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Procida: cosa vedere in pochi giorni

L’isola di Procida è la capitale italiana della cultura del 2022. Ecco i luoghi da vedere se avete pochi giorni a disposizione.

Procida, la perla del Golfo di Napoli

L’isola di Procida fa parte, insieme a Ischia, Nisida, e Vivara, delle isole Flegree. Queste, con la splendida Capri (a circa trenta chilometri), formano l’arcipelago campano. Procida si trova quindi nel Golfo di Napoli ed è bagnata dal Mar Tirreno. Il fascino dell’isola è quello tipico dei borghi marinari, con le tradizionali casette colorate affacciate sul mare; a differenza delle altre che compongono l’arcipelago, Procida ha mantenuto intatte le sue peculiarità. Essendo poco turistica (se non nei mesi di luglio e agosto, quando è presa d’assalto soprattutto dai turisti napoletani) ha ancora un fascino selvaggio e autentico. Una buona parte del suo litorale è tutelato e rientra nell’area marina protetta ‘Regno di Nettuno’.

L’isola si divide in nove contrade:

  1. Terra Murata (il borgo più antico, sovrastato dall’ex carcere in cui i procidani si rifugiavano dalle scorribande dei saraceni),
  2. Corricella (coloratissimo),
  3. Sent’cò,
  4. San Leopardo,
  5. Santissima Annunziata,
  6. Sant’Antuono,
  7. Sant’Antonio,
  8. Semmarezio e
  9. Chiaiolella.

Procida, le origini del nome

Le origini del nome ‘Procida’ si perdono in un mix di realtà e leggenda. Potrebbe derivare dal greco ‘porchetai’, che significa ‘giace’. Guardando la morfologia dell’isola, in effetti, essa sembra giacere sul mare. O forse deriva dal nome di una nutrice di Enea, Procida, che venne sepolta sull’isola.

Secondo un’altra ipotesi, il nome si rifarebbe a ‘Prima Cyme’, ovvero ‘prossima a Cuma’, una colonia greca poco distante. Sull’atollo arrivarono, nell’VIII secolo a.C. i coloni Calcidesi; poi fu la volta del Romani e, durante il Medioevo, dei pirati saraceni che fecero diverse razzie, devastando il territorio. Nel 1644 l’isola passò sotto il regno di Napoli, poi fu occupata dagli inglesi e dai francesi. Da fine ‘800 la storia di Procida è legata in modo indissolubile alle vicende del capoluogo campano.

Procida nel film e nei libri

Gli scenari da fiaba che caratterizzano Procida hanno fatto da sfondo a numerosi film e diversi scrittori hanno deciso di ambientare le loro storie tra le contrade dell’isola. La pellicola più famosa girata qui è certamente ‘Il postino’ con gli attori Philippe Noiret (che interpretava il poeta Pablo Neruda in esilio) e Massimo Troisi. Indimenticabili le magnifiche scene ambientate nel porticciolo della Corricella, dove si trova anche la ‘Locanda del Postino’, e alla spiaggia di Pozzo Vecchio.

Non solo film italiani: a Procida ha lavorato anche Matt Damon, protagonista di ‘Il talento di Mr. Ripley’. Nel 1999 l’isola servì per ricreare l’atmosfera della città immaginaria di Mongibello. Sull’isola campana nascono anche Arturo, protagonista del romanzo di Elsa morante, ‘L’isola di Arturo’, e Graziella, protagonista dell’omonimo libro di Alphonse De Lamartine.

Capitale della cultura italiana 2022

Procida è capitale italiana della cultura. È la prima volta che questo importante riconoscimento viene assegnato a un’isola. Ma questa perla del Golfo di Napoli ha presentato progetti, programmazione, opere, artisti e piani di riqualificazione in ottica culturale che hanno stupito i giudici. Il titolo del progetto, ‘La cultura non isola’, è già evocativo e ha come scopo quello di trasmettere un messaggio preciso: una visione della cultura che, da una piccola realtà come quella dell’isola di Procida, possa estendersi all’Italia intera.

