Azzurro cielo, Kandinsky, 1940
Benvenuti cari piccoli Maestri d’Arte! Voglio presentarvi un artista russo molto interessante, ma prima vi chiedo di immaginarci tutti insieme in un bel laboratorio scientifico.
Indossato il mio camice bianco e infilati degli occhiali da ricercatrice, vi presento Vasily Kandinsky che nel 1940 dipinse l’opera “Blu di cielo“.
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Cosa vi colpisce maggiormente di questo dipinto? Le strane creature o lo sfondo azzurro? Approfondiamo entrambi gli elementi.
Accendiamo il microscopio e conosciamo da vicino i plancton, i protagonisti dell’opera di Kandinsky. “Stop! Chi sono i plancton?”. Sono delle microcreature presenti nell’acqua, così piccole, ma così piccole, tanto che per scovarle ci occorre un microscopio. Sapete che sguazzano con noi quando nuotiamo nel mare? Non le vediamo solo perché sono piccole, ma così piccole…
A voi gli occhiali da ricercatori della marca Scoperta e guardiamo nel microscopio della marca Wow. Incredibile, ci sono delle forme che assomigliano alle creature dell’opera! Non sono vestite come nel quadro, ma sembrano le loro cugine! Pensate che Kandinsky appassionato sia di arte che di scienza decise che era giusto fare diventare famosi i plancton che sono esseri antichi perché erano già presenti sul nostro pianeta ancora prima di noi esseri umani. Sono dei buffi dinosauri microscopici!
[dup_immagine align=”alignleft” id=”97726″]Usciamo dal laboratorio ed entriamo in uno studio d’artista per approfondire l’altro protagonista: l’azzurro. L’artista disse che questo colore era il suo preferito e che a lui dava il senso di infinito. Nessuno ostacolo, nessun limite dove correre avanti e indietro come si vuole. Infatti sembra che le creature del quadro ruotino, saltino, si inseguano felici! Un amico scrittore di Kandinsky scrisse che lui utilizzava della polvere magica che rendeva felici tutti gli esseri del passato, del presente e del futuro!
Chi non è felice? Allora canticchia e riguarda “Blu di cielo”. Le figure ballano! E’ merito della “struttura musicale”. In alcune parti ci sono delle figure grosse e pesanti come la nota bassa Do. Le piccole e leggere sono il La. Un concertino visivo. E ora siamo in un teatro dell’Opera!
Ci siamo spostati su vari aspetti, in vari luoghi immaginari, per capire quest’opera grazie a Kandinsky che voleva che conoscessimo meglio la realtà che ci circonda senza limiti: dalla balena al plancton tutto è magnifico e da dipingere canticchiando!
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