Bimbi all'asilo: come gestire il distacco dalla mamma
Spesso sentiamo ripeterci la frase: “ogni bambino ha i suoi tempi”. Tanto vera quanto ansiogena. Sarebbe bene dire che anche ogni genitore ha i suoi tempi. Non sempre l’ingresso all’asilo del proprio bambino viene vissuto con serenità dai genitori. Specie per le mamme ad alto contatto (o accudimento) il momento del distacco porta stress, sensi di colpa, disagio. I bambini, ahimè così sensibili, sono capaci di leggerci dentro e fanno propri quei sentimenti e quelle sensazioni negative.
Quando ho vissuto in prima persona questo distacco da “primo giorno” non ho retto alle lacrime disperate di mio figlio e ho creduto che magari per lui sarebbe stato meglio optare per altre soluzioni. Il momento del saluto è un momento carico di emozioni: non ci si fida adeguatamente del personale scolastico, ci si sente in colpa per il ritorno al lavoro, non ci si fida abbastanza delle capacità del proprio bimbo.
Il genitore deve imparare a gestire in maniera produttiva e consapevole le emozioni e deve imparare a fidarsi incondizionatamente del proprio pargolo. Crescere vuol dire scoprire, affrontare cose nuove e impreviste, mostrare spirito di resilienza, entrare in contatto con altri adulti e con i propri simili, creare nuove routine, aprirsi al mondo circostante ma soprattutto vivere con entusiasmo ogni piccola occasione. Forza mamme, siate serene e positive, ne gioverà la salute fisica e mentale dei bimbi.
I sentimenti giusti con cui ogni mamma deve approcciarsi alle novità che riguardano la vita del proprio bimbo sono fiducia e serenità. Specie per quel che concerne l’inserimento all’asilo, nido o materna non fa differenza. Una mamma ansiosa, preoccupata e lacerata da conflitti trasmetterà insicurezza e paura al bambino. Il piccolo a sua volta risponderà con un sentimento di rifiuto verso l’asilo o comunque verso la nuova situazione, sviluppando rabbia. Senza il giusto supporto “casalingo”, il bambino proverà diffidenza verso insegnanti e amichetti, regredirà, potrà tornare a bagnare il letto di notte.
Di contro, il distacco può essere vissuto come un debutto in società di nostro figlio: aumenterà la sua autonomia e la sua autostima, svilupperà nuove competenze e si affaccerà al mondo in maniera più sicura. La reunion serale, dopo il lungo distacco diurno, sarà vista in famiglia come un momento prezioso da custodire con amore: intorno alla tavola la famiglia racconterà a turno la propria giornata e ognuno dirà quello che lo ha colpito di più e quello che ha imparato di nuovo. Il rapporto genitore/figlio, lungi dall’essere scalfito, sarà ancora più forte.
Grazia Honegger Fresco, nota pedagogista allieva di Maria Montessori, nel suo libro “Un nido per amico” (casa editrice La Meridiana, disponibile su Amazon), propone di sostituire il termine “inserimento” con il termine “ambientamento” al fine di aiutare il piccolo a diventare sé stesso. Il termine inserimento pone il bambino su un piano passivo, lo mette a livello di oggetto “inserito”, portato, in un determinato contesto escludendo il suo ruolo e la sua emotività.
Secondo la pedagogista i bambini hanno tutte le carte in regola per iniziare la nuova avventura dell’asilo. Agli adulti, genitori ed educatori, spetta il compito di accompagnarli e mediare la loro esperienza, organizzando con amore un ambiente, fisico e relazionale, accogliente verso i loro bisogni. L’ambientamento restituisce al bambino una sfera di protagonismo: ogni piccolo ha in sé competenze e capacità per affrontare la nuova avventura al meglio.
Il primo giorno di asilo, temuto e desiderato insieme, è così arrivato e la mamma deve prepararsi al distacco dal piccolo (e viceversa). Vediamo cosa fare e cosa non fare per aiutare i nostri figli ad ambientarsi al meglio nel nuovo contesto. Fermo restando che prima di iniziare a frequentare l’asilo è bene coinvolgere il bimbo nell’acquisto del corredo e del materiale occorrente e passeggiare intorno al nuovo ambiente per spiegargli di cosa si tratta e di come vivrà nella nuova struttura: giochi, bimbi, attività divertenti, educatrici affettuose. La preparazione a monte è importante, parola degli esperti. Ma veniamo ai consigli dei primi giorni.
Tanti sono i suggerimenti che le mamme si sentono dare all’inizio di ogni nuovo percorso dei loro figli. In questa sede vogliamo fornirvi solo 3 parole chiave da tenere a mente.
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