Se la conosci sai come utilizzarla! Di cosa parliamo? Della crusca, l’involucro che avvolge e protegge il seme del frumento e degli altri cereali, ricca di fibra, minerali, vitamine. Contiene glucidi, proteine e lipidi, con un ruolo importante per la germinazione del seme e fattori anti-nutrizionali, come la fitina e le lectine, che riducono l’assorbimento di vitamine del gruppo B e minerali e rendono indigeribili alcune proteine. Rappresenta il prodotto di scarto della raffinazione dei cereali e si presenta sotto forma di scagliette di varia dimensione. Conosciamone da vicino le proprietà, il suo utilizzo in caso di celiachia e gravidanza e le eventuali controindicazioni al suo impiego.
Innanzitutto è importante sapere che la crusca ha un grande interesse dal punto di vista nutrizionale. Grazie alla ricchezza in fibre insolubili è indicata per il trattamento della stipsi, associata all’introduzione di almeno 2 litri di acqua al giorno, per far aumentare ed avanzare la massa fecale, migliorando così la funzionalità intestinale. Inoltre ha poche calorie, di conseguenza è molto indicato nei regimi dietetici per aumentare il senso di sazietà, ma non bisogna superare i 10 g. Esercita una azione positiva su colesterolo e glicemia. Ne esistono diverse tipologie, ma le più utilizzate sono quelle di frumento e di avena. La prima contiene dal 40 al 50% circa di fibre, principalmente insolubili, che si rigonfiano in presenza di acqua, e di magnesio. É ampiamente impiegata nella preparazione di prodotti da forno dolci e salati. Quella d’avena è più ricca di fibre solubili, quindi con una maggiore azione ipocolesterolemizzante per la presenza di beta-glucani, e di silicio, fondamentale per l’accrescimento e la riparazione di ossa ed articolazioni.
In caso di celiachia, è bene prestare attenzione al tipo di crusca utilizzata. Infatti la crusca di un cereale contenente glutine, lo contiene essa stessa. Alternative valide a quella di avena e di frumento sono quelle di mais, di riso, di quinoa e di amaranto.
[dup_immagine align=”alignleft” id=”142426″]Durante la gravidanza, sebbene il problema della stipsi caratterizzi un elevato numero di donne in dolce attesa, l’utilizzo della crusca è sconsigliato, anche in quantità ridotte, per evitare un malassorbimento di minerali come ferro, rame, calcio e zinco, indispensabili per la corretta crescita del feto.
L’utilizzo della crusca, infine, è controindicato in coloro che soffrono di diverticolosi del colon, diarrea, malattie intestinali, flatulenza, anemia e negli stati di malnutrizione.
Addio alle diete tristi: con la dieta del merluzzo perdi peso, ti sazi e resti…
Moda e cinema a braccetto al Vogue World 2025: gli abiti più iconici delle star…
Il fascino e l'ordine di questa città rimembrano per certi versi la capitale nipponica. Andiamo…
La conduttrice di È sempre mezzogiorno sa come stupire il suo pubblico, ma questa volta…
I codici segreti aiutano e non poco a potenziare l'uso del proprio dispositivo. Ognuno di…
Al contrario di quanto si possa pensare anche l'Italia può vantare una città in pieno…