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Il fenomeno del caffè letterario: concedersi una pausa immersi nella cultura

Caffè letterari e suggestioni

Ti accomodi in un caffè che ha il sapore di tempi antichi, mentre attendi la tazza fumante comincia una storia nella storia. Al tavolino a fianco c’è un signore intento a leggere un libro, più dietro un altro che scrive su un foglio, probabilmente annota le sue memorie e magari il soggetto è Zeno Cosini. Un’atmosfera intrisa di cultura, è il posto giusto dove prendere tempo, chiedi che, oltre al caffè, ti venga dato un libro. Lasci che sia il caso a scegliere quale storia leggere.
Roma, Bologna, Torino, Padova, Trieste, Firenze, ad ognuno il suo caffè letterario.

Trieste. Caffè che ispirano, caffè di cultura

A Trieste esiste un itinerario apposito:  Le Vie del caffè.
Una città dal fascino particolare, un “confine” dove si incrociano e convivono influenze italiana, mediterranea, mitteleuropea, slava, un destino nel nome, “terg” (un termine indoeuropeo) ossia mercato, luogo di scambio ed incontro.
Agli inizi del ‘900 erano circa cento i caffè letterari, oggi ne restano meno di dieci, tutti fedeli all’atmosfera di un tempo. Nota bene: nel lessico locale dei triestini il capo sta per cappuccino, il capo in b per cappuccino nel bicchiere.
Ecco i caffè letterari triestini da non perdere e gli indirizzi utili:
Caffè degli Specchi, in Piazza Unità d’Italia 7, il “salotto” dei triestini
Caffè Tergesteo, in piazza della Borsa 16, conserva l’aspetto di un vero caffè storico
Caffè Tommaseo, in Piazza Tommaseo 4/c, il cui nome omaggia il patriota e scrittore Niccolò Tommaseo
Caffè San Marco, in Via Battisti 18, è stato luogo di ritrovo di letterati ed intellettuali ma anche di patrioti anti-austriaci. Seconda casa per lo scrittore Magris, qui si faceva recapitare la posta
Caffè Stella Polare, via Dante 14
Bar Torinese, Corso Italia 2
Pasticceria Pirona, Argo Barrieri Vecchia 12, rifugio di James Joyce che qui iniziò a progettare “Ulisse”.
Dinanzi ad un caffè fumante, dalle probabili qualità ispiratrici, sedevano James Joyce, Italo Svevo, Claudio Magris.

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In giro per i caffè letterari

Il Caffè letterario più noto di tutta Roma è il Caffè Greco, in Via Condotti, dove Wolfgang Goethe e i suoi amici si incontravano sempre per passare ore e ore. Fu così naturale denominarlo “Caffè Tedesco”.
Il principe Ludwig di Baviera vi si recava spesso insieme ai Nazareni, la scuola di pittori che godeva della sua protezione; tanti i letterati e i filosofi come Hans Christian Andersen, George Byron, Gabriele D’Annunzio, Nicolaj Gogol, Giacomo Leopardi, Percy B. Shelley, Arthur Schopenhauer, Stendhal, Mark Twain, e poi vari scultori e pittori come Antonio Canova, Hippolyte Delaroche, Anselm Feuerbach, Charles Vernet ed altri.
A Firenze, Le Giubbe Rosse è stato teatro di una memorabile rissa tra vociani e futuristi, un caffè molto frequentato da Montale, Luzi, Landolfi, Campana.
Padova ha il suo famigerato Caffè Pedrocchi.

Nuovi book-bar

E sulla scia degli antichi caffè letterari italiani, luogo della “intellighenzia” nostrana eccoli risorgere nella versione di risto-book e book-bar.
Nel cuore di Roma c’è il Book’s Bar dove i menù sono creati ad hoc, tutto parte dal titolo di un libro cui è abbinato un determinato piatto, “I Promessi Sposi” vanno in accompagnamento con risotto zafferano e funghi. Alla fine della cena viene consegnato un libro in omaggio. C’è, poi, l’Antico Caffè Notegen, caffè letterario d’inizio secolo; il Bar à Book dove le tradizioni di una cucina casalinga accompagnano una vasta raccolta di testi della letterarietà contemporanea, italiana e straniera.
A Torino c’è il Mod in cui gustare dolcetti e libri; a Genova, La Passeggiata dove ad un morso di crepes  segue una dissertazione su temi di fisica.
A Milano, nel cuore di Brera,  il Caffè degli Atellani annesso alla mediateca di Santa Teresa; Gogol&Company, in via Savona 101, dove, tra il salato di tapas e pecorino e fave ed il dolce di marmellate al melograno, mirtillo, crema e miele, c’è tanto da leggere: food, design consapevole, moda, viaggi, letteratura per grandi e piccini. La mascotte Paolina gira tra i tavoli curiosa.
Non si tratta solamente di bar ed i ristoranti adibiti a sale lettura, anche le librerie si dotano di vini e manicaretti, un esempio è il Malgiocondo di Palermo.

Il caffè è molto più di un momento.

Barbara Vaglio

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Barbara Vaglio
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