Non si ferma l’impegno e la solidarietà verso Haiti, Paese caraibico colpito da un catastrofico terremoto nel 2010. A quattro anni dal sisma, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Francesca Rava N.P.H. e Obikà Mozzarella Bar a breve inizieranno i lavori per la costruzione di una panetteria mobile che garantirà pane ogni giorno anche nelle zone più periferiche di Port-au-Prince, capitale di Haiti. La struttura sarà pronta entro la fine del 2014 e sfornerà più di 5mila panini al giorno.
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La collaborazione tra Obikà e la Fondazione Francesca Rava, onlus che aiuta i bambini in situazioni di disagio, è nata nel 2009 quando, a Natale di quell’anno, il ricavato delle vendite dei panettoni è andato a finanziare il progetto della fondazione di sostenere la costruzione di cucine ad Haiti, più in particolare nella città dei mestieri di Francisville. In questo modo si è cercato di essere vicino alle esigenze della popolazione, di insegnare un lavoro a tanti haitiani e di garantirgli un’occupazione.
I fondi raccolti nel 2010 invece hanno contribuito alla costruzione di un panificio sempre a Francisville, mentre dal 2011 Obikà e la Fondazione Francesca Rava sono attivi nell’iniziativa delle panetterie mobili, un modo davvero interessante per creare posti di lavoro e assicurare cibo fresco e sano a Haiti. I soldi (25mila euro) raccolti nel 2012 nei ristoranti Obikà in Italia e nel Regno Unito, per esempio, hanno portato alla realizzazione di una panetteria mobile a Les Cayes, nel sud-ovest del Paese.
Tra novembre 2013 e gennaio 2014 sono stati raccolti nuovi fondi (oltre 28mila euro) che serviranno a finanziare una nuova panetteria che sarà d’aiuto alla capitale haitiana. Soddisfatto del risultato Silvio Ursini, fondatore e presidente di Obikà, che aggiunge di sentirsi orgoglioso della sensibilità mostrata dai propri clienti.
Il 12 gennaio 2010 la terra ha tremato forte, molto forte a Haiti, piccolo stato nei Caraibi, parte di un’isola che il Paese condivide con la Repubblica domenicana. Il terremoto ha provocato circa 220.000 vittime, centinaia di migliaia di feriti e un milione e mezzo di senza tetto.
Sono passati quattro anni da quel giorno ma ancora l’emergenza non è rientrata. Sono ancora 160mila i senza tetto che vivono in tende o in baraccopoli alle periferie della città spesso senza acqua e servizi igienici, le condizioni alimentari sono precarie per centinaia di migliaia di persone e il colera colpisce 50mila haitiani all’anno.
Haiti, già prima del sisma, tra l’altro, era una delle nazione più povere. Nonostante nel 2012 ci sia stata una crescita del Pil del 3%, per la banca mondiale il tasso di crescita è basso e l’elevato indice di corruzione non favorisce lo sviluppo generale.
In questo panorama negativo ci sono anche buone notizie come l’impegno continuo di fondazioni come la Francesca Nava o di realtà come Obikà Mozzarella Bar che, assieme alla solidarietà di persone in tutto il mondo, stanno realizzando vari progetti. Dalle panetterie alla clinica universitaria di Mirabelais, a 50 chilometri da Port-au-Prince, il più grande ospedale al mondo completamente alimentato con pannelli fotovoltaici.
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