Curcuma: cosa cura e come si può utilizzare
La curcuma si è ritagliata, negli ultimi anni, un posto d’onore tra i cosiddetti superfood (come alga spirulina, zenzero, semi di chia, moringa, ecc.) grazie alle sue numerose proprietà benefiche per la salute umana. Impiegata fin dall’antichità nella medicina ayurvedica e nella cucina dei Paesi orientali, questa spezia è ora largamente conosciuta anche nei Paesi occidentali.
La Curcuma longa è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente nei Paesi dell’Asia meridionale (dall’India alla Malesia), in Africa e nelle aree tropicali caratterizzate da temperature alte ed elevata piovosità. Se hai il pollice verde, puoi coltivare la Curcuma longa in casa, piantandola in primavera e con alcune accortezze.
Questa pianta – conosciuta anche come “zafferano delle Indie” – va tenuta all’esterno solo in estate, in quanto soffre molto il freddo e preferisce il clima caldo-umido. La parte della pianta che viene utilizzata per uso alimentare e cosmetico è la radice, costituita da un grande rizoma cilindrico di colore giallo oro o arancione intenso. La forma della radice ricorda lo zenzero. Il colore al suo interno, invece, lo zafferano. Il sapore è delicato ma pungente.
La curcuma può essere consumata in vari modi. Puoi comprare la radice fresca e grattugiarla, dopo averla lavata accuratamente, direttamente sulle pietanze (ad esempio sulle insalate). Puoi acquistarla online, nei negozietti di prodotti etnici, biologici oppure ordinandola dal fruttivendolo di fiducia. Cinquanta grammi di radice fresca di curcuma costano all’incirca 2 euro.
Per rendere questa spezia più assimilabile dall’organismo, mangiala insieme ad alcune categorie di alimenti:
La radice fresca tende a perdere rapidamente il suo aroma, quindi è meglio se la acquisti in piccole quantità. Puoi conservare la radice fresca in un contenitore ermetico, in frigorifero.
La curcuma in polvere, invece, ha valori nutrizionali leggermente inferiori rispetto alla radice fresca, ma si conserva più a lungo ed è molto versatile per l’uso in cucina. Il consiglio, se la scegli in polvere, è di utilizzarla a fine cottura per evitare la dispersione dei principi nutritivi.
Puoi acquistarla (meglio se biologica) al supermercato e nei negozi di prodotti etnici o biologici. Una confezione da cento grammi di curcuma in polvere di buona qualità costa all’incirca 4 euro. In commercio puoi trovare, poi, l’olio essenziale commestibile di curcuma. Come suggerisce il nome, è indicato sia per uso esterno che per uso alimentare.
Puoi acquistarlo online, in erboristeria e nelle farmacie più fornite. Una boccetta con contagocce di olio essenziale biologico di curcuma da 10 ml costa all’incirca 20 euro. Infine, puoi acquistare uno dei numerosi integratori a base di curcuma, in capsule o compresse, presenti sul mercato, in base alle tue specifiche esigenze di salute.
Curcuma sì, dunque, ma sempre rispettando la dose consigliata, che oscilla tra i 2 e i 4 grammi (in polvere) al giorno, che corrispondono a due cucchiaini rasi da tè. Le proprietà benefiche di questa spezia sono davvero numerose, grazie soprattutto al suo principio attivo più importante: la curcumina. La curcuma esercita più azioni: antitumorale, antiossidante, digestiva, cicatrizzante, antibatterica, antinfiammatoria, antidolorifica ed antidepressiva.
Nel dettaglio:
In alcuni casi, tuttavia, è sconsigliata l’assunzione di questa spezia. La curcuma è innanzitutto controindicata durante la gravidanza e l’allattamento. Più in generale, se superi la dose quotidiana consigliata, potresti incorrere in disturbi gastrointestinali, nausea o diarrea.
Se soffri di questi disturbi, infine, dovresti consultare il tuo medico di fiducia prima di assumere la curcuma:
La curcuma è tra gli ingredienti fondamentali del curry e di numerose ricette della cucina orientale. Puoi usarla come colorante e insaporitore nella preparazione della maionese vegana e in altre salse per accompagnare carne e pesce.
Lo “zafferano delle Indie” è ottimo anche per la preparazione di creme dolci, gelati, budini e negli impasti di pane, focacce, torte, biscotti e altri prodotti da forno. In molti alimenti che acquisti al supermercato (zuppe, sughi, formaggi, ecc.), la curcuma viene utilizzata tra gli ingredienti come colorante naturale (la sigla è E100).
Tra le bevande benefiche di cui avrai sicuramente sentito parlare c’è poi il golden milk (“latte d’oro”). Si prepara con acqua, latte (vaccino o vegetale), curcuma in polvere, miele o sciroppo d’agave, un pizzico di pepe nero. Il golden milk ha un gusto avvolgente e un’azione antiossidante, immunostimolante e digestiva.
Se preferisci la classica tisana, ti sarà utile soprattutto in caso di raffreddore. Per prepararla occorrono 500 ml di acqua bollente, in cui sciogliere e mescolare due cucchiaini di curcuma in polvere, il succo di una fettina di limone, un cucchiaino di miele e un pizzico di pepe nero. Puoi berne una o due tazze al giorno.
In estate, infine, puoi sostituire la tisana con dei frullati freschi da insaporire con un pizzico di curcuma (da versare nel frullatore insieme agli altri ingredienti).
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