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Chi è Paolo Sorrentino, l’uomo del momento

“Prima individuo un personaggio, più che una storia. E su quello comincio a raccogliere molti appunti, anche su cose che in apparenza non hanno attinenza immediata con il personaggio. Scrivo su un grosso quaderno. Quando il quaderno diventa corposo comincio a fare delle rime fra le cose, a cercare le assonanze. Sfrondo molto e pian piano la struttura dell’idea prende forma. Ma non disegno, non so disegnare. L’altro momento importante è quando cerco i posti dove girerò. La visione dei luoghi mi aiuta a entrare nel film, a vederlo“.


[dup_immagine align=”alignleft” id=”96375″]”Ho letto le bozze del suo romanzo che mi mandò direttamente a Catania, dimostra di avere una creatività inesauribile, sono sceneggiature che ti fanno vedere il film, una capacità straordinaria di raccontare e di affabulare, ma al tempo stesso di riflettere” (Tony Servillo parla di Paolo in un’intervista).

Paolo Sorrentino nasce a Napoli nel 1970, figlio di un dirigente bancario, rimane orfano all’età di 17 anni. Pochi anni dopo, deciderà di lasciare l’università di Economia e Commercio per dedicarsi al mondo del cinema. Incomincia così, come molti giovani, semplicemente comprando libri di sceneggiatura, scrivendo pezzi da autodidatta e partecipando a concorsi di cortometraggi.

L’esordio con il primo lungometraggio è nel 2001, con L’uomo in più, in cui debutta con l’ormai celebre amico Tony Servillo. Nel 2002 riceverà il premio Nastro d’argento come miglior regista esordiente. “Lo girai in fretta e senza soldi. Temevo che non mi avrebbero mai più dato la possibilità di girarne un altro e perciò ci misi le due storie che avevo in mente, due film in uno” .

Tre anni dopo, esce nelle sale Le conseguenze dell’amoreL’accoppiata Servillo-Sorrentino è oltremodo vincente, nel 2005 i riconoscimenti, infatti, sono molteplici.

Dal 2004 al 2011 l’inarrestabile Paolo sforna un film dietro l’altro, toccando con coraggio temi di particolare rilevanza. Dal non poco discusso Il Divo, in cui viene raccontata una parte della vita di Giulio Andreotti e del processo per collusioni con la mafia, al primo film in lingua inglese This Must Be the Place interpretato questa volta da un bravissimo Sean Penn nella toccante storia di un ex rock star.

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Fino ad arrivare all’Oscar come miglior film straniero con La grande bellezzaCommenta così il New York Times: “Paolo Sorrentino’s Great Beauty explores Italy’s decline”. Secondo la giornalista americana il film si pone la domanda di cosa sia successo in Italia, dove i tempi della Dolce Vita sono ormai lontani.


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