Sandra Milo (ph.Fotogramma)
È morta all’età di 90 anni Sandra Milo. L’attrice, al secolo Elena Liliana Greco, nata l’11 marzo 1933 a Tunisi, si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto. Lo ha reso noto la famiglia.
Sandra Milo, ispiratrice di grandi registi italiani e francesi, si era sposata giovanissima, a soli 15 anni, con il Marchese Cesare Rodighiero. Il matrimonio sfortunatamente durò un paio di mesi, ma quanto le bastò per avvicinarsi a un’elite molto ricercata.
Nel 1953 decise di cominciare a recitare e lo fece nella pellicola di Giorgio Bianchi “Lo scocciatore (Via Padova, 46)” accanto a Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Giulietta Masina, Memmo Carotenuto, Massimo Dapporto, Ernesto Almirante, Vittorio Duse, Lamberto Maggiorani e Virna Lisi, ma in un cast così variegato di noti volti nessuno si accorse del suo.
Con Antonio Pietrangeli il primo sodalizio artistico. Affiancò Alberto Sordi ne “Lo scapolo” (1955), e proprio grazie alle sue forme particolarmente rotonde e vistose e per quella sua strana voce, ancora da bambina, si impose come una maggiorata del grande schermo, prendendo parte a numerose commedie: “Adua e le compagne” (1960), accanto a Claudio Gora e Marcello Mastroianni in “Fantasmi a Roma” (1961). Infine, nel 1964, diventò protagonista de “La visita”. Dopo aver recitato con Gino Cervi in “Moglie e buoi” (1956), ebbe un piccolo ruolo nel film “Mio figlio Nerone” (1956) con Brigitte Bardot, Alberto Sordi, Vittorio De Sica e la grande diva del muto americana Gloria Swanson. Lavorò con De Sica anche ne “La donna che venne dal mare” (1956). Nel 1959, dopo il matrimonio con il produttore Moris Ergas, recitò per Roberto Rossellini ne “Il generale Della Rovere” (1959), accanto a De Sica e a Vittorio Caprioli.
Stroncata dalla critica si rifugiò in Francia e Claude Sautet la scelse come partner di Jean-Paul Belmondo in “Asfalto che scotta” (1960). Federico Fellini le organizzò un provino in casa e diventa la femme fatale ironica e disinibita in “8 ½“(1963) con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Mario Pisu, Rossella Falk, Anouk Aimée, Barbara Steele, Caterina Boratto, Annibale Ninchi e Giuliana Calandra, facendole ottenere fra l’altro il suo primo Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista. La Milo gli rimase accanto per 17 lunghi anni in cui Giulietta Masina, moglie di Fellini, era a conoscenza della relazione extraconiugale del marito e si era ritrovata persino a recitare con la Milo ne “Giulietta degli Spiriti” (1965), vincendo il suo secondo Nastro d’Argento. Nacque “Sandrocchia“, così la soprannominava affettuosamente lui. E ancora “Le voci bianche” (1964), “La donna è una cosa meravigliosa” (1964).
Chiuso il burrascoso matrimonio con Ergas, dal quale nacque Deborah, attualmente giornalista televisiva, trovò un nuovo amore con Ottavio De Lollis, che la renderà madre di Ciro e Azzurra. Nel 1987, recitò con Jeanne Moreau in Remake, poi spinta dall’amicizia con Bettino Craxi, si improvvisò conduttrice televisiva su Rai Due con il programma “Piccoli fans”, programma per bambini che la riporterà nuovamente in auge. Nel 1990 durante la trasmissione “L’amore è una cosa meravigliosa” il brutto scherzo telefonico fattole in diretta dove la sia avvertiva di un incidente – mai accaduto – del figlio Ciro. La Milo scoppiò in lacrime dallo studio, ma le urla della Milo diventarono un tormentone per programmi come “Blob” e “Target”. Nel 2021 venne premiata con un David di Donatello alla carriera.
(Foto copertina: credit agenzia Fotogramma)
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