In tempo di crisi il lavoro diventa sempre più prezioso e assorbe molte energie: avere un posto stabile è ormai un lusso e spesso si è disposti a compromessi o sacrifici per mantenerlo. Una delle prime rinunce è a discapito della vita privata: il tempo libero diminuisce e spesso si assottiglia fino quasi a scomparire. Anche se in alcuni casi è impossibile difendere i momenti da dedicare a noi stessi, è importante che ciò che ci concediamo sia di qualità e ci appaghi, almeno per giungere alla fine del tunnel in cui stiamo camminando.
Pretendere troppo dalla professione o vedere in essa l’unica fonte di autostima è sicuramente sbagliato e non aiuta. Non siamo solo “lavoratori” e la vita quotidiana lo dimostra continuamente offrendoci momenti da condividere con gli altri, ricchezze da ammirare, situazioni da vivere. Quando ci si ferma in ufficio oltre l’orario bisognerebbe riflettere bene sulla necessità del sovraccarico e sulla bellezza di ciò che perdiamo, a volte inutilmente.
La dedizione al lavoro spesso nasconde esigenze tutte interiori: dedicarsi all’ufficio serve a coprire disagi personali, a cercare approvazione. Nella ricerca del giudizio positivo del capo o dei colleghi si perde di vista ciò che pensiamo di noi stessi e il paradosso è che spesso ne siamo coscienti, ma ci lasciamo coinvolgere in questa ruota che gira senza avere mai la forza di fermarci. E a ciò si aggiunge un clima spesso teso in casa, dovuto proprio all’eccessiva assenza. Potremmo allora provare un piccolo esperimento: se considerassimo la vita privata come una specie di professione, potremmo applicare gli stessi meccanismi, riscoprendo il piacere di dedicarci a noi stessi, ai figli, al partner o ai propri genitori.
Per ritrovare l’armonia senza difficoltà si possono stilare delle norme di comportamento, che all’inizio richiederanno un po’ di sacrificio, ma poi saranno naturali se pensate secondo il proprio stile di vita:
– stabilire le azioni quotidiane da fare prima e dopo il lavoro
– dedicare almeno una sera fissa a settimana allo svago con un orario di inizio preciso da rispettare
– concedersi almeno due volte a settimana pasti tranquilli con pietanze preparate con cura, magari gustate con un amico o con la famiglia
– lasciare uno spazio adeguato al movimento, con una attività fisica equilibrata e piacevole, effettuata da soli o compagnia.
Cercando di attenersi a queste piccole leggi sicuramente si riscoprirà la pienezza della propria personalità, che non si esaurisce nella soddisfazione lavorativa, ma merita di essere realizzata in tanti altri ambiti, dalle relazioni con gli altri alle semplici emozioni di tutti i giorni.
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