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Puntura di tafano: cosa fare

I tafani o tabanidi sono degli insetti riconducibili al vasto gruppo dei ditteri. Per vari fattori tra cui il numero di specie, l’ampia diffusione e l’ematofagia degli esemplari femminili (il nutrirsi del sangue di un vertebrato, comportamento tipico anche delle zecche) sono tra i più studiati e ricercati. È proprio dai molti dati raccolti che emerge la presenza nel mondo di qualche migliaio di specie. Ma perché i tafani sono insetti così temibili e famigerati?

Caratteristiche fisiche e trappole

I tabanidi si presentano molto simili alle comuni mosche, e sono molto attratti dal calore poiché dotati di occhi termici. A differenza della vista umana, la loro distingue soltanto le zone calde da quelle fredde.

È proprio in base alla loro vista che è nata l’idea di una trappola ad hoc. Questa trappola è costruita in modo da sfruttare il fatto che i tafani volano verso l’alto e che così facendo dopo essere stati attratti dal calore di una sfera nera impenetrabile si muovono alla ricerca di qualche altra preda. In questo modo finiscono dentro ad un imbuto sempre più stretto per non uscirne più.

A differenza di api, vespe e calabroni che pungono per difendersi, grazie al loro apparato boccale succhiante perforante, i tafani pungono per sopravvivere e si nutrono con il sangue.

Dove si trovano?

I tafani si trovano prevalentemente all’aria aperta in luoghi lontani dal trambusto cittadino. Se vi volete concedere una bella giornata immersa in uno scenario bucolico, dovrete far attenzione alla presenza di questo insetto molto comune, dato che si trova per lo più in località ricche di animali.

La puntura del tafano

Come tutti sanno, la puntura di un tafano è molto dolorosa. Oltre a causare arrossamento e gonfiore spesso può dar vita anche ad infezioni e reazioni di natura allergica.

Se il fastidio post puntura continua nei giorni a seguire, è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia che fornirà eventuali indicazioni sul da farsi.

Per prevenire le fastidiose punture di questo insetto non c’è una strategia davvero efficace ma solo qualche suggerimento, come abiti lunghi e l’uso di repellenti epidermici, anche se con scarsi risultati.

Benedetta Montaldi

Laureata in storia contemporanea, si è specializzata nell'insegnamento dell'italiano e dell'inglese. Ama molto la creatività e l'aspetto multiculturale del suo lavoro di insegnante. Scrivere è una delle attività che da sempre più la divertono e appassionano. Scrive per lo più su argomenti dedicati alla maternità, al lifestyle e all'arredamento.

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Benedetta Montaldi

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