Attività fisica (ph.Pixabay)
Vivere in eterno non si può, ma vivere meglio e più a lungo sì. Secondo una ricerca condotta da Xuan-Mai Nguyen, specialista in scienze della salute per il Million Veteran Program al VA Boston Healthcare System, presentata al convegno Nutrition 2023, sono almeno otto le abitudini che possono fare la differenza.
Lo studio ha esaminato le abitudini dei veterani statunitensi, i militari che hanno prestato servizio nelle missioni all’estero delle forze armate Usa. Ha concluso che se queste abitudini vengono assunte intorno ai 40 anni, possono aiutare a prolungare la vita di 24 anni. Se assunte a partire dai 50 anni, il beneficio può arrivare a 21 anni. Mentre, se si inizia ad adottarle intorno ai 60 anni, la propria vita potrebbe prolungarsi di circa 18 anni.
La prima abitudine da adottare è l’attività fisica, che ci aiuta ad abbattere il rischio di morte per qualsiasi causa del 46% rispetto a chi fa vita sedentaria. Per avere i benefici bastano 30 minuti di cammino al giorno.
Al secondo posto c’è il regime alimentare. Secondo gli esperti, una dieta a base vegetale aiuta a ridurre le possibilità di morte per qualsiasi causa del 21%. Anche in questo caso, non è necessario diventare per forza vegetariani o vegani, basta seguire la classica dieta mediterranea e ridurre quanto più possibile le carni rosse e lavorate.
Se vuoi vivere di più, bisogna necessariamente evitare le droghe. Tra i veterani statunitensi, evitare la dipendenza dagli oppioidi ha ridotto il rischio di morte del 38%. Ovviamente, anche il fumo fa male: meglio evitarlo. Eliminare i prodotti a base di tabacco fa diminuire il rischio del 29%.
Lo stress fa più male dell’alcol. Riuscire a gestirlo potrebbe ridurre il rischio di morte precoce del 22%. Invece, evitare di bere oltre quattro bevande alcoliche al giorno riduce il rischio del 19%. L’ideale, però, sarebbe eliminarlo completamente dalle proprie abitudini.
Dormire bene da sette a nove ore a notte, senza episodi di insonnia, è una delle abitudini che aiutano a ridurre il rischio di morte precoce del 18%. Inoltre, coltivare la socialità apporta un beneficio del 5%. Anche l’arte può aiutare a migliorare la qualità della vita e prolungarla. La musica, i dipinti, le mostre, ma anche il semplice lavorare a maglia attivano molteplici circuiti cerebrali che stimolano la corteccia uditiva, che elabora il suono, l’amigdala, che è la sede delle emozioni, e l’ippocampo, cioè la memoria.
(Foto copertina: credit agenzia Pixabay)
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