Equinozio di primavera: cos’è e quando è

L'equinozio di primavera è quel momento che porta nel mondo la bella stagione. Scientificamente parlando, quando il sole è sopra la linea dell'equatore.

11/06/2020

La cara, dolce primavera tra poco farà la sua uscita di scena e, al suo posto, entrerà l’estate. Il suo ingresso trionfale è avvenuto a marzo con quello che in termini astronomici viene detto equinozio di primavera. Cos’è e quando è di preciso questo fantastico momento che porta la bella stagione? Un nome, in questo caso, vale più di mille parole. Anche solo l’etimologia di equinozio, di origine molto antica (e lo si deduce dalla sua equilibrata bellezza, come solo gli antichi sapevano fare), è una valida spiegazione. Ma non finisce tutto qui. Sbagliandosi, si pensa spesso che la primavera abbia una data precisa di inizio e una data precisa di fine, ma in realtà l’equinozio è mobile, flessibile. Queste e tante altre curiosità riguardano questo che, a ben vedere, è solo e soltanto un momento, anche se uno dei più belli dell’anno.

Etimologia di equinozio

L’equinozio di primavera, infatti, altro non è che il momento in cui finisce l’inverno ed entra la primavera. Convenzionalmente questa data ricade il 21 marzo, ma vedremo che non sempre è così. La particolarità della data in cui, ad ogni modo, cade l’equinozio di primavera è che le ore del giorno sono uguali alle ore della notte in ogni punto della superficie della terra. Tutto allineato per un attimo solo. Motivo per cui questo splendido momento, pieno di vita e di speranza, venne definito equinozio. La parola deriva dal latino aequinoctium, da aequus “uguale” e nox “notte“, che significa appunto “notte uguale”. Sì, uguale a cosa? Al giorno. Notte uguale al giorno. Un momento di equilibrio e magia che viene racchiuso in un nome solo capace di portare luce dopo la lunga notte dell’inverno. Quale altre curiosità porterà con sé l’equinozio?


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Equinozio di primavera e equinozio d’autunno

Due sono gli equinozi durante un anno. Due, quindi, i momenti in cui su tutta la terra la notte è uguale al giorno. E il quel momento, una stagione sparisce e una entra in scena. Capita con la fine dell’inverno, con l’equinozio di primavera, e con la fine dell’estate, con l’equinozio d’autunno. Per dirlo in termini tecnici, infatti, l’equinozio è quel momento in cui il sole si trova allo zenit dell’equatore durante la rotazione terrestre. Questo avviene due volte in un anno solare e comporta cose differenti nei due emisferi. In quello boreale, infatti, l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Quello di settembre, invece, altro mese in cui c’è l’equinozio, segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno (motivo per cui è detto equinozio d’autunno). Viceversa accade invece nell’emisfero australe, con stagioni alternate.

Sono nata il 21 a primavera

Una splendida poesia di Alda Merini recita così: “Sono nata il 21 a primavera | ma non sapevo che nascere folle, | aprire le zolle | potesse scatenar tempesta”. Certo che nascere il giorno in cui entra la primavera può portare qualche fantastico scompenso. Ma non è detto che chi nasce il 21 marzo nasca nel primo giorno della bella stagione. Convenzionalmente, infatti, si era fissata la data del 21 marzo come giorno dell’equinozio di primavera. Questo avvenne durante il Concilio di Nicea nel 325 d.C. Con la modernità e i continui studi sul moto terrestre, però, si è preso in considerazione l’equinozio astronomico, che non avviene per forza il 21, ma in una data compresa tra il 19 e il 21 marzo. Le scoperte astronomiche del XVI secolo sono state fondamentali in questo senso. Ma da cosa dipende precisamente l’ingresso della primavera?


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Equinozio di primavera, un giorno non fisso spiegato scientificamente

Il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., non era tanto preciso. Basti pensare che aveva un ritardo di circa 10 giorni. E per questo a un certo punto l’equinozio di primavera cadeva l’11 marzo. Le varie riforme e ravvedimenti, però, hanno calcolato meglio le cose. Rispetto al calendario gregoriano, introdotto su richiesta di Papa Gregorio III, infatti, il moto di rivoluzione del nostro pianeta dura 6 ore, 9 minuti e e 10 secondi in più rispetto ai canonici 365 giorni. Per questo motivo l’uomo, in qualche modo nel tentativo di recuperare queste ore, ha introdotto l’anno bisestile, con un giorno in più (29 febbraio) ogni quattro anni. Ed è proprio questa oscillazione temporale a far sì che equinozio e altri eventi simili non cadano proprio in quel giorno preciso, che, convenzionalmente, molto a lungo, per la primavera venne indicato come il 21 marzo.

Se non il 21, quando allora?

Un esempio pratico è quello che riguarda la primavera del 2020 che è entrata il 20 marzo alle 4.50. Almeno per quanto riguarda l’Italia. Ma l’altra particolarità è che praticamente quasi mai l’equinozio di primavera cade il 21 marzo. Nel XXI secolo infatti questo è accaduto solo nel 2003 e nel 2007. Quando avremo di nuovo un equinozio di primavera il 21 marzo? Bisogna aspettare fino al 2102. Per il resto oscillerà tra 19 e 20 marzo. Un giorno in più di primavera, in fondo, non è poi così male. Ciò che conta è non illudersi di immaginare la primavera come una data fissa, ma informarsi anno per anno sull’equinozio di primavera. Solo in base ai controlli degli esperti si capirà infatti quando l’inverno finalmente va via, lasciando spazio alla stagione più bella e luminosa dell’anno.

Giornate lunghe

L’equinozio di primavera, e così quello d’autunno, quindi, è il momento in cui il sole si trova dritto sopra la linea dell’equatore. Bisogna ricordare, nel momento in cui si tratta un tema scientifico come questo, che non è mai il sole a spostarsi, ma la terra. E nel suo moto due volte all’anno si trova in questa splendida situazione duale tra giorno e notte. La cosa interessante è che dal giorno dopo l’inizio della primavera le giornate si faranno sempre più lunghe. Un po’ di divisione eguale tra giorno e notte porterà poi infatti a un prevalere della luce sul buio per tantissimi mesi a venire. Il cambio di tendenza si avrà poi a settembre con l’equinozio d’autunno e , poco più avanti, col cambio dell’ora. Quei mesi primaverili portati dall’equinozio di primavera, con una natura che rinasce, son tutti da vivere prima che i solstizi portino un freddo inverno e una caldissima estate.