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Quando andare a vedere la lavanda in Provenza?

Son tanti i motivi per cui è famosa la Francia. L’ultimo è indubbiamente la sua cucina. Perché tutto soccombe sotto al fascino della Provenza in fiore, vera bellezza della terra francese. Provenza e lavanda: un binomio perfetto per indicare una regione e un fiore meraviglioso che vanno a braccetto in un certo periodo dell’anno. E attirano visitatori, e rilassano i sensi. Questa antica provincia del Sud-Est della Francia, infatti, dà il suo massimo tra giugno e agosto, quando la lavanda è in fiore. Ed è proprio questo il periodo migliore per andare a visitare questa terra, dove la lavanda è sicuramente la prima attrazione, ma di certo non l’unica.

A proposito di Provenza

La Provenza è una delle Regioni più visitate della Francia. E non a torto. L’area è particolarmente nota sia da un punto di vista storico che geografico. Si suddivide geograficamente in Alta Provenza, Provenza cristallina e Bassa Provenza. Ognuna con le sue caratteristiche fisiche e morfologiche, ognuna con la sua storia: tutti fattori che hanno ampiamente influenzato anche la cucina del luogo, tra le migliori tradizionali della Francia. L’antica Provenza, tuttavia, fa oggi parte della regione amministrativa Provenza-Alpi-Costa Azzurra, che confina con l’Italia a Est ed è baciata dal Mediterraneo a Sud. A ovest, invece, si estende dalla parte sinistra del Rodano. Così inizia e finisce con l’acqua.

Marsiglia

Città chiave della bella Provenza, e in generale della Francia, è Marsiglia. Si tratta del capoluogo della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e seconda città della Francia. Marsiglia vanta anche altri primati: città principale del Sud della Francia e primo porto francese. È il quarto, invece, a livello europeo. Marsiglia è una città molto antica. Basti pensare che fu fondata nel 600 a.C. da dei marinai greci. E da allora brilla di uno splendore unico, storico, culturale e geografico. Non a torto nel 2013 è stata eletta Capitale Europea della cultura: qui si fondono perfettamente modernità e tradizione. E sempre da qui si può partire per visitare il resto della Provenza e i campi di lavanda.

La lavanda

La Provenza è luogo natale della lavanda. Tanto che qui, nel paese di Valensole, le si dedica una festa. Si dice che fu la fata Lavandula -che è anche il nome scientifico del fiore- a portare la lavanda in queste terre bellissime. Infatti mentre cercava un altro posto in cui vivere su un libro di paesaggi, vide le terre aride e desolate della Provenza. Ne fu tanto rattristata che pianse e le sue lacrime macchiarono di blu il libro. Per rimediare al danno, decise di prendere un pezzo di cielo e di stenderlo sulle lande tristi della Provenza, che da allora brilla di blu e violaceo grazie a questi fiori bellissimi e profumati. Lavanda, infatti, deriva dal latino: greci e latini usavano usare questo fiore proprio per i loro bagni nelle terme, profumati e dolci grazie alla lavanda.

Effetti benefici della lavanda

Già da allora si conoscevano gli effetti benefici della lavanda, dei quali la Provenza ne è massimo conoscitore oggi. Le sue proprietà terapeutiche, infatti, sono conosciute sin dai tempi antichi. Oltre che per lavarsi, Greci e Romani la usavano anche per curare la salute e il benessere di pelle e capelli. Veniva utilizzata come infuso o come olio essenziale. Il vero segreto di questo fiore, bellissimo alla vista, è il suo profumo. La lavanda, infatti, è particolarmente indicata in casi di stress, insonnia e nervosismo. Si dice che il suo odore intenso, che sa di pulito e di tenerezza, abbia effetti distensivi. Ma è utilissima anche per infiammazioni delle vie respiratorie, asma, candide, crampi.

Provenza e lavanda

Se è vero che la lavanda fa così bene, immaginiamo cosa sia perdersi nei suoi campi. Un’immersione che fa bene alla mente e al cuore, perché si vive tre volte: con gli occhi, con il naso, con le mani. Vista, olfatto e tatto sono i sensi coinvolti in questo tuffo nella lavanda, ma anche udito e gusto ne traggono vantaggio: il rumore del vento tra le piante di lavanda -che superano anche il metro d’altezza- è pura poesia; mentre della lavanda si fa largo uso anche in cucina. La Provenza è il regno perfetto per questa esperienza purificante nei campi di lavanda. Qui se ne trovano di due tipi: la lavanda, molto pura, e il lavandin, un’ibridazione. Entrambe son parte della stessa famiglia: le Laminaceae.

Arrivare in Provenza e dove andare

Per vivere questo spettacolo, il viaggio è davvero breve. La Provenza, infatti, è direttamente collegata con l’Italia. Conta molto anche il fatto che, dalla Liguria, si può raggiungere direttamente in auto. O in treno. Un volo dalle principali città italiane (Milano, Roma, Bologna, Venezia, Napoli), tuttavia, dura poco più di un’ora e i prezzi sono abbastanza bassi. Varie le città sulle quali si può approdare, l’importante poi è raggiungere le aree giuste della bella regione storica francese. La lavanda, infatti, cresce in varie zone della Provenza: tra Albione e Plateaux de Soleil, dove le colline ondulate sono perfettamente violacee; a Digne e Haut Diois, zone di montagna ricche di lavanda; nella zona di Les Baronnies, campagna secca e fiori blu.

Quando andare in Provenza

La massima concentrazione, ad ogni modo, si trova nel Plateau de Valensole, dove i campi coltivati a lavanda si perdono a vista d’occhio. Qui la fioritura, tuttavia, ha durata breve: inizia a fine giugno e va avanti fino a metà luglio. In questi 15 giorni, infatti, si concentra il periodo migliore per andare in Provenza a vivere l’armonia della lavanda. Questo non significa che tutto finisca qui. Nelle zone montane, ad esempio, le valli sono in fiore da metà giugno fino a fine agosto, a seconda di dove ci si spinge. Questo è anche il periodo perfetto per vivere il clima mite -più del solito all’inizio dell’estate- della Provenza. Il resto del sogno blu e violaceo continua nei borghi isolati e pittoreschi della Provenza, di una bellezza unica. Ma anche nella genuinità delle persone, sorridenti e semplici. E anche nel buon cibo di una volta. Anche qui si sente il profumo di lavanda.

Daniela Melis

Giornalista, blogger, copywriter e agitatrice culturale. Le parole sono il mio ossigeno, la cultura la mia via.

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Daniela Melis
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