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Perdite di sangue prima o dopo il ciclo

Le perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra possono dipendere da diversi fattori. Possono anche essere un campanello d’allarme per problemi più seri

Perdite di sangue

Molte donne, tra una mestruazione e l’altra, possono notare delle perdite di sangue. Si tratta di emissioni di sangue uterino meno consistenti rispetto a quelle del ciclo mestruale e di colore diverso. Inoltre, queste perdite non sono accompagnate dai dolori tipici delle mestruazioni, come crampi addominali, affaticamento, stress e spossatezza generale.

Le cause di queste perdite inaspettate possono essere molteplici e il fenomeno è assai diffuso, soprattutto tra le donne che hanno appena iniziato l’assunzione della pillola anticoncezionale o che si trovano nella prima fase della gravidanza. In alcuni casi queste perdite possono essere considerate innocue, in altri è meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Perdite di sangue: il fenomeno dello ‘spotting’

Il fenomeno delle perdite di sangue ha un nome: ‘spotting’. Il termine deriva dal verbo inglese ‘to spot’, che significa ‘macchiarsi’. Il colore delle macchie di sangue è diverso da quelle del flusso mestruale: mentre durante le mestruazioni il sangue ha un colore rosso, nel caso dello spotting il colore è marroncino.

Il colore marrone delle perdite è dovuto all’ossidazione del sangue che, a contatto con l’ossigeno, diventa più scuro. Insieme ad altri disordini del ciclo è uno dei motivi più comuni di richiesta di visite ginecologiche. È importante a tutte le età non considerare normale la presenza di queste perdite: il sintomo è molto aspecifico e spesso non associato a malattie gravi, ma può anche essere un campanello d’allarme per diagnosticare malattie serie in tempo utile.

Le cause delle perdite di sangue

Queste perdite di sangue marroncine, facilmente riconoscibili, possono dipendere da diverse cause. Possiamo raggruppare le cause in due grandi gruppi: disfunzionali e organiche.

Fra le cause disfunzionali ci sono le alterazioni ormonali dovute, per esempio, a stress, premenopausa, disturbi del comportamento alimentare (come bulimia e anoressia). Ma anche l’obesità e l’inserimento scorretto della spirale possono rientrare tra le cause delle perdite anomale di sangue.

Fra le cause organiche troviamo invece cisti ovariche, vaginiti, polipi e fibromi uterini, endometriosi, lesioni precancerose o tumorali. Si tratta dunque di un fenomeno da tenere sotto controllo per evitare conseguenze gravi.

Quando compaiono le perdite di sangue

Spesso si presentano subito dopo l’ovulazione, dopo circa 16 giorni dal ciclo, per via dell’abbassamento dei livelli di estrogeni. Altre volte, invece, si presentano qualche giorno dopo la fine del ciclo: in questo si tratta di sangue delle mestruazioni precedenti che ancora non era stato espulso e che si è ossidato prima di uscire. Se si assume la pillola o si utilizza l’anello anticoncezionale le perdite di sangue possono verificarsi nel periodo di sospensione tra una confezione e l’altra o se vi dimenticate di prendere la pillola per un giorno o più. Gli anticoncezionali a base ormonale, infatti, possono provocare una cosiddetta “emorragia da sospensione”, dovuta al fatto che – non avvenendo l’ovulazione – l’endometrio non si sfalda.

In ‘perimenopausa’

Se si è in ‘perimenopausa’ (ovvero il periodo che precede la menopausa vera e propria) le perdite di sangue sono abbastanza comuni dopo il ciclo normale. In alcuni casi le perdite marroni sostituiscono addirittura il ciclo vero e proprio.

Patologie

Il sanguinamento intermestruale può essere dovuto a patologie del collo dell’utero, come la cosiddetta piaghetta sul collo dell’utero. In questo caso le perdite sono dovute a un trauma, dopo un rapporto sessuale.

A causare lo spotting possono essere anche patologie a carico del corpo dell’utero, ovvero le patologie endometriali, nella cavità interna o vicino alla cavità, come polipi endometriali o fibromi intracervicali. Lo spotting può essere un campanello d’allarme di patologie più gravi se si manifesta dopo la menopausa. Dopo l’età fertile, infatti, è uno dei primi indici di patologie oncologiche a carico dell’endometrio o dell’utero. In questo caso è necessario rivolgersi immediatamente al medico.

Come risolvere il disturbo

Per risolvere il disturbo bisogna innanzitutto escludere la presenza di malattie e anche una possibile gravidanza. Dopodiché è necessario escludere la presenza di cause organiche, quindi processi infiammatori e infettivi, ma anche polipi e fibromi.

Una volta fatte queste dovute distinzioni, se le perdite sono dovute alla ‘piaghetta’, per esempio, il problema può essere risolto grazie a cure specifiche. Con le visite e gli esami come il Pap test e l’ecografia transvaginale il vostro ginecologo sarà in grado di individuare la causa delle perdite; solo a quel punto potrà prescrivervi la giusta cura da effettuare per combattere il problema.

Ciclo o gravidanza?

Le perdite marroni possono anche essere il segnale di una gravidanza. In questo caso si parla di ‘spotting da impianto’ perché si verifica nel momento in cui l’embrione di annida nella parte interna dell’utero. Le macchie si presentano quindi nella prima fase della gravidanza: non sono frequenti, ma se dovesse succedere è del tutto normale. A causarle è proprio la fisiologica lesione dei tessuti che provoca una piccola emorragia con conseguente sanguinamento.

Come negli altri casi sopra esposti, le perdite da impianto non sono dolorose e in genere durano pochi giorni. Se dovessero diventare più intense, rivolgetevi al vostro medico: potrebbe, in quel caso, trattarsi di una possibile minaccia di aborto oppure del distaccamento del trofoblasto (una sorta di sacca che protegge l’embrione).

Quanto durano le perdite da impianto

Se le perdite marroni sono indice di gravidanza, compariranno all’incirca dopo 10 giorni dall’avvenuto concepimento. Se però si ha un ciclo irregolare, il calcolo diventa ovviamente più difficoltoso. Di solito le perdite da impianto durano solo pochi giorni, sono scarse e scompaiono con rapidità, di solito nel giro di 48 ore.

Questi dettagli aiutano a distinguere le perdite da impianto rispetto alle normali perdite pre-mestruali. In ogni caso, per essere sicure di essere incinta o meno e togliersi ogni dubbio, procedete con un test di gravidanza. Se invece vi accorgete che le perdite durano più del previsto o cambiano via via colore, è meglio per sicurezza rivolgersi al ginecologo.

Francesca Ceriani

Laureata in Lettere Moderne, giornalista dal 2015. Amo viaggiare, scoprire nuovi mondi, entrare in contatto con culture sconosciute. Leggere è la mia evasione. La scrittura e la cucina sono le mie passioni.

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Francesca Ceriani
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