Aereo (ph.Pixabay)
Chi ama viaggiare, si sa, farebbe di tutto pur di accaparrarsi biglietti aerei al minor costo possibile. Partire in tarda serata o all’alba può sicuramente far risparmiare qualcosa, ma c’è un trucco che rende gli spostamenti più leggeri, ma che non piace per niente alle compagnie aeree. Parliamo dello “skiplagging”.
La tecnica dello “skiplagging” consiste nel comprare un biglietto aereo meno costoso con uno scalo nella città in cui si vuole viaggiare e poi non salire sul secondo volo. Facciamo un esempio: se si deve andare dal punto A al punto B e le tariffe per la tratta diretta sono troppo alte, si deve cercare un volo che porti dal punto A a un punto C, ma che faccia una fermata intermedia al punto B, lo scalo che sarà la reale destinazione. A quel punto scenderemo al punto B, senza mai prendere il volo per il punto C. Così sarà possibile risparmiare anche il 20% del prezzo del biglietto.
Questa pratica porta però con sè diversi svantaggi. Il primo è che non si possono mettere bagagli in stiva, perché se la destinazione finale del biglietto è il punto C, è lì che verranno spediti i bagagli dei passeggeri, senza alcuna possibilità di poterli ritirare durante lo scalo al punto B. Per viaggiare dovremmo quindi accontentarci del bagaglio a mano.
Altro rischio riguarda il volo di ritorno. Se si vuole usufruire dello “skiplagging”, acquistare un biglietto di andata e ritorno può essere pericoloso. C’è, infatti, un’alta possibilità che le compagnie aeree annullino il biglietto di ritorno una volta che si accorgono che sul secondo volo non è salito nessuno.
Inoltre, non è da escludere che la città di scalo in cui vogliamo arrivare (il nostro punto B) possa essere cambiata all’improvviso. La programmazione, i cambi di rotta e la logistica complicata sono, infatti, parte integrante della pianificazione dei voli. A quel punto ci si ritroverà in un posto che non si era preso minimamente in considerazione.
Le compagnie aeree hanno più volte espresso la loro contrarietà nei confronti di questa pratica che, è bene specificare, non è illegale. Innanzitutto perché i vettori fissano i prezzi dei biglietti in base alla concorrenza e non necessariamente in base alla distanza del volo, ma soprattutto perché quando un passeggero non prosegue verso la destinazione finale, le compagnie perdono denaro. Nei termini di servizio delle compagnie aeree la pratica dello “skiplagging” è quindi vietata, con vari gradi di conseguenze se si viene scoperti, dall’annullamento dei punti accumulati con i voli, fino al divieto di viaggiare con un determinato vettore o addirittura a un’azione legale.
(Foto copertina: credit agenzia Pixabay)
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