Quote rosa oggi: cosa sono e a che punto siamo
L’espressione “Quote Rosa” indica tutti i provvedimenti finalizzati a garantire la rappresentatività delle donne nella classe dirigente di soggetti pubblici e privati. Le misure di questo tipo prevedono la definizione di una percentuale minima di presenze femminili nelle istituzioni.
Potete ascoltare qui il podcast “Parola Mia”.
L’articolo della Costituzione che cristallizza il principio delle pari opportunità tra uomini e donne è l’articolo 51. Questo articolo, in particolare, è stato modificato con la riforma del 2003.
L’articolo 51 dispone che tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.
Per raggiungere tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge 120 del 2011 ha previsto che il meccanismo delle quote rosa si applichi anche con riferimento alla composizione degli organi di amministrazione e controllo delle società con azioni quotate e delle società a controllo pubblico.
Anche la legge elettorale 163/2017, il c.d. rosatellum, si è adeguata al principio di pari opportunità, introducendo le quote di lista. Per capire se le quote rosa funzionano o meno è sufficiente leggere l’ultimo rapporto pubblicato dallEIGE, ovvero l’Istituto Europeo per la parità di Genere.
Sulla base delle ultime rilevazioni effettuate le donne costituivano mediamente il 32.7% dei membri dei Parlamenti nazionali. Questo risultato è una media, basata su paesi che hanno una cultura della parità molto diversa. In Svezia, ad esempio, i seggi parlamentari sono occupati dal 49.6% di donne, mentre in Ungheria l’assemblea nazionale conta solo 12.6 % di membri di sesso femminile.
L’espressione “quote rosa” è frequentemente al centro di critiche. Per molti, l’espressione è sinonimo di meccanismi automatici di assegnazione di posti per genere e non per merito. È stato poi osservato che l’utilizzo della dicitura “rosa”, canonicamente associata al genere femminile, rischia di confondere le idee ed oscurare la natura antidiscriminatoria delle misure. L’utilizzo della specifica “rosa” è tipica infatti solo del nostro paese.
Il corrispettivo europeo di “quote rosa” è gender quotas. Alcuni movimenti femministi hanno anche proposto di sostituire il concetto di quota con quello di democrazia paritaria.
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