Il giorno di San Patrizio, il St. Patrick Day, è festa nazionale sia nell’Irlanda indipendente, l’Eire, sia nella parte dell’isola appartenente alla Gran Bretagna, l’Irlanda del Nord, ed è naturalmente festeggiata da tutti i milioni di irlandesi che hanno lasciato la natia terra nei secoli passati e si sono stabiliti all’estero, negli Stati Uniti ed in Canada prima di tutto, ma anche in Australia, Nuova Zelanda, Argentina e nelle diverse comunità della vecchia Europa, Italia compresa.
Una festa che, naturalmente, ha nel sentimento nazionale del fiero popolo irlandese il suo fulcro, come in tutti i simboli dell’Irlanda, di cui San Patrizio è considerato il fondatore culturale, come il trifoglio o il colore verde. E naturalmente la birra…
Patrizio, schiavo in Irlanda e poi suo fondatore
Riuscì a fuggire – era il suo terzo tentativo – in Gallia imbarcandosi su una nave nel 407: quando era da poco tornato a casa, ebbe un sogno nel quale gli irlandesi lo chiamavano e lo interpretò come una vocazione all’apostolato in quella terra di pagani che a lui, comunque, era rimasta nel cuore per la sua sconfinata bellezza e la fierezza d’animo dei suoi abitanti. Fu così che intraprese la vita di chierico e che, dopo diverse insistenze per tentare di tornare sull’isola, giunse in Irlanda nel 432 insieme al vescovo Palladio, nominato da papa Celestino I – almeno ciò è riportato dalla maggior parte delle fonti storiche che parlano di lui. Quel che è certo è che intorno al 460 succedette a Palladio e divenne Vescovo d’Irlanda.
Patrizio, il Santo Vescovo d’Irlanda
La sua opera di evangelizzazione e la sua fama di santità ebbero un successo incredibile, grazie anche alla sua profonda conoscenza del popolo irlandese che aveva maturato negli anni della sua prigionia e alla sua modalità modernissima di incontrare tutti attraverso una predicazione itinerante che lo vide percorrere instancabilmente tutta la regione.
L’infaticabile Patrizio morì il 17 marzo 461 nella città di Down, nell’Ulster, oggi diventata Downpatrick e fin da subito il popolo lo indicò come apostolo nazionale dell’Irlanda e fondatore della sua cultura ancora radicata nel cattolicesimo romano nonostante la deriva anglicana della vicina Gran Bretagna.
Fin dai secoli immediatamente successivi alla sua morte fu indicato come santo, tanto che si trovano tracce della sua festa liturgica fin dal VII secolo. Diversi sono i miti e le leggende a lui legate: si dice infatti che l’assenza di serpenti sul suolo dell’isola sia dovuto al fatto che il santo li cacciò in mare dopo la sua elezione a vescovo, mentre il suo celebre pozzo senza fondo si narra che schiudesse le porte del purgatorio. Ed infine il trifoglio, diventato poi il simbolo stesso della nazione: la leggenda vuole che proprio attraverso il trifoglio, il Santo Vescovo abbia spiegato al popolo il concetto del mistero trinitario.
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