Più che Mondiale Rosa forse è meglio parlare di Mondiale Nero. La nostra nazionale si regala infatti la più melodrammatica delle eliminazioni nel perfetto stile italiano con tutti gli ingredienti tipici delle più storiche disfatte sportive del nostro Paese: un arbitro improponibile, un avversario che ti aggredisce anche fisicamente – Suarez e il suo morso a Chiellini – , un vago senso di ingiustizia subita, un “tutti contro tutti” finale in cui le accuse incrociate fra i nostri giocatori si sprecavano e la chicca finale delle dimissioni collettive dei vertici della nazionale.
[dup_immagine align=”alignright” id=”119015″]Insomma, la “caduta delle grandi” che continua a caratterizzare questo Mondiale continua coinvolgendo, come in realtà si temeva da diversi giorni, anche l’Italia. Al di là di tutto, la verità è che la squadra era profondamente disunita, minata da un ritiro-vacanza che invece di cementare il gruppo ha contribuito a spaccarlo, dalle qualità tecniche non eccezionali ed eccessivamente osannata dopo la claudicante vittoria contro l’Inghilterra, rivelatasi di gran lunga la peggiore squadra inglese da sessant’anni a questa parte.
Insomma, siamo fuori ed assisteremo alla finestra, un po’ increduli e un po’ depressi, al quarto di finale Grecia-Costa Rica che ci fa capire quale incredibile occasione abbiamo sprecato. E solo ed esclusivamente per demeriti nostri. Il Mondiale continua, sempre avvincente. Ma ne saremo spettatori e non protagonisti…
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