Valentina Petrini condurrà la sesta edizione di #unomaggioliberoepensante a Taranto. Foto © Facebook
“Siamo vittime dell’ipocrisia. Prendi Greta Thunberg: secondo il Time è una delle 100 personalità più influenti del 2019. È il simbolo della lotta per l’ambiente e, pure in Italia, è stata giustamente apprezzata anche da esponenti politici, che poi però si dimenticano che qui c’è Taranto… Non puoi continuare a produrre acciaio come nel secolo scorso quando il progresso guarda ormai in un’altra direzione, ma soprattutto quando c’è una connessione scientifica forte tra inquinamento e salute“.
Ecco Valentina Petrini, giornalista d’inchiesta, conduttrice di Nemo – nessuno escluso e volto noto di Piazzapulita. Una che non le manda a dire.
Valentina è originaria proprio di Taranto, dove torna sempre e dove, insieme a Michele Riondino, Roy Paci, Antonio Diodato e il Comitato Cittadini Lavoratori Liberi e Pensanti, organizza e conduce il Concerto del Primo Maggio, che quest’anno arriva alla sua sesta edizione.
Il Concerto del primo maggio a Taranto è il risultato di un processo politico nato dal basso che vuole risolvere il problema dell’inquinamento in città.
Ecco l’intervista alla giornalista.
Cosa dicono i dati sull’inquinamento?
“Dicono tanto. La Procura di Taranto scrive, negli atti del processo ‘Ambiente Svenduto’ tuttora in corso di svolgimento, che “l’esposizione continuata agli inquinanti dell’impianto siderurgico ha causato e causa eventi di malattia e morte”. L’Istituto Superiore di Sanità, invece, nel suo ultimo studio del 2016 parla di +54% di incidenze tumorali nei bambini e +21 negli adulti tarantini rispetto al resto d’Italia. La Corte di Strasburgo, poi, ha stabilito “che il persistente inquinamento causato dalle emissioni dell’Ilva ha messo in pericolo la salute dell’intera popolazione che vive nell’area a rischio”. Al Primo Maggio ne parleremo anche con Daniela Spera, promotrice del primo dei due ricorsi alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo”.
Chi ci sarà sul palco del primo maggio a Taranto?
“Il papà di Lorenzo Orsetti, Tekoser “Lottatore”, che è morto combattendo l’Isis con le milizie curde. Era la sua battaglia di civiltà. Sono felicissima che il padre abbia accettato: è un grande sforzo venire a Taranto in questo momento e lo ringrazio”.
Una tradizione che si conferma: sul palco di Taranto sono salite anche Patrizia Moretti e Egidia Beretta.
“Sì, la mamma di Federico Aldrovandi e di Vittorio Arrigoni. Mi piace portare sul palco le voci di cui riempirei anche la tv. Ci collegheremo anche con Ilaria Cucchi. E poi ci sarà lo scrittore e vignettista Mauro Biani, anche se quando l’ho chiamato mi ha detto “ma io disegno, non so cantare”. E quindi disegnerà e parleremo del suo libro “La banalità del ma”… Bellissimo!”.
Ma parliamo un po’ di te. Archiviato Nemo, cosa bolle in pentola?
“Collaboro con Corrado Formigli a Piazzapulita e scrivo per Millennium, il mensile d’inchiesta del Fattoquotidiano diretto da Peter Gomez”.
Qualche dettaglio in più?
“Anche se ormai ci siamo, non ne voglio ancora parlare. Sono scaramantica. Posso dirti però che grazie a Nemo e all’esperienza in Rai mi sento cresciuta, più solida. Mi piacerebbe condurre un programma di cui sono anche autrice e sperimentare in squadra nuovi format”.
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