Frecce Tricolori in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno.
Le giornate di festa sono, forse non è nemmeno il caso di dirlo, fra le più gradite ed attese dell’anno. Specie se, come nel caso fortunato del 2016, finiscono per “creare” ponti invitanti e forieri di opportunità.
La festa del 2 giugno che ci apprestiamo a celebrare in Italia è forse, insieme al 25 aprile, la massima ricorrenza civile del nostro Paese, ricordata non a caso come Festa della Repubblica.
Molti di voi lo sapranno perfettamente, ma forse giova sempre rinfrescare la storia dalla quale si proviene, anche perché dimenticare il passato è sempre un errore da non commettere: cosa si festeggia il 2 giugno e perché è una Festa per l’Italia?
2 giugno 1946: l’Italia esce da un terribile periodo segnato dalla dittatura fascista e dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. In piena ricostruzione, fisica e morale, della nostra nazione, gli italiani, e, per la prima volta in un referendum politico, anche le italiane, furono chiamati alle urne in quella fatidica domenica e nel successivo lunedì 3 giugno per decidere se continuare con lo Stato in forma Monarchica o virare invece verso una Repubblica.
Come sia finita quella storica consultazione popolare è cosa nota: con 12.718.641 voti contro 10.718.502, la democrazia uscì vincente segnando la fine, dopo oltre 80 anni di Regno, della monarchia Sabauda.
Nacque così la Repubblica Italiana, che fu ufficialmente ratificata dalla Corte di Cassazione il successivo 18 maggio. Umberto II, ultimo Re d’Italia, appena salito sul trono il 9 maggio precedente dopo l’abdicazione di suo padre Vittorio Emanuele III, il 13 maggio partì da Ciampino per l’esilio in Portogallo, di fronte al fatto compiuto ed anche per evitare che lo scontro successivo ai risultati fra monarchici e repubblicani, sfociasse in una guerra civile.
Ultima curiosità: la Festa Nazionale italiana prima di quell’evento era “itinerante”, celebrandosi infatti la prima domenica del mese di giugno in onore della promulgazione dello Statuto Albertino nel 1848.
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Fu il Presidente Luigi Einaudi a celebrare per primo la Festa della Repubblica nel 1948. Ed a lui si devono anche i capisaldi del cerimoniale che, senza grossi cambiamenti, a parte quelli dovuti alle “innovazioni” che inevitabilmente lo scorrere del tempo porta con sé, è rimasto intatto fino ad oggi: la rassegna delle forze militari davanti al Presidente della Repubblica e la cerimonia della deposizione di una corona d’alloro di fronte alla tomba del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria, in Piazza Venezia naturalmente a Roma.
Con il tempo, il cerimoniale ha poi “acquisito” altre consuetudini, come il passaggio delle Frecce Tricolore, il solenne Cambio della Guardia dei Corazzieri davanti al palazzo del Quirinale, l’apertura al pubblico dei giardini dello stesso Palazzo con la tradizionale esibizioni delle bande musicali dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica, della Polizia, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale e della Polizia Penitenziaria dello Stato.
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