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Stefano Borgonovo, il coraggio di fronte alla malattia

Era nato a Giussano, in Brianza il 17 marzo 1964. Aveva seguito fin da ragazzo la sua passione, quella per il calcio ed era riuscito a farne la sua professione, a realizzare quel sogno che coltivava da bambino e che molti non riescono a trasformare in realtà. Si era costruito una carriera ad alto livello, di buon calciatore professionista. Buono, sì, ma non eccezionale. Non un fuoriclasse. Aveva conosciuto giornate di vera gloria, come quando segnò a Monaco di Baviera il gol che permise al Milan di eliminare dalla semifinale della Coppa dei Campioni il Bayern Monaco e di vincere, successivamente, quella edizione del più prestigioso torneo internazionale per club. Oppure, quando arrivò ad esordire in Nazionale. Insomma, Stefano Borgonovo era un uomo fortunato. Fino a quando, nel 2005, mentre aveva appena iniziato una carriera da allenatore con gli allievi del Como – la squadra che lo aveva lanciato nel grande calcio – non cominciarono a manifestarsi seriamente i sintomi della malattia. E non era una malattia qualunque, ma la sclerosi laterale amiotrofica.

Attaccante Nato

[dup_immagine align=”alignright” id=”28843″]E fu così che uscì il vero Stefano Borgonovo, quello che ha lasciato un segno indelebile nella coscienza di tutti, quello che ha segnato la storia, ben più che sui campi di calcio. Borgonovo è diventato un simbolo della lotta alla SLA, un esempio per tutti per lo spirito, la forza e la tenacia con cui ha affrontato la malattia e la progressiva disabilità, divenuta presto completa, fino ad impedirgli di comunicare con l’esterno se non attraverso gli sguardi. Eppure, non si è mai pianto addosso. Anzi, sostenuto dalla moglie Chantal e dai suoi quattro figli, ha dato vita, nel 2008, alla Fondazione che porta il suo nome e che sostiene la ricerca contro la malattia. Ha avuto il coraggio di apparire in pubblico per portare avanti la sua battaglia, sempre con una dignità ammirevole ed una forza non comune. Nel 2010, dopo avere cominciato una collaborazione giornalistica con diverse testate sportive e non, ha pubblicato un libro, Attaccante nato, con il giornalista Alessandro Alciato, nel quale racconta la sua storia, con crudezza, certo, ma senza mai perdere l’ironia ed esprimendo un commovente e sincero attaccamento alla vita.

I messaggi di cordoglio sul web

[dup_immagine align=”alignleft” id=”28845″]Stefano Borgonovo è morto ieri pomeriggio a Firenze, vinto dalla malattia che aveva coraggiosamente combattuto. Aveva 49 anni. Naturalmente innumerevoli sono stati i messaggi di saluto e cordoglio che hanno riempito il web. A cominciare da quelli del Como, del Milan e della Fiorentina, le squadre dove Borgonovo ha lasciato i suoi più importanti ricordi calcistici. Ma anche di tutti quelli che avevano visto in lui un esempio di coraggio. I suoi amici, prima di tutto, come Roberto Baggio, suo ex-compagno in viola, o Carlo Ancelotti, con lui al Milan. E ancora Pippo Inzaghi, Alessandro Del Piero, Marco Di Vaio e persino il presidente della FIFA Joseph Blatter.  Fra i primi a postare su Twitter un pensiero, il suo attuale “erede” in rossonero, Mario Balotelli. Addio a Stefano Borgonovo, calciatore ma soprattutto uomo.

Anna Invernizzi

Classe 1972, cinque figli e una vita intensa. Laureata in Economia, impiegata, scrivo per passione su tutto quello che mi interessa. In particolare creo contenuti a tema cucina e lifestyle.

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Anna Invernizzi

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