Cosa vedere a Procida: Terra Murata

Il nucleo storico e più antico di Procida è il borgo di Terra Murata, con il maestoso Palazzo D’Avalos. Questa zona al centro dell’isola, a circa 90 metri sul livello del mare, prende il nome dalle mura che la circondano, erette nel ‘500 per proteggere la popolazione dagli attacchi navali. Per raggiungere Terra Murata dovrete percorrere una strada in salita (a piedi o in autobus), tra viuzze e case addossate una sopra l’altra; giunti in cima godrete di una vista mozzafiato sull’intero Golfo di Napoli. Qui, nel punto più alto, si trova il carcere: l’ex penitenziario è un complesso imponente, costituito da quello che in origine era il Palazzo D’Avalos. Il penitenziario fu chiuso nel 1988 e oggi è aperto al pubblico.

La Corricella, il borgo dei pescatori

La prima immagine che viene in mente pensando a Procida è quella della Corricella, il borgo marinaro più antico dell’isola, con le colorate case dei pescatori affacciate sul mare e i tipici ‘vefi’, i balconi coperti da archi, di origine araba. A dominare le tradizionali abitazioni isolane, il Santuario di Santa Maria delle Grazie. La Corricella ha raggiunto la fama mondiale anche grazie alla Apple che nel 2015 ha pubblicizzato i suoi prodotti con l’immagine di questo borgo per mostrare la risoluzione dei suoi schermi. Poco dopo anche la Microsoft ha utilizzato la medesima fotografia.

Cosa vedere a Procida: Marina Grande

Marina Grande, o Sent’Co come la chiamano i procidani, è la zona del porto principale, quello dove approdano i turisti. I visitatori, non appena sbarcano, respirano subito l’atmosfera del luogo, con le casette multicolore e i numerosi servizi che l’isola offre, dai bar ai ristoranti, oltre alla spiaggia. Da qui, si raggiunge facilmente anche via Roma, il cuore commerciale e turistico dell’isola, dove si trovano i principali negozi e botteghe di artigianato, oltre agli edifici religiosi come la Chiesa della Pietà con il suo campanile barocco.

Le spiagge di Procida

La spiaggia più famosa dell’isola, grazie al film ‘Il postino’, è quella di Pozzo Vecchio. Ma l’isola è ricca di spiaggette, insenature e baie dove riposarvi e fare il bagno nell’acqua cristallina. La maggior parte sono raggiungibili via terra, altre invece solo via mare. Tra le spiagge sabbiose e attrezzate ci sono quella della Lingua e quella della Silurenza, nei pressi del porto. Ci sono poi le spiagge di sabbia scura di Ciraccio e della Chiaiolella: i fondali sono limpidissimi. A est, davanti a Ischia, merita una visita la spiaggia di Chiaia: si raggiunge a piedi dopo 182 scalini.

Cosa vedere a Procida: la Riserva Naturale di Vivara

Nella parte occidentale si trova l’isolotto di Vivara, di proprietà privata, ben collegato con Procida grazie a un lungo ponte pedonale. Vivara è il margine del cratere di un vulcano, oggi sommerso. In passato è stata tenuta di caccia della famiglia dei Borbone; ma dal 2002 è una riserva naturale dello Stato, perché in primavera ospita diverse specie di uccelli. Non solo: qui si trova anche un sito archeologico miceneo ancora in fase di scavo. La visita alla Vivara prevede circa un’ora di escursione.

Francesca Ceriani

Laureata in Lettere Moderne, giornalista dal 2015. Amo viaggiare, scoprire nuovi mondi, entrare in contatto con culture sconosciute. Leggere è la mia evasione. La scrittura e la cucina sono le mie passioni.

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Francesca Ceriani
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