Arriva l’estate, il caldo e l’afa e, come ogni anno, arriva il periodo dei ventilatori, un tipico prodotto “da soffitta” che langue nei ripostigli per lunghi tratti dell’anno e che viene poi affannosamente “riesumato” – spesso non senza peripezie per estrarlo dagli scaffali meno facili da raggiungere in cui lo abbiamo stipato dieci mesi fa – per rinfrescare un po’ l’ambiente in caso di afa. E se non è in soffitta o nel ripostiglio, ecco che si scatena la corsa al ventilatore. Sebbene il ministero della salute raccomandi, ove possibile, più il condizionatore che il ventilatore, rimane il fatto che questo semplice elettrodomestico ha l’indubbio vantaggio della semplicità e della praticità di utilizzo, oltre ad essere caratterizzato in generale da un prezzo molto accessibile. Proprio il suo prezzo basso spesso inganna nella scelta, diventando il parametro fondamentale considerato. In realtà per scegliere un condizionatore occorre tenere presente anche alcune caratteristiche tecniche del prodotto perché, in generale, non è vero che l’uno vale l’altro.
Pur privilegiando quindi un ragionamento basato sulla convenienza per un bene ormai percepito come di consumo, nel comprare un ventilatore occorre tenere conto anche dell’ambiente in cui lo si vuole usare. Esistono infatti i ventilatori “a piantana” tradizionali che hanno di solito un diametro di 40 centimetri e che possono essere direzionabili o meno, i ventilatori “classici” da tavolo o portatili che in genere hanno eliche di 23 centimetri, i “box” di ventilazione, più sofisticati e dotati di un sistema indirizzamento dell’aria capace di rendere uniforme il flusso nelle diverse direzioni, ed infine le più moderne colonne di ventilazione. Nell’acquisto è anche importante valutare la qualità del prodotto: in genere è sufficiente considerare il suo peso per capire se il suo motore è costruito in alluminio – più leggero – o nel più tradizionale rame – più pesante. Il primo, pur essendo ormai di larga diffusione, ha una resa peggiore ed anche una durata inferiore. Se il ventilatore è a piantana, è importante anche considerare il rapporto fra altezza della piantana e superficie della base. Da ultimo, occorre verificare sempre la presenza dei marchi di qualità che garantiscono, come per ogni altro elettrodomestico, la qualità del prodotto, come per esempio il tradizionale IMQ.
Un capitolo a parte meritano i ventilatori da soffitto, dal momento che in genere la loro installazione ed il loro utilizzo è un po’ più complesso di un normale ventilatore a piantