Chiara Ferragni has posted a photo on Instagram with the following remarks: Starting the week in @louisvuitton (nn - 2023-03-14, ddp socialmediaservice / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
Non c’è pace per Chiara Ferragni. Dopo il caso del pandoro Balocco griffato, delle uova di Pasqua e della bambola Trudi, ora a essere messi in dubbi sono i suoi follower su Instagram. Quei milioni di fan che hanno fatto la fortuna dell’influencer, e che però non sarebbero reali.
A far scoppiare l’ennesimo caso è Inbeat.co, un sito che consente di verificare il pubblico di un dato influencer, identificando follower falsi, dormienti o sospetti. Ma non solo: Inbeat.co è in grado di fornire alle aziende una valutazione delle prestazioni degli influencer, basata su metriche come l’engagement rate, la portata e l’efficacia delle campagne pubblicitarie. A oggi, la Ferragni può vantare su Instagram ben 29 milioni di follower, ma secondo la società sopra citata, ben 11 milioni sarebbero “falsi o inattivi”.
I seguaci “reali” dell’imprenditrice digitale sarebbero quindi “solo” 17,7 milioni. Male anche l’engagement: l’1,58% dei suoi follower (cioè mezzo milioni di seguaci) interagisce, gli altri no.
Inbeat.co non si è limitato ad analizzare la situazione della Ferragni, ma ha esteso i controlli anche a Fedez. Il marito di Chiara Ferragni sembrerebbe avere più follower veri rispetto a lei. Non risulta, infatti, avere profili fake o inattivi tra i suoi 14,8 milioni di seguaci. Anche il coinvolgimento sui social del rapper è più alto: si attesta al 7,99%.
Mentre la procura cerca di fare chiarezza sul caso del pandoro Balocco griffato, lo street artist torinese Andrea Villa ha trasformato in arte la situazione dell’influencer. L’opera rappresenta un occhio, simbolo inconfondibile del marchio Chiara Ferragni, che osserva una Milano cinta da filo spinato con, sotto, una grande scritta, ‘1984‘. “Il libro di George Orwell – ha ricordato Villa – immaginava un mondo dove gli schermi televisivi spiavano tramite telecamere le vite e le azioni delle persone, per uniformarle al pensiero unico del Grande Fratello, il dittatore supremo che controllava tutto con i suoi occhi digitali. Il protagonista del libro era prigioniero in casa, controllato a vista dalla telecamera del suo televisore”.
Villa ha quindi fatto un paragone con l’imprenditrice: “Così come Chiara Ferragni… che si ritrova prigioniera del suo stesso social e della sua stessa immagine, un occhio che l’ha sbugiardata e ora l’ha imprigionato, vittima del suo stesso mezzo comunicativo. Lo schermo dell’ipocrisia si è incrinato, il re è nudo e si vedono gli ingranaggi della dittatura dell’immagine, dove la ‘grande macchina’ governa le scelte delle persone”.
(Foto copertina: credit agenzia Fotogramma)
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