente superiore di sviluppare diabete gestazionale, ma questo non significa che le più giovani siano in realtà immuni da questi problemi.
Nelle donne con diabete gestazionale la complicazione più grave è una crescita esagerata del feto, per questo molti medici tendono a consigliare la programmazione del parto a 38 settimane o comunque non oltre alla 40esima settimana di gravidanza. Ad essere più a rischio di diabete gestazionale, oltre alle donne che si avvicinano alla soglia dei 40 anni, sono tutte quelle future mamme in sovrappeso, ma anche le donne che ne hanno sofferto nelle precedenti gravidanze o che hanno avuto figli di peso superiore ai 4 chili. Anche la familiarità è considerata un fattore di rischio. A soffrirne, secondo le statistiche, sono 4 donne su 100, e se è vero che nella maggior parte dei casi il diabete tende a scomparire dopo il parto, è importante precisare che costituisce un fattore di rischio per un eventuale insorgenza di diabete mellito di tipo 2 in futuro.
La diagnosi consiste nel calcolo del dosaggio degli zuccheri nel sangue dopo un periodo di digiuno e l’ingestione di una certa quantità di zuccheri: si chiama test da carico glicemico con 75 g di glucosio con verifica dei valori glicemici all’inizio, dopo un’ora e dopo due ore, mentre si parla di diabete gestazionale se vengono superati i seguenti valori glicemici:
– glicemia ≥ 95 mg/dl a digiuno;
– glicemia ≥ 180 mg/dl dopo un’ora;
– glicemia ≥ 155 mg/dl dopo due ore.
Le donne che soffrono di diabete gestazionale possono manifestare alcuni sintomi che è sempre importante far presente al proprio ginecologo: sensazione eccessiva di sete, tracce di glucosio nelle urine, urinazione eccessiva e stanchezza.
Non sempre è necessario ricorrere alla somministrazione di iniezioni o compresse di insulina. Molte donne riescono a curare il diabete gestazionale controllando i livelli di glucosio con una dieta povera di zuccheri e controllando la glicemia a casa, più volte al giorno, attraverso un’apposita macchinetta. Quando la dieta non è sufficiente allora è necessario che la donna venga seguita da un centro diabetologico ospedaliero fino al momento del parto.
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