Alice Munro Nobel per la Letteratura 2013
Alice Munro ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2013. “Maestra del racconto breve contemporaneo”, questa la motivazione – e del resto, erano ormai anni che si attendeva un riconoscimento per quella unanimemente ritenuta la più grande scrittrice di racconti degli ultimi trent’anni. E, dopo aver vinto per tre volte il Governor General’s Award, il più importante premio letterario del suo Paese, ecco che l’Accademia di Svezia ha premiato la narratrice canadese.
Ormai sapeva che nella vita viene il momento in cui brutto e bello
svolgono più o meno la stessa funzione, quando tutto ciò che guardi altro non è
che un gancio a cui appendere le sensazioni scomposte del corpo, e i brandelli della mente.Alice Munro, Nemico, amico, amante…
“Una grande osservatrice di esseri umani, si chiede sempre il perché degli atti della gente comune, cosa li spinge a fare le loro scelte”: così dipinge la madre la figlia Sheila. E così scorre, leggera, la sua penna. Perché Alice Munro è un’autrice dalla straordinaria capacità di rappresentare con intensità ma leggerezza un mondo domestico, in apparenza normale, in cui invece matura il conflitto.
[dup_immagine align=”alignleft” id=”52548″]La donna, l’amore, il desiderio, la vita, la paura, la rabbia, la comprensione, la crudeltà e la dolcezza: questi i temi dei racconti di Alice Munro. Materia di una penna dalla profonda indagine psicologica e dalla limpida leggerezza.
Suggerimenti di lettura? Tutti i suoi libri. Da Nemico, amico, amante… a In fuga, da Il percorso dell’amore a Segreti svelati, da La vista da Castle Rock a Chi ti credi di essere? Siamo certe, vi faranno innamorare.
Di prossima uscita (22 ottobre) anche La danza delle ombre felici, come tutte le raccolte della Munro edita in Italia da Einaudi.
Quella della grande scrittrice canadese è stata senza dubbio una vita travagliata: un matrimonio da giovane col ricco futuro avvocato James Munro, il primo a credere nella sua bravura, una figlia, una seconda morta poco dopo la nascita, il divorzio, altri amori. E poi il lavoro. Quel lavoro per cui, come scriveva Virginia Wolf, “si deve prima uccidere l’Angelo del focolare: l’ombra della donna ideale vittoriana, sacrificata, buona e pura”.
Un risvolto piuttosto divertente dell’assegnazione del Nobel alla Munro è stato senz’altro un tweet in cui l’Accademia di Svezia ha confessato di non essere riuscita a rintracciare la scrittrice canadese. E di aver dovuto rimediare lasciando un messaggio in segreteria.
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