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Come un gatto in tangenziale, esilarante commedia sull’integrazione con Paola Cortellesi, Antonio Albanese e guest star Franca Leosini

Nella galassia di film in uscita a fine anno, tra cinepanettoni, saghe fantasy e cinema d’autore, si distingue una commedia esilarante e intelligente per temi e stile: Come un gatto in tangenziale, il nuovo film di Riccardo Milano con Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco e la partecipazione di Claudio Amendola, racconta coi toni comici tipici della commedia all’italiana, ma anche con garbo e quella leggerezza non scontati, il tema del conflitto sociale, dell’integrazione multiculturale o meglio, come ama definirla il protagonista del film, della “contaminazione” che dovrebbe rappresentare un valore aggiunto ma che in contesti degradati appare sempre più una chimera.


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L’espediente narrativo della storia d’amore tra due ragazzini (i giovanissimi esordienti Alice Maselli e Simone De Bianchi) contrastata da due famiglie di origini molto diverse per fattori economici e socio-culturali apre la trama al racconto dell’incrocio tra due realtà agli antipodi, la Roma bene dei palazzi del centro contro la periferia romana di Bastogi al cui confronto, per citare il film, “Scampia è un centro benessere”.

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[dup_immagine align=”alignleft” id=”255280″]Giovanni, intellettuale impegnato e ricercatore di un Think Tank impegnato a formulare proposte sul tema dell’integrazione sociale, si sente improvvisamente mancare il terreno sotto i piedi quando dovrebbe affrontare quella stessa integrazione in famiglia: la figlia adolescente Agnese si innamora di Alessio, figlio di un pregiudicato e di una ex cassiera, Monica, che vive mantenendo dignitosamente la famiglia da sola ed ha a che fare tutti i giorni con una realtà multietnica nella periferia romana.

Il loro obiettivo in comune, separare quei figli così diversi tra loro, finirà per far conoscere a Monica e Giovanni le rispettive realtà: dalle vacanze a Coccia di Morto dell’una a quelle della rinomata Capalbio dell’altro, passando per gli affollati multisala di periferia da un lato e il cinema d’essai dall’altro, questi due mondi completamente opposti troveranno un modo per comunicare e capirsi.

Se Giovanni lavora di pensiero e ricerca, Monica è tutta pratica e concretezza. Lui studia l’integrazione ed avanza proposte all’Unione Europea per realizzarla, lei vive con difficoltà sulla propria pelle la contaminazione di etnie e culture diverse in un quartiere in cui l’odore del cumino della cucina indiana si mescola a quello dei piatti balcanici. Il fatto che i rapporti tra persone così diverse siano destinati a durare “come un gatto in tangenziale” non vuol dire che la scoperta dei reciproci mondi non possa portare qualcosa di positivo nelle loro vite. Così quella mazza da baseball con cui Monica spacca il parabrezza dell’auto di Giovanni dopo averlo tamponato per strada diventa metafora della realtà che irrompe nella vita di chi ha sempre predicato ideali nobili ma non conosce il costo della loro pratica quotidiana.


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Il regista e sceneggiatore Riccardo Milani ha scritto questo soggetto con la compagna Cortellesi, con Furio Andreotti e Giulia Calenda a partire da un’esperienza personale, quella di una delle sue tre figlie che in età adolescenziale frequentò un ragazzo di Bastogi: “Io feci esattamente come il protagonista del film: mi sono messo in auto e ho seguito mia figlia per capire e conoscere quell’ambiente“.

Ad ispirare il racconto delle periferie di Milani è stato anche il documentario “Residence Bastogi” di Claudio Canepari, ma soprattutto la voglia di condividere una storia che mostrasse quanto l’abisso culturale possa in qualche modo essere colmato dalla reciproca conoscenza.

Un film che invita ad uscire dalla propria “comfort zone”, a riflettere su quanto facilmente si giudicano le realtà che non si conoscono e su quanta distanza ci sia tra chi dovrebbe occuparsi di talune questioni sociali e chi quelle questioni le affronta e le vive sulla propria pelle. Un racconto genuinamente comico, che non rinuncia ad una piega sentimentale, certo un tantino edulcorato, molto colorato e ironico, ma indubbiamente pieno di spunti realistici. D’altronde il regista e gli attori hanno lavorato molto sul territorio, intervistando gli abitanti del quartiere Bastogi a Boccea (Roma Ovest) e lasciandosi convincere ad inserire alcuni personaggi, come quelli delle gemelle cleptomani sorelle della protagonista e fan accanite di Franca Leosini, proprio dopo averle conosciute sul posto.


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A questo proposito, è da sottolineare la geniale trovata della partecipazione straordinaria nei panni di se stessa di Franca Leosini, la regina delle Storie Maledette di Rai3, ormai icona pop che anni fa fu parodiata proprio dalla Cortellesi: “Ha accettato di fare il film proprio perché siamo amiche: ci siamo conosciute dopo la mia parodia, che lei ha amato molto, e da allora siamo diventate vere amiche” ha spiegato l’attrice in conferenza stampa.

L’altro riuscitissimo cameo è quello di Claudio Amendola (acconciato alla Frank Gallagher di Shameless), qui nei panni di un galeotto che non ha imparato nulla dalla sua detenzione. Per non parlare di una Sonia Bergamasco sempre più a suo agio nei ruoli da commedia, qui una perfetta radical chic.


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Prodotto da Wildside con Vision Distribution e distribuito da quest’ultima, il film uscirà nelle sale domani 28 dicembre.

Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche Intervista ad Agnès Jaoui, l’Aurore di 50 Primavere al cinema dal 21 dicembre: “A cinquant’anni non siamo invisibili!”.

Claudia Gagliardi

Lavoro con le parole, soprattutto quelle scritte, sin da quando ho scelto di studiare Comunicazione all’università. Adoro le storie, pensate, raccontate, messe in scena, soprattutto quando attingono da elementi di realtà. Attualmente sono impiegata presso la testata OptiMagazine.com, per cui gestisco il canale Serie Tv e curo la rubrica Serial Stalkers dedicata all’universo delle serie televisive, amministrando anche l'omonima pagina Facebook. Per hobby sono admin della community (Facebook, Twitter, Instagram) Maratoneti di Mentana.

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Claudia Gagliardi

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