Basilica di Sant'Ambrogio (ph. Pixabay)
A Milano 7 dicembre si festeggia Sant’Ambrogio. Il patrono della città sta molto a cuore ai suoi cittadini che, impegnati tra un acquisto natalizio e una cena in compagnia, non mancano mai di ricordarlo in questo giorno importante. Ecco cinque curiosità che ruotano intorno a questa festa e al santo protettore del capoluogo lombardo.
La Basilica di Sant’Ambrogio è uno dei primi monumenti paleocristiani di Mediolanum, l’antica Milano. Voluta personalmente da Sant’Ambrogio, fu costruita tra il 379 e il 386 d.C. Il suo aspetto romanico attuale è un rifacimento avvenuto nell’XI secolo. Sant’Ambrogio è stato ordinato vescovo di Milano il 7 dicembre: questo giorno è stato scelto per celebrare la sua festa. La basilica, con la sua facciata raccolta e severa, ha segnato i primi passi del cristianesimo nella città. È un luogo amato dai milanesi e spesso scelto per i funerali di cittadini importanti.
Oltre a essere il patrono di Milano, Sant’Ambrogio è anche il protettore delle api e degli apicoltori. Secondo la leggenda, un giorno, il padre di Sant’Ambrogio vide uno sciame d’api dirigersi verso la culla del neonato. Lo sciame avvolse il bambino, addolcendo le sue labbra con il miele, senza procurargli alcun fastidio.
La Colonna del Diavolo, o Colonna Imperiale, è una colonna di epoca romana posta in piazza Sant’Ambrogio, nei pressi dell’omonima basilica. Il suo nome è legato a una leggenda secondo la quale la colonna fu testimone di una lotta tra Sant’Ambrogio ed il Diavolo. Secondo la leggenda infatti, Lucifero tentò di aggredire Sant’Ambrogio. Il santo ebbe la meglio e il Diavolo si scontrò con una delle colonne del portico, lasciando due fori con le corna.
La fiera degli Obei Obei (o “Oh Bej! Oh Bej!) è il mercatino tipico del periodo natalizio milanese. Si tiene dal 7 al 10 dicembre in onore del patrono della città, Sant’Ambrogio. Quest’evento rappresenta una delle più antiche tradizioni meneghine: le prime origini storiche risalgono al 1288, periodo in cui una festa in onore di Ambrogio si svolgeva nella zona dell’antica Santa Maria Maggiore. In dialetto milanese “Oh Bej! Oh Bej!” significa “Oh belli! Oh belli!”: la tradizione vuole che fosse il grido lanciato dai bambini alla vista dei prodotti esposti. Le bancarelle con dolciumi tipici e idee regalo richiamano visitatori da tutta Italia.
Nel 1936 due pasticcieri aprirono un caffè a pochi passi dal Teatro La Scala. Ispirandosi alla storia di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, i due fondatori diedero alla pasticceria e confetteria il nome del santo nella sua versione dialettale. Nacque così Sant Ambroeus, locale che ben presto si creò un bel seguito di affezionati clienti e in pochi anni diventò uno dei locali più amati della città. Situato in corso Giacomo Matteotti, è tutt’oggi amatissimo da uomini d’affari, signore milanesi e vip.
Foto copertina: Credit Agenzia Pixabay
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