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Sigaretta elettronica: tutto ciò che devi sapere

Il suo nome originale è “Ecig”, ovvero Electronic Cigarette, la sua prima ideazione proviene dalla Cina ed è datata 2007, benché sfruttasse una tecnica realizzativa sostanzialmente diversa da quella utilizzata nelle attuali versioni in commercio.

È la ormai comunissima sigaretta elettronica che, dati alla mano, sta radicalmente modificando le abitudini degli italiani – ma in realtà la cosa vale per tutto il pianeta – in fatto di consumi di sigarette tradizionali.

Si calcola che su un campione di 40 fumatori che non volevano smettere, viene dimostrato come l’introduzione dell’ecig abbia comportato una riduzione drastica del consumo di “bionde” tradizionali quantificabile intorno al 55%. Un dato di grande impatto ed interesse.

Si può dunque considerarla un vero crash nella lotta al tabagismo o è troppo presto?

La sigaretta elettronica: come è fatta.

Il funzionamento della ecig è piuttosto semplice: un vaporizzatore alimentato a batteria va a nebulizzare una soluzione di acqua, propilene, glicerolo e nicotina, in alcuni casi anche assente, che può essere aromatizzata.

L’effetto che si ottiene è assolutamente paragonabile a quello che si prova durante l’inalazione fatta da una sigaretta tradizionale ma l’elemento di vera diversificazione sta nell’assenza del processo di combustione che sta alla base della produzione di fumo di quest’ultima.

È infatti proprio la combustione che produce, attraverso i suoi residui, primo fra tutti il catrame, la maggior parte delle sostanze cancerogene contenute nella sigaretta. La nicotina è in effetti una sostanza assai dannosa, ma il suo “bersaglio” è neurologico, colpendo principalmente il cervello, agendo in modo pressoché analogo ad uno stimolante e per questo dando dipendenza psichica.

Il vero fattore moltiplicante nella formazione di tumori nell’organismo di chi fuma sono in effetti il catrame ed il benzene prodotti dalla combustione del tabacco.

La sigaretta elettronica fa male?

Da quanto sopra sintetizzato, appare evidente come la sigaretta elettronica non possa che essere considerata di gran lunga meno dannosa della sigaretta tradizionale e per questo motivo è vista con favore anche dalle associazioni che combattono il tabagismo e da numerosi medici.

Essa costituisce effettivamente un potentissimo deterrente al fumo da tabacco ed uno strumento assai utile per chi intende smettere di fumare.

La presenza di nicotina, poi, può essere progressivamente ridotta fino a scomparire completamente, cosa che permette anche di combatterne la dipendenza.

È comunque necessario dire che la storia della ecig è estremamente breve, essendosi diffusa assai di recente, e per questo non esistono sufficienti rilievi scientifici per poter affermare che “in assoluto” sia innocua, naturalmente al netto della presenza di nicotina.

La maggior parte degli studi fino ad ora effettuati, sembrano comunque avere esiti positivi. Ma non mancano in tal senso le voci di dissenso e certo non è corretto affermare che utilizzarla sia equivalente al non fumare affatto.

Quanto costa una sigaretta elettronica?

La sigaretta elettronica è composta da diversi elementi per ognuno dei quali sono presenti in commercio svariate tipologie, qualità, versioni con prezzi decisamente differenti.

In ogni caso, è evidente che il risparmio che deriva dall’utilizzo della ecig sia direttamente proporzionale al numero di pacchetti al giorno che si era soliti fumare delle vecchie bionde a combustione.

Una sigaretta elettronica di medio livello, nella cui confezione solitamente sono contenute un paio di unità ed il caricatore delle batterie costa dai 50 ai 100 euro a seconda della qualità e del design. Oltre ai ricambi eventuali, occorre poi provvedere all’acquisto delle ricariche, la cui durata dipende ovviamente dalla intensità del loro utilizzo. Una ricarica, a prescindere dal fatto che contenga o meno nicotina, costa una decina di euro e con i fumatori più assidui può durare una settimana o poco meno.

Se si eccettua quindi l’investimento iniziale, si può sicuramente affermare che nel medio/lungo periodo il costo “reale” sia effettivamente inferiore.

La sigaretta elettronica in farmacia

Il fatto che sia considerata uno strumento “positivo” è testimoniato dal fatto che le sigarette elettroniche sono vendute anche in farmacia, anche se occorre dire che i modelli che vi si possono trovare sono sempre senza nicotina, ovviamente, e normalmente non hanno un prezzo concorrenziale.

I maggiori risparmi si possono ottenere acquistando i kit via internet, dove esistono siti specializzati nei quali è possibile anche scegliere ed ordinare le ricariche.

Non mancano i negozi specializzati che, anzi, si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutto il territorio italiano: alcuni di essi sono concessionari esclusivi di determinate marche, mentre altri offrono un assortimento più vario e completo.

Redazione UnaDonna

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