La Famiglia Bélier, una storia commovente dal 26 marzo al cinema
“Sono rimasto profondamente toccato dalla storia. A posteriori potrei ragionare sui motivi per cui certi temi mi sono piaciuti e sulle ragioni che mi hanno portato a scegliere di fare questo film piuttosto che l’altro, ma la verità è che la mia scelta è stata del tutto impulsiva.” Con queste parole il regista Eric Lartigau introduce ‘La famiglia Bélier’, il suo ultimo capolavoro che, dopo aver riscosso un grandissimo successo in Francia, arriverà il prossimo 26 marzo in Italia distribuito da BIM. È la storia di Paula, comune sedicenne cresciuta in una famiglia in cui tutti sono sordi, tranne lei. Il suo ruolo è presto definito. Con la devozione di una figlia e la naturalezza di chi è abituato a certe responsabilità, Paula diventa l’indispensabile interprete dei genitori e la fidata consulente per gli affari di famiglia. Ma per lei il destino riserva qualcosa di diverso. Notata dal maestro di musica, Paula viene spronata a partecipare a un concorso di canto a Parigi. Vincere sarebbe stupendo, ma vincere significherebbe anche lasciare la propria famiglia per intraprendere un nuovo cammino. Nel cast Louane Emera, Karin Viard, François Damiens ed Eric Elmosnino.
Per la famiglia Bélier la normalità è essere sordi. “Quello che mi divertiva in questa storia era spingere gli spettatori a chiedersi dove si possa situare la normalità.” Spiega Eric Lartigau “Sappiamo bene che è lo sguardo degli altri a determinare quello che è normale e quello che non lo è: abbiamo una grande capacità di imprigionarsi in un castello di idee preconcette e una certa propensione ad avventurarci su strade sbagliate.” La pellicola sprona lo spettatore a porsi delle domande, ad avvicinarsi al mondo dei sordi e degli audiolesi, di norma poco conosciuto. Per gli stessi attori è stata un’occasione straordinaria che ha permesso loro di studiare la LSF (Lingua dei segni francese) e conoscere un nuovo strumento per comunicare le proprie emozioni.
[dup_immagine align=”alignleft” id=”162785″]Senza dubbio affascinante il personaggio di Paula, abituata a un ruolo da adulta con i genitori e insicura adolescente con i compagni di scuola. Per lei la vita non è facile, deve fare i conti con il peso della diversità, la rabbia e, non ultimo, il senso di colpa. Ma quando si parla di sogni raggiunge una forza inaspettata ed è pronta a ingranare la marcia per raggiungere tutti gli obiettivi che ha in testa. Tutto questo nonostante la famiglia, che fatica a gestire la beffa di avere una figlia tanto brava nel canto e di non poter condividere con lei questo talento. La frustrazione si mischia alla paura di perderla, la paura si mischia alla rabbia. Solo l’amore aiuterà i genitori di Paula a capire che a volte è meglio lasciare andare. “Cari genitori vado via, vi voglio bene ma vado via. Non scappo, volo via. Cercate di capire, volo via”
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