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I dieci Paesi più caldi del mondo

Foreign Policy è una autorevole rivista americana specializzata in politica estera e relazioni internazionali che gravita intorno all’universo del Washington Post. Ebbene, direte voi, che cosa c’entra questo magazine di alto bordo che esce ogni bimestre con un articolo che si prefigge di raccontare di Paesi caldi o, meglio, caldissimi?

Beh, è presto detto: quando nell’estate del 2012 gli Stati Uniti furono investiti da una ondata di afa fuori dalla norma, la rivista cercò di “mitigare” la sofferenza dei propri connazionali spiegando loro che c’erano sicuramente dei posti nel mondo dove si stava peggio e che forse poteva non essere il caso di lamentarsi troppo. Uscì così una interessante ricerca che era intitolata “The 10 Hottest Places in The Earth”: è da quella fortunata idea che ebbe un notevole successo e una ampia risonanza nei media a stelle e strisce che partiamo per scoprire, dunque, quali sono i luoghi più caldi del nostro meraviglioso pianeta, luoghi dove sopravvivere non è certo cosa facile.

Inutile dire che si tratta di Paesi posti in determinate posizioni geografiche e che sono attraversati da zone desertiche… ma d’altronde non si poteva certo pensare di trovare un Paese nella top ten dei più caldi cercando vicino al Polo Nord…

Dasht-e Lut, Iran.
Dasht-e Lut, Iran
Simpson Desert, Queensland, Australia.
Simpson Desert, Queensland, Australia
Turpan, Cina, Flaming Mountains
Turpan, Cina
El Azizia, Libia
Ghadames, Libia
Kebili, Tunisia
The Death Valley, USA
The Death Valley, USA
The Death Valley, USA
The Death Valley, USA
Tirat Zvi, Israele
Tirat Zvi, Israele
Timbuktu, Mali
Wadi Halfa, Sudan

1) Iran, deserto del Lut

Si tratta, almeno fino ad oggi, del primato del mondo. Quando le misurazioni sulla superficie terrestre effettuate da un satellite della NASA nel 2005 rilevarono i 70 e passa gradi registrati alla superficie nella regione di Dasht-e Lut, fascia orientale dell’Iran, tutti i limiti registrati in precedenza furono polverizzati. Certo, sopravvivere ad una temperatura del genere dettata da una straordinaria combinazione fra la posizione sulla Terra, la natura vulcanica della superficie e la brevità della stagione umida, è cosa pressoché impossibile per chiunque.

Ecco perché Dasht-e Lut è naturalmente un deserto che, con i suoi oltre 150.000 kmq di estensione, è uno dei venti più grandi al mondo. Nella zona sabbiosa le sue dune possono raggiungere i 200 metri di altezza, mentre le parti rocciose della sua superficie sono ricoperte di sale, lasciato ogni anno dall’acqua che dalle montagne circostanti inonda la zona durante la brevissima stagione umida. Il punto più caldo è una pianura di 480 Kmq costituita da lava solidificata che si chiama Gandom Beryan, ovvero “Grano Bruciato”. Serve che vi dica il perché?

3) Australia, Queensland

L’Australia è qualcosa di più che un Paese, un vero sub-continente con una ricchezza ed una varietà di situazioni climatiche, ambienti e paesaggi davvero unica. La parte nord-orientale del paese è costituita dallo stato del Queensland, dove sorgono importanti città come Brisbane e cui il clima generalmente caldo è valso l’appellativo di The Sunshine State. Ma c’è una zona del Queensland che non si rivela ospitale per i turisti: è il Simpson Desert dove nel 2002 fu registrata una temperatura di 68,9 gradi… Forse è più rilassante limitarsi alla Gold Coast…

3) Turpan, Cina

Fra quelli inseriti in questa strana top ten, probabilmente Turpan è il luogo più originale. Conosciuto anche come Turfan, a seconda della traduzione in caratteri europei dell’ideogramma che ne compone il nome, è un distretto della Cina dove vivono mezzo milione di persone circa. La sua particolarità è quella di essere uno dei luoghi più bassi del pianeta arrivando anche a “profondità” di 500 metri sotto al livello del mare.

La sua incredibile conformazione fa sì che l’estate sia molto calda e lunga, con una media di 39 gradi e gli inverni molto freddi, sebbene più brevi, con “contromedie” intorno ai 7 gradi sotto lo zero. Oltre quaranta gradi di escursione termica. Ma i record non finiscono qui: se le temperature minime hanno raggiunto i 29 gradi sotto zero, nella zona desertica presso le “Montagne in Fiamme” si sono registrate punte di 66,7… Che dire, massima ammirazione per quei cinquecentomila coraggiosi!

Il club degli under sessanta

Va subito detto. Dopo la incontestabile ed incontestata top three delle colonnine di mercurio che abbiamo scorso in rapida successione, la lotta per le posizioni al di sotto del podio è molto più serrata, con luoghi la cui calura ha raggiunto livelli un po’ meno estremi. Certo, parliamo pur sempre di temperature fra i 50 ed i 60 gradi che non possono considerarsi uno scherzo, ma rispetto ai 70 dell’Iran o alla mostruosa escursione termica della regione di Turpan sembrano decisamente più abbordabili.

4) Scorriamo dunque la classifica di Foreign Policy scoprendo che al quarto posto la rivista pone la regione libica di El Azizia con le sue punte massime di 58 gradi, anche se è buona cosa osservare che diversi mesi dopo la pubblicazione della graduatoria, una revisione delle rilevazioni ha portato ad un ridimensionamento della misurazione di 5-6 gradi.

5) Al quinto posto gli americani non potevano non citare la Valle della Morte, estesa fra California e Nevada ed oggi sede di uno straordinario parco naturale. In questa celebre ed incredibile landa della Terra si registrano spesso temperature superiori ai 50 gradi con un picco “non ufficiale” di 56,7 rilevato nel 1913 e, per questo, da più parti messo in dubbio.

6) Forse più credibile la candidatura di Ghadames, ancora il Libia, la “Perla del Sahara” riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questa straordinaria città-oasi ha temperature estive medie di 41 gradi con punte registrate di 55 che la pongono così a pari merito con un’altra città-oasi, quella tunisina di 7) Kebili anch’essa peraltro caratterizzata da una elevata escursione termica fra estate e inverno che le regala il doppio primato nazionale di caldo e freddo.

8) 54 sono i gradi accreditati a Timbuctu, l’affascinante città del Mali situata fra il fiume Niger ed il Sahara, un decimo di grado in più del record di calura del kibbuz di 9) Tirat Zvi, in Israele dove nel 1942 si arrivò a 53,9.

10) Infine il decimo posto: Wadi Halfa, agglomerato commerciale del nord del Sudan. Temperatura media 42 gradi e record che si attesta ai 52,8.

Photo Credit: Diego Delso, Chambers Pillar, Christopher Watson, Colegota, Jesper Rautell Balle, Madhif, Upyemoz, Bertramz.

Anna Invernizzi

Classe 1972, cinque figli e una vita intensa. Laureata in Economia, impiegata, scrivo per passione su tutto quello che mi interessa. In particolare creo contenuti a tema cucina e lifestyle.

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Anna Invernizzi

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