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San Valentino, cosa si festeggia?

Il calendario è pieno di santi da festeggiare. Di solito più di uno al giorno ma ci sono mesi ai quali attribuiamo delle feste particolari o dei santi di riferimento. Può essere il santo patrono della nostra città, o il nostro santo protettore.

Sicuramente febbraio è il mese degli innamorati. È il mese di San Valentino, un santo che da sempre regala giorni romantici alle coppie di innamorati, un giorno speciale. Nonostante sia il santo più osannato del calendario, quello a cui è dedicata molta attenzione e molto marketing, in pochissimi conoscono la storia di questo santo. E del perché a lui si rivolgono gli innamorati. Vediamo un po’ di capire la sua storia e la sua evoluzione.

San Valentino: chi era?

Valentino era un vescovo di Terni, piccola cittadina umbra. Nato da una famiglia patrizia, venne invitato dall’imperatore Claudio II a spendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede. Valentino rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall’esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia. Valentino venne poi arrestato una seconda volta sotto il governo di Aureliano. L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città per flagellarlo. Temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa.

Il martirio

Fu decapitato il 14 febbraio del 273 a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano. Secondo alcune fonti Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. I due sposi morirono insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.

Le leggende sul santo di Terni

La storia di San Valentino è ricca di aneddoti che non tutti conoscono. Se escludiamo la più gettonata, ovvero la celebrazione del matrimonio tra la cristiana Serapia e il romano Sabino, ci sono altre leggende e storie che vengono associate al santo. Una di esse narra che Valentino, graziato dall’imperatore Claudio II e affidato ad una nobile famiglia, compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca della famiglia nobile che ospitava il vescovo.

Leggende oltreoceano

Tra le altre narrazioni sul santo se ne ricorda una di origine però statunitense. Questa racconta che un giorno il vescovo vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani. I due giovani dopo aver ascoltato il consiglio di Valentino riuscirono  a trovare la pace.  Tre le varie leggende sul santo ne abbiamo anche una legata al lessico. Pare che Valentino sia riuscito a far innamorare due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d’affetto. Da questo episodio si crede possa derivare l’espressione piccioncini.

Dal culto del Santo alla festa

La ricorrenza di San Valentino è festeggiata in molte parti del mondo. Il santo non è solo il protettore degli innamorati ma, non tutti sanno, che è anche il protettore degli epilettici. Il suo ruolo come protettore degli innamorati però è quello più conosciuto visto che dopo la celebrazione del matrimonio tra un romano e un cristiana venne ucciso. Essendo Valentino originario di Terni, ancora oggi quasi tutto il mese di febbraio, non solo il 14, nella cittadina umbra vengono dedicati al santo. Tra le tante manifestazioni cittadine ricordiamo “La festa della promessa”. La domenica precedente al 14 febbraio centinaia di giovani si promettono amore eterno oppure ne approfittano per rinnovare le loro promesse coniugali. Una festa che accoglie giovani e meno giovani provenienti da diversi parti d’Italia.

Storia antica

Inizialmente festeggiata il 15 febbraio, la festa venne spostata al giorno prima da papa Gelasio I che volle anticipare i festeggiamenti per dare il via alla festa dell’amore. La tradizione voleva che in quella data l’ordine sociale del tempo venisse sovvertito. Così i nobili diventavano poveri i padroni diventavano servi e i servi comandavano. Non solo, la tradizione vuole che al santo ternano siano legati alcuni riti sulla fertilità. Le donne, sperando di diventate madri si facevano frustare per strada da uomini che giravano nudi in attesa di trovare “la donna disponibile”. Anche le donne incinte si sottoponevano volontariamente al rito pensando che le frustate degli uomini facessero bene alla creatura e al parto.

Dal santo al carnevale

Visto che nel corso di questa festa l’ordine sociale veniva sovvertito, negli anni le tradizioni e i riti, soprattutto quelli legati alla fertilità, hanno cambiato volto e, in alcuni casi, sono stato eliminati dalla tradizione. È rimasta però la voglia di travestirsi per un giorno e provare l’ebbrezza del proibito tanto che per anni il carnevale coincideva con la festività. Oggi sappiamo che le date del Carnevale cambiano anche se le origini e la tradizione di mascherarsi non è cambiata.

Alcuni detti sulla festa degli innamorati

Visto la popolarità della festa soprattutto nella sua accezione di giornata dedicata agli innamorati, le frasi, i detti e gli aforismi su questa giornata si sprecano. Tra i tanti ne ricordiamo alcuni: “Per San Valentino fiorisce lo spino”, “Per San Valentino la primavera sta vicino”, “A San Valentino ogni Valentino sceglie la sua Valentina”, Per San Valentino tutti i venti vanno in marino”… proverbio che sta ad indicare che dal 14 febbraio i venti freddi cambiano lasciando spazio a temperature più miti ed infine tra i classici ricordiamo Per San Valentino mezzo pane e mezzo vino”.  Nella tradizione moderna non si sprecano le frasi ad effetto umoristico. “Il 14 febbraio vengono dette più bugie che il 1 aprile” oppure: “Festeggi San Valentino? No, sono atea”.        

Silvestra Sorbera

Silvestra Sorbera, classe 1983, piemontese di origini siciliane, è una giornalista e autrice di racconti e romanzi. Collabora con i giornali online Gocce di spettacolo, Yomamma, Italiapost e Unadonna. Ha pubblicato nel 2009 “La prima indagine del Commissario Livia” e a maggio del 2016 la seconda indagine dal titolo “I fiori rubati” con la casa editrice LazyBOOK e la terza indagine dal titolo "Castelli di sabbia". Nel 2013 ha realizzato la favola per bambini “Simone e la rana”, e il saggio letterario - cinematografico “La forma dell’acqua. Camilleri tra letteratura e fiction”. Nel 2014 pubblica con la casa editrice LazyBOOK i racconti“Vita da sfollati” e a seguire “Sicilia” e “La guerra di Piera” e a dicembre 2016 il romanzo autobiografico “Diario per mio figlio”. A giugno 2016 con la casa editrice PortoSeguo il romanzo “Sono qui per l'amore”. Nel 2017 pubblica il racconto lungo new adult “Un amore tra gli scogli” e la favola “Simone e la rana. Viaggio nel castello stregato”.

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