La home-page del sito Netflix
Era stato ampiamente annunciato – e lo avevamo fatto anche su queste pagine – prima dell’estate: il 22 ottobre è stato il D-Day per la partenza italiana di Netflix, il colosso americano della trasmissione televisiva via streaming e on-demand che vanta già oltre 60 milioni di abbonati sparsi per il pianeta. Certo, non mancano gli scettici ed i detrattori, ma non c’è dubbio che l’approccio Netflix sia qualcosa che sa di rivoluzionario e che potrebbe smuovere anche pesantemente una offerta televisiva che nel nostro paese è da molto tempo bloccata fra i grandi poli economici pubblici e privati che si spartisco spettatori fra reti “in chiaro” e non. Ma, al di là del clamore mediatico – ad oggi ancora non del tutto giustificato, vista la partenza “in sordina” del servizio Netflix, che per adesso non propone nel suo catalogo italiano molte delle pellicole più recenti e alcune delle serie televisive che ne costituiscono la chiave del successo in America e che erano molto attese anche dalle nostre parti – di cosa si tratta realmente? E come funziona?
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Non è un canale televisivo o, per meglio dire, non è un canale rispetto al concetto cui siamo abituati. Non c’è un palinsesto, non ci sono orari, non ci sono repliche. Netflix è una TV on demand, una bacheca di contenuti richiamabili via streaming e visibili su ogni tipologia di supporto: dalla televisione tradizionale a tablet e smartphone, ma anche lettori blue-ray, game-consolle, desktop e laptop. Una piccola rivoluzione – Reed Hastings, fondatore di Netflix, sostiene che “un giorno i nostri figli ci chiederanno cosa volesse dire che una certa trasmissione iniziava alle 20…” – che per adesso si limita a film e serie televisive, non considerando le trasmissioni di servizio o i live-show: cosa che, da un certo punto di vista, non pone ancora Netflix in piena e diretta concorrenza con i canali tradizionali. Ma tant’è: la forza del nuovo servizio sono la semplicità e la flessibilità del suo utilizzo, nonché il suo relativamente basso costo, inquadrando come target soprattutto una “fetta” di pubblico che si colloca fra le generazioni più giovani.
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L’accesso al servizio passa attraverso l’accredito sul sito Netflix e l’attivazione di un proflio-abbonamento. Per i nuovi iscritti, è attiva una promozione che permette di godere del primo mese gratuito per ogni nuovo account, fornendo comunque delle credenziali di pagamento valide. Successivamente è possibile scegliere fra tre tipologie di abbonamento disponibili: nel “pacchetto-base”, costo 7,99 euro al mese, i contenuti saranno visibili solo con qualità non-High Definition e su un solo dispositivo alla volta, mentre l’abbonamento “standard” a 9,99 euro/mese, permette la visualizzazione FullHD e l’utilizzo contemporaneo di due dispositivi con un unico account. Infine, ecco il livello “Premium”, 11,99 euro/mese, in cui i contenuti sono disponibili il UltraHD ed i dispositivi utilizzabili nel medesimo tempo sono ben quattro.
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