Cosa possiamo fare concretamente per aiutare il popolo afghano

Gli italiani possono aiutare il popolo afghano attraverso donazioni in denaro alle Ong, ospitando profughi in casa propria, offrendo cibo e abiti.

01/09/2021

Anche gli italiani stanno seguendo con apprensione le vicende legate all’Afghanistan. Nelle ultime settimane decine di migliaia di donne, uomini e bambini hanno lasciato il Paese per sfuggire al regime autoritario dei talebani.

La macchina della solidarietà, anche in questo caso, si è subito messa in moto. Gli italiani sanno essere molto generosi, quando ce n’è bisogno. Ma come possiamo aiutare il popolo afghano?

Dalle petizioni alle donazioni

È possibile aiutare il popolo afghano in vari modi, anche contemporaneamente. Da una semplice firma alla donazione di soldi, cibo o abiti nuovi o usati (ma in buone condizioni), fino alla possibilità di ospitare uno o più profughi in casa propria, sono già numerose le iniziative in campo.

Iniziative che consentono di aiutare sia gli afghani giunti in Italia che quelli rimasti nel proprio Paese. Sul territorio di Kabul, ad esempio, è presente l’associazione no-profit Pangea, che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale della comunità afgana.

Per sostenere l’operato di Pangea, è possibile contribuire in questo modo: acquistando gadget sul sito web ufficiale dell’organizzazione; effettuando una donazione dal sito, con carta di credito o bonifico bancario, inserendo come causale “Emergenza Afghanistan”; donando il 5×1000 inserendo il codice fiscale 97321620151.

Aiutare il popolo Afghano: Emergency

Anche Emergency, che ha da poco perso il suo fondatore, Gino Strada, continua la sua battaglia nei Paesi in difficoltà. L’associazione da diversi anni offre assistenza medica anche in Afghanistan, dove è attiva dal 1999 con un ospedale a Lashkar-gah, dove ha già curato 7,5 milioni di persone.

Per sostenere Emergency è possibile: effettuare una donazione dal sito web dell’associazione; acquistare gadget o regali online; devolvere il 5×1000 inserendo il codice fiscale 97147110155. Anche Nove Onlus, attiva dal 2012 grazie a tre donne, ex cooperanti internazionali, presta servizio in Afghanistan.

Nove Onlus si occupa di donne, bambini e persone con disabilità. Sul sito dell’associazione è attiva una pagina web dedicata proprio all’emergenza Afghanistan, attraverso la quale è possibile effettuare una donazione.

Medici Senza Frontiere e Islamic Relief

Anche Medici Senza Frontiere opera in Afghanistan con due strutture. Una a Boost, per la medicina d’emergenza, e un’altra a Khost, con un ospedale di medicina neonatale e materna.

Per sostenere la Ong è possibile: acquistare regali e bomboniere sul sito ufficiale; effettuare una donazione (singola, regolare, grandi donazioni); devolvere il 5×1000 inserendo il codice fiscale 97096120585.

Se hai deciso di effettuare una donazione, per aiutare il popolo afghano, puoi infine sostenere Islamic Relief. Si tratta di un’associazione che ha varie sedi nel mondo (tra cui l’Italia) ed è impegnata in progetti umanitari nei Paesi in guerra.

È sufficiente collegarsi al sito italiano dell’associazione e, nella pagina dedicata alle donazioni, selezionare la voce “Emergenza Afghanistan”.

Aiutare il popolo Afghano: Il Melograno

Passiamo ai profughi afghani giunti in Italia. Ha riscosso grande successo l’iniziativa “Una stanza per una donna afghana”, lanciata dalla cooperativa “Il Melograno”, con sede a Segrate (Milano). In pochi giorni più di 150 persone hanno chiesto di poter ospitare una donna afghana e altri cittadini, non solo lombardi, si sono resi disponibili per il servizio di accompagnamento o per la donazione di vestiti e generi alimentari.

La cooperativa punta ad un modello di accoglienza diffusa sul territorio, per incentivare il processo di integrazione. Inoltre, la cooperativa ha stretto degli accordi con la grande distribuzione per l’utilizzo delle eccedenze alimentari. Chiunque volesse avere informazioni o aderire all’iniziativa può scrivere una mail all’indirizzo [email protected]

Non è tutto. Più di 200 famiglie italiane si sono registrate sulla piattaforma Refugees Welcome (in italiano) per mettere a disposizione la propria casa. Altre 126 si sono messe a disposizione per un percorso di mentoring, ovvero di accoglienza fuori dall’ambito familiare.

Refugees Welcome è un’organizzazione indipendente che si occupa di integrazione, anche attraverso l’ospitalità in famiglia. Chi desidera contribuire può collegarsi al sito della Ong, selezionando la voce “Cosa puoi fare tu” e scegliendo tra ospitalità, mentoring e donazione.

Aiutare il popolo Afghano: donne per le donne

L’organizzazione Women For Afghan Women (WAW) opera in loco da 20 anni. Nata come una modesta rete di volontari, è poi diventata la più grande organizzazione di donne in Afghanistan, con uffici anche a New York. La missione è aiutare le donne afgane ad esercitare i propri diritti per l’autodeterminazione in tutti i settori della società.

Nel contesto dell’attuale crisi umanitaria, WAW concentra i suoi sforzi nel lavorare h24 per fornire rifugio, risorse e supporto a donne e bambini. Per offrire il proprio contributo, è possibile effettuare una donazione dal sito ufficiale dell’organizzazione.

Un altro canale ufficiale per le donazioni è rappresentato dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. L’UNHCR ha attivato una campagna specifica – anche sul proprio sito italiano – per contribuire ad alleviare la catastrofe umanitaria in corso in Afghanistan. Anche l’UNICEF e la Croce Rossa Internazionale hanno attivato dei piani di emergenza per aiutare il popolo afghano.

L’otto per mille

È possibile aiutare il popolo afghano non solo con le donazioni estemporanee, ma anche attraverso l’otto per mille. Nei giorni scorsi l’Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste ha annunciato che l’otto per mille valdese verrà utilizzato per offrire un aiuto concreto al popolo afghano, attraverso un intervento di accoglienza in fase di definizione.

Aiutare il popolo afghano: le iniziative di Regioni e Comuni

Chi desidera contribuire attraverso la donazione di vestiti, giocattoli e generi alimentari o attraverso il volontariato e l’ospitalità, può seguire da vicino le iniziative, sempre più numerose, che Regioni, Comuni, associazioni locali e parrocchie stanno attivando sul territorio.

In Toscana, ad esempio, i profughi verranno ospitati in alcuni Covid hotel. Saranno i sindaci e i referenti delle associazioni a comunicare, via social o sulle testate locali, ciò di cui c’è più bisogno e dove consegnare il materiale.

Qualche esempio? Body e tutine per neonati, latte in polvere, pannolini, passeggini, salviettine imbevute, caricabatterie per cellulari. Tuttavia, come accade ogni volta che c’è un’emergenza, bisogna prestare attenzione ai tentativi di truffa.

Fai attenzione, in particolare, a chi bussa alla porta di casa spacciandosi per rappresentante di una certa associazione o ai messaggi WhatsApp di dubbia provenienza.