Ciclo mestruale: scopriamone di più.
Il ciclo mestruale, l’appuntamento mensile per eccellenza di tutte le donne in età fertile, è considerato uno degli indicatori della salute femminile. Per questo motivo è bene conoscerne i vari aspetti, in modo tale da potersi rendere conto di cosa è normale e cosa non lo è.
È fondamentale prendere nota tutti i mesi del giorno di inizio del flusso, registrandolo sull’agenda, sul calendario o sul cellulare. In questo modo si sarà sempre informate sull’inizio dell’ultima mestruazione. Ma cerchiamo di scoprire qualcosa di più sul ciclo mestruale, quanto dura, cosa fare se risulta irregolare, scarso, abbondante o anticipato.
Innanzi tutto ricordiamo che per ciclo mestruale si intende quella serie di cambiamenti ormonali mensili che modificano il corpo della donna e lo rendono pronto ad una eventuale gravidanza.
È un periodo che dura in media 28 giorni, tempo che intercorre tra l’inizio di una mestruazione e l’altra.
Nel linguaggio comune con il termine ciclo mestruale si indica la mestruazione vera e propria, ossia la perdita di sangue che dura in media da 3 a 7 giorni.
Ogni 28 giorni circa l’endometrio, il tessuto di rivestimento della cavità interna dell’utero, per effetto dell’azione degli ormoni si sfalda e viene eliminato insieme al sangue che si libera dai vasi sottostanti. Si ha, in questo modo, la mestruazione vera e propria.
Generalmente un ciclo si definisce regolare quando ha una durata dai 25 ai 36 giorni, con una media di 28 giorni.
La regolarità è legata ad un preciso controllo ormonale. A metà del ciclo, ossia circa 14 giorni prima della mestruazione successiva, avviene l’ovulazione, per effetto degli ormoni prodotti dall’ovaio. In questo modo l’organismo femminile prepara l’utero ad accogliere un eventuale ovulo fecondato. Se non avviene il concepimento il tessuto preparato per la gravidanza, l’endometrio, viene espulso durante la mestruazione.
Per capire se il proprio ciclo mestruale è regolare è importante osservarne l’andamento nel tempo, così come è utile sapere come comportarsi in caso di eventuali anomalie.
È consigliabile prendere nota, non solo del primo giorno del mestruo, ma anche dell’intensità del flusso, della durata, della presenza o meno di dolore e di eventuali sanguinamenti anomali tra le due mestruazione. Ma procediamo con ordine.
Qualora il ciclo mestruale sia irregolare (per durata, intensità o dolore) le cause possono essere diverse:
In questi casi è fondamentale affidarsi ad un bravo ginecologo, che trovi la strategia giusta per risolvere il problema. Bisogna farlo con urgenza se si sanguina per più di sette giorni o tra un ciclo e l’altro, oppure il flusso è così intenso da cambiare l’assorbente ogni ora.
Se invece il ciclo risulta di scarsa quantità (ipomenorrea), generalmente alla base del problema ci sono stress o stanchezza. Di solito il problema si risolve naturalmente rallentando i ritmi e riposando di più.
Se invece il fenomeno si ripresenta frequentemente, è opportuno effettuare accertamenti diagnostici, fra cui di dosaggi ormonali e l’ecografia pelvica, per valutare il funzionamento dell’ovaio e delle altre ghiandole endocrine.
Quando il ciclo è abbondante (ipermenorrea) bisogna invece valutare soprattutto la frequenza con cui il problema si verifica.
Il ripetersi di mestruazioni abbondanti va indagato per comprenderne le cause, soprattutto per escludere presenza di polipi endometriali, fibromi uterini ed alterazioni endometriali, ma soprattutto per evitare l’insorgenza di una eventuale anemia.
Qualora le mestruazioni abbiano un carattere emorragico (menorragia) è opportuno rivolgersi al medico, che indicherà i farmaci da assumere (ormoni, procoagulanti).
Se invece il ciclo tende ad anticipare (polimenorrea), con un anticipo superiore ai 3 giorni, è consigliabile eseguire i dosaggi ormonali, per rilevare alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio. Di solito il problema è legato ad una insufficienza luteale, ossia una inadeguata produzione di progesterone, o ad un rialzo dei valori di prolattina.
Nel caso del ciclo in ritardo (oligomenorrea) è bene eseguire accertamenti ormonali ed una ecografia pelvica.
Di solito il fenomeno è legato ad una aumentata produzione di ormoni androgeni da parte dell’ovaio, come nel caso della Sindrome dell’Ovaio Policistico.
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