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Puntura di riccio di mare: tutti i rimedi

Essere punti da un riccio di mare è davvero molto fastidioso. Questi animali, infatti, possiedono degli aculei appuntiti e fragili, che penetrano e si conficcano nella pelle. Il contatto tra l’uomo e questa creatura marina provoca quindi un dolore lancinante e immediato.

Gli aculei sono velenosi: vanno estratti il prima possibile con l’aiuto di una pinzetta, evitando l’insorgere di processi spinosi. Se l’asportazione di questi frammenti risulta difficile, è consigliabile rivolgersi immediatamente a un medico, che valuterò anche la profilassi da seguire.

Ricci di mare: qualche informazione

Il comune riccio di mare, come quello presente nel Mar Mediterraneo, è un animale pacifico e non attacca l’uomo di proposito. Spesso vivono in colonie, sui fondali rocciosi poco profondi o in nicchie scavate negli scogli. Alcune specie (ne esistono più di 900) presenti soprattutto ai tropici, sulle coste dell’Atlantico e nell’area del sud Pacifico, hanno gli aculei a tenaglia.

Si attaccano alla vittima e iniettano del veleno che, a sua volta, può contenere sostanze tossiche. In questo caso, se si viene punti ripetutamente, possono verificarsi reazioni anche gravi, con spasmi muscolari e disturbi respiratori. Le specie nel Mediterraneo inducono reazioni meno tossiche.

Dove si trovano i ricci di mare

I ricci di mare si trovano ovunque, a qualsiasi latitudine del mondo. I Paesi in cui sono maggiormente diffusi circondano il Mar Mediterraneo, Italia e Francia in prima linea, ma anche l’Oceano Atlantico Orientale. L’habitat prediletto dai ricci sono gli scogli e i fondali rocciosi, generalmente in zone profonde e poco illuminate.

La presenza di questi esemplari è il segnale naturale della pulizia delle acque: essi tendono a fuggire da ambienti inquinati, preferendo invece aree incontaminate. La puntura di riccio è quindi un inconveniente (come la puntura di medusa) a cui si può andare incontro, se si cammina scalzi sugli scogli o quando ci si immerge per fare snorkeling in prossimità di fondali rocciosi.

Cosa provoca la puntura di un riccio di mare

Oltre al dolore, il problema principale della puntura di un riccio di mare è correlato alla rimozione, spesso difficoltosa, delle spine, robuste e appuntite. Le spine sono inoltre molto fragili e tendono quindi a spezzarsi in tanti frammenti non appena penetrano nella cute.

Se non vengono rimossi correttamente dopo la puntura, gli aculei possono provocare dolore cronico, arrossamento, infiammazione ed eruzioni cutanee, caratterizzate da bruciore e prurito. È anche possibile la formazione di un granuloma.

I granulomi si manifestano come noduli duri, di colore rosso scuro, che corrispondono alla sede di puntura. Nel caso in cui le spine del riccio siano conficcate in profondità, specialmente in prossimità delle piccole articolazioni delle mani o dei piedi, possono manifestarsi complicazioni articolari o tendinee.

Punture di riccio di mare: granuloma

Una delle conseguenze più gravi di una puntura di riccio di mare è il granuloma da corpo estraneo. In pratica, la pelle congloba i frammenti delle spine e reagisce al corpo estraneo cercando di eliminarlo. Il risultato è un processo infiammatorio che può dare origine a una lesione nodulare granulomatosa anche dopo 2-3 mesi dalla puntura.

Nel caso in cui le spine siano infisse in profondità, se non trattate correttamente possono portare a danni permanenti. Un’altra possibile conseguenza della puntura sono le sovrainfezioni batteriche e non è da escludere del tutto il rischio di contrarre il tetano.

Puntura di riccio di mare: primo intervento

Il primo intervento dopo essere usciti dall’acqua, come detto, è l’estrazione in modo delicato (con una pinzetta sterilizzata) degli aculei. Fate attenzione a non spezzarli. Sciacquate ripetutamente la parte colpita e non appena possibile disinfettatela.

Per gli aculei difficili da rimuovere rivolgetevi a un medico o al pronto soccorso. Talvolta possono manifestarsi anche azioni ritardate, a distanza di una settimana dalla puntura: anche in quel caso è bene rivolgersi a un medico.

I rimedi

Dopo aver disinfettato e rimosso gli aculei, immergete la parte lesa in acqua calda, alla temperatura massima tollerabile. Questo serve ad alleviare il dolore. Aggiungete sale di Epsom o aceto all’acqua calda per favorire la fuoriuscita delle spine. Frequenti impacchi al giorno possono essere sufficienti per far sparire il dolore.

Usate poi una pomata all’ittiolo (ottimo rimedio per sconfiggere i brufoli e le impurità della pelle) se sono rimasti dei frammenti. Fate attenzione alle medicazioni ‘fai da te’: i bendaggi e i cerotti, infatti, non lasciano traspirare la ferita. Nei giorni seguenti controllate che non vi siano tracce di infezione (arrossamento, gonfiore, pus o calore nell’area colpita). In caso contrario, contattate il medico.

Trattamento

Talvolta, se gli aculei del riccio di mare sono penetrati in profondità, il medico, per estrarli, deve praticare una piccola incisione o addirittura una rimozione chirurgica. Una volta conclusa l’asportazione, il dolore può persistere alcuni giorni.

Se invece perdura e viene riscontrata dal medico un’infiammazione, allora il trattamento indicato potrebbe essere quello di applicare sull’area interessata un cortisonico per alcuni giorni. Se comparissero segni di infezioni, il dottore potrebbe prescrivervi una cura antibiotica.

Cosa non fare

Esistono alcune cose da non fare dopo una puntura di riccio di mare, per evitare il peggioramento dei sintomi. Innanzitutto, non strofinare o grattare la parte interessata dal dolore. La tentazione di grattarvi sarà forte, perché il prurito è tanto, ma questo potrebbe comportare la rottura e la frammentazione degli aculei penetrati nei tessuti cutanei. Non insistete nella rimozione degli aculei se risulta difficile: nel tentativo di rimuoverle, le spine si potrebbero rompere. Meglio quindi lasciar fare a un medico.

Prevenzione

Esiste un modo per evitare le punture di riccio di mare? Generalmente questi animali si trovano sugli scogli e sui fondali rocciosi. Per prevenire le dolorose punture, quindi, è meglio indossare delle scarpe protettive con la suola di gomma, in grado di evitare o minimizzare l’azione degli aculei.

Prima di immergervi in acqua o camminare tra gli scogli, inoltre, guardate attentamente il fondale del mare. Infine, nei luoghi in cui la presenza di ricci di mare è elevata, solitamente sulla spiaggia vengono posizionati dei cartelli di avvertimento.

Francesca Ceriani

Laureata in Lettere Moderne, giornalista dal 2015. Amo viaggiare, scoprire nuovi mondi, entrare in contatto con culture sconosciute. Leggere è la mia evasione. La scrittura e la cucina sono le mie passioni.

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Francesca Ceriani
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