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Ti amo presidente, la magia tra Michelle e Barack Obama: recensione in anteprima

Ti amo presidente, dal 17 novembre al cinema.
Barack Obama e Michelle Robinson al primo appuntamento
Parker Sawyers è Barack Obama
Obama in ritardo al primo appuntamento
Barack Obama in Ti amo presidente
Tika Sumpter nei panni di Michelle Obama
Il primo appuntamento di Michelle e Barack Obama
Michelle Robinson al primo appuntamento con Obama
Barack Obama e Michelle Robinson al primo appuntamento
Michelle balla al primo appuntamento con Barack
Michelle e Barack al cinema

Otto anni senza uno scandalo, una gaffe imbarazzante, un momento di crisi reale o d’immagine: Barack e Michelle Obama saranno ricordati probabilmente come la famiglia presidenziale più sobria, elegante e probabilmente più amata dai tempi dei Kennedy.

Ti amo presidente (titolo originale: Southside with you), diretto da Richard Tanne, è il film che porta al cinema con tempismo eccezionale la storia d’amore del presidente uscente e della sua first lady, o meglio di un giovanissimo tirocinante di nome Barack Obama e della sua tutor in uno studio legale di Chicago, Michelle Robinson.

Arriva nelle sale cinematografiche italiane il 17 novembre questa pellicola romantica che ripercorre la nascita dell’amore tra i due futuri inquilini della Casa Bianca, quando ancora, evidentemente, nessuno dei due poteva immaginare di arrivare a governare il mondo dopo l’elezione del primo Presidente afroamericano della storia.[dup_immagine align=”aligncenter” id=”223452″]

Tika Sumpter, stella emergente di Hollywood, buca lo schermo nei panni della futura first lady americana ventotto anni fa, mentre Parker Sawyers è più che convincente in quelli del Barack Obama.

La trama del film parte proprio dal loro primo appuntamento: Michelle e Barack sono due colleghi che decidono di incontrarsi fuori dal prestigioso studio legale in cui lavorano per partecipare ad una riunione di quartiere in una periferia della città.

E quelli mostrati sullo schermo sono diversi da come ci si aspetterebbe conoscendoli oggi: i loro ruoli sembrano quasi invertirsi, il rigoroso ed autorevole Barack di oggi stride con quello ritardatario e cascamorto del film, mentre l’irriverente first lady che balla in tv e coltiva orti è qui una rigorosissima e reticente giovane socia di un ufficio legale, decisa a farsi rispettare. In primis dal suo spasimante, che le prova tutte per convincerla a frequentarlo ma si scontra con un rifiuto.[dup_immagine align=”aligncenter” id=”223450″]

Michelle è il supervisore di Barack, ma soprattutto è un giovane avvocato
donna e di colore
, che fatica a farsi prendere sul serio in un mondo maschilista ricco di pregiudizi. Una femminista impegnata a difendere le donne e le classi più povere, che però ha dovuto rinunciare ai casi che più le interessano per dedicarsi a ciò che il suo lavoro le impone di seguire. Sarà proprio Barack a cogliere la sua frustrazione dietro le apparenze, come Michelle scorgerà le contraddizioni di Barack, nero nato da una coppia mista che frequenta Harvard e “ragazze bianche”. Il tutto mentre Michelle prova a resistere all’esuberanza del suo tirocinante per rispetto del suo innato senso del dovere. L’insistenza di Barack e il suo entusiasmo faranno sciogliere la corazza dell’irremovibile Michelle: da una mostra d’arte alla proiezione di Fa’ la cosa giusta di Spike Lee, passando per il discorso di Barack alle comunità di colore del suo quartiere in cui mostra già la stoffa da leader per giungere alla gelateria Baskin-Robbins e al loro primo bacio. Tutto in un solo appuntamento.

Distribuito in Italia grazie a Microcinema, presentato in collaborazione con Minerva Pictures, Ti amo presidente ha il pregio di raccontare la nascita di una storia d’amore senza fronzoli e con una capacità di suscitare l’empatia dello spettatore sin dalle primissime scene. Il pubblico fa il tifo per Michelle e Barack dal primo momento in cui lei sale sull’auto scassata di lui, quando i loro silenzi tradiscono un imbarazzo palese e quando lei si rende conto che suo malgrado quell’incontro, che doveva avere uno scopo di lavoro, è diventato un appuntamento.

L’espediente di racchiudere l’intero film nel racconto del primo appuntamento tra i due, avvenuto nell’estate del 1989 nel quartiere Southside di Chicago, è un modo originale di esplorare la storia dei due personaggi, di conoscerli a fondo mentre si conoscono l’un l’altro. Tra i protagonisti del film va annoverata anche la Chicago di fine anni ’80, con un’atmosfera perfettamente ricostruita grazie al direttore della fotografia Patrick Scola, allo scenografo Lucio Seixas e all’ideatrice dei costumi Megan Spatz, nonostante un budget limitato. Fra i produttori esecutivi del film anche il musicista premio Oscar John Legend, che ha composto il la ballata al pianoforte dal titolo Start.[dup_immagine align=”aligncenter” id=”222999″]

Il regista esordiente Richard Tanne ha dato vita a questo film dopo essere rimasto affascinato dal racconto del primo appuntamento di Barack e Michelle, fatto dalla stessa coppia in occasione della campagna elettorale del 2008 e rappresentato come quello che “sembrava un conflitto perfetto per un film“: “All’inizio Michelle non era interessata a lui, e così Barack ha dovuto conquistarla. E alla fine del primo appuntamento, ci era riuscito“. Tanne, come tutti, è rimasto affascinato dalla complicità che la coppia ha sempre mostrato in pubblico: “C’è qualcosa di speciale nel modo in cui il Presidente e la first lady si guardano ed è qualcosa che abbiamo notato non appena sono diventati famosi. Il loro legame sembra autentico, profondo e vibrante. Una cosa rara, in particolare per le personalità pubbliche“.

Apprezzato dalla critica oltreoceano, complice probabilmente anche il clima da fine di un’era per l’addio di Obama alla Casa Bianca dopo un doppio mandato fatto di luci ed ombre, il film lascerà probabilmente allo spettatore la sensazione di finire sul più bello, ma d’altronde tutto il resto è storia, mentre questo è quasi un prequel di quella che è diventata una storia d’amore al tempo stesso da copertina e da libri di storia.

Qualche che sia il giudizio politico sull’amministrazione Obama, il fascino di questa coppia presidenziale (anche alla luce di quella che si insedierà alla Casa Bianca da gennaio) genera già nostalgia.


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Claudia Gagliardi

Lavoro con le parole, soprattutto quelle scritte, sin da quando ho scelto di studiare Comunicazione all’università. Adoro le storie, pensate, raccontate, messe in scena, soprattutto quando attingono da elementi di realtà. Attualmente sono impiegata presso la testata OptiMagazine.com, per cui gestisco il canale Serie Tv e curo la rubrica Serial Stalkers dedicata all’universo delle serie televisive, amministrando anche l'omonima pagina Facebook. Per hobby sono admin della community (Facebook, Twitter, Instagram) Maratoneti di Mentana.

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Claudia Gagliardi

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