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Passiflora: come assumerla ed effetti collaterali

La passiflora – o fiore della passione – è una splendida pianta rampicante sempreverde. Molto utilizzata per abbellire giardini, ringhiere e pergolati, è anche conosciuta per le sue numerose proprietà curative.

Breve storia della passiflora

La passiflora, originaria dell’America centro-meridionale, appartiene alla famiglia delle Passifloraceae e comprende quasi 600 specie di piante erbacee. Le varietà più utilizzate a scopo curativo sono edulis, incarnata e caerulea.

È stato il medico e naturalista svedese Linneo, nel 1735, ad attribuire questo nome – che deriva dalle parole latine Flos Passionis – alla pianta. Il riferimento simbolico è alla Passione di Gesù Cristo. La corona dei filamenti rappresenta la corona di spine, mentre i tre stigmi simboleggiano i tre chiodi.

E ancora: i cinque sepali e i cinque petali, insieme, sono i dieci apostoli rimasti fedeli a Gesù. I viticci sono associati alle fruste, mentre al centro del fiore c’è la colonna della flagellazione. La passiflora ha raggiunto l’apice della sua popolarità nell’Inghilterra vittoriana.

Negli ultimi anni, tuttavia, è tornata alla ribalta sia per la sua bellezza (in particolare la varietà dei colori) che per le proprietà cosmetiche e terapeutiche.

Le caratteristiche della pianta

Nella maggior parte dei casi la passiflora è una pianta rampicante con fusto legnoso e numerosi viticci che contribuiscono alla crescita in verticale. La pianta fiorisce in estate e il fiore ermafrodita è unico nel suo genere. Infatti può colorarsi in varie tonalità: dal bianco candido al rosso scarlatto, dai toni del viola e del blu alle molte sfumature del rosa.

La dimensione del fiore può variare da pochi millimetri a diversi centimetri, a seconda della specie di passiflora. Il fiore è così vistoso per poter attirare più insetti impollinatori e ottenere così una maggiore fruttificazione. Se coltivata in un habitat ideale, la passiflora può fiorire e fruttificare per buona parte dell’anno, con la sola pausa invernale.

I suoi frutti sono molto conosciuti: si tratta infatti della maracuja e del frutto della passione. Entrambi ricchi di vitamina C, possono essere mangiati freschi (basta tagliarli in due e “scavare” al loro interno con un cucchiaino) o utilizzati per preparare marmellate, gelati e cocktail dal gusto tropicale.

Le proprietà benefiche della passiflora

Per la preparazione di rimedi naturali a base di passiflora si adoperano le parti aeree della pianta: fusti, foglie, fiori e frutti. La passiflora contribuisce al benessere sia fisico che psicologico e si presta a diversi utilizzi. Principalmente, è consigliata in caso di disturbi legati al sistema nervoso.

È conosciuta come erba del relax, al pari di altre piante come tiglio, camomilla, melissa e valeriana. Grazie alla sua azione calmante, è tra i rimedi fitoterapici più utilizzati per alleviare i disturbi dell’umore e le forme ansioso-depressive. Non a caso, durante la Prima guerra mondiale la passiflora veniva somministrata ai soldati per combattere l’angoscia da guerra.

Come agisce la passiflora

Grazie alle sostanze funzionali contenute nella pianta – flavonoidi, benzoflavoni, glucosidi, alcaloidi indolici e olio essenziale – la passiflora esercita diverse azioni: antispastica, antiacida e azione sedativa, senza però deprimere il sistema nervoso.

Inoltre, la passiflora è utile per intervenire sui disturbi della menopausa come tachicardia, vampate di calore, dispnea e stress in generale. Se stai affrontando un periodo difficile, questa pianta può esserti di grande aiuto.

I principi attivi della passiflora, infatti, sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine situati nel nostro cervello, rilasciando così la loro azione calmante.

Erba del relax

La passiflora ti aiuterà a combattere l’insonnia, in quanto stimola un sonno fisiologico senza risvegli notturni e senza causare intorpidimento mattutino o effetti di assuefazione.

Contribuirà ad alleviare stress, ansia e senso di angoscia. Sarà un alleato utile per contrastare attacchi di nevrosi isterica, fobica, ossessiva e post traumatica. Puoi ricorrere a questo fitoestratto anche per calmare i dolori mestruali (ad esempio i crampi) e i disturbi gastro-intestinali (come il colon irritabile).

Alcuni studi, inoltre, dimostrano che la passiflora può contribuire a ridurre la pressione alta. Un infuso al giorno, infatti, è in grado di regolare i livelli di pressione sanguigna nelle persone con forme lievi di ipertensione. Questa pianta, infine, può essere impiegata, per uso esterno, per trattare le emorroidi.

Come assumere la passiflora

Puoi assumere la passiflora in vari modi: compresse in polvere, gocce di tintura madre, olio essenziale o tisana. Puoi acquistarli in erboristeria oppure online. Le modalità di assunzione variano in base al prodotto.

In genere, si consiglia di prendere le compresse o bere l’infusione dopo cena, proprio per calmare l’irrequietezza e favorire un sonno tranquillo. In omeopatia, questa preziosa pianta è impiegata – sotto forma di granuli o gocce da assumere per via orale – come rimedio contro ansia, agitazione, insonnia, incubi e convulsioni.

Grazie ai suoi antiossidanti e alle proprietà calmanti, la passiflora è inoltre un ingrediente presente in molti cosmetici antietà e nelle creme per pelli sensibili con tendenza alla couperose.

Effetti collaterali della passiflora

La passiflora presenta alcune controindicazioni, per questo la sua assunzione andrebbe concordata con il proprio medico. Infatti, è sconsigliata sia ai bambini con meno di dodici anni che alle donne durante gravidanza e allattamento.

Durante la gestazione, alcune componenti della pianta potrebbero indurre contrazioni uterine, aumentando il rischio di nascita prematura. Durante l’allattamento, invece, è meglio evitare che alcuni principi attivi della pianta vengano assorbiti con il latte materno.

Chi prende farmaci per il controllo della pressione arteriosa non dovrebbe assumere contemporaneamente anche la passiflora. I due rimedi, combinandosi, potrebbero abbassare la pressione sanguigna a livelli pericolosi. La passiflora, infine, non dovrebbe essere assunta in concomitanza con farmaci anticoagulanti, ansiolitici e antidepressivi. La pianta potrebbe potenziare gli effetti collaterali e indesiderati dei farmaci.

Maura Corrado

Giornalista freelance con quasi vent’anni di esperienza sulle spalle. Ho iniziato scrivendo per la carta stampata, per poi abbracciare la rivoluzione digitale. Mi occupo di Lifestyle, beauty, moda, attualità, green e sostenibilità.

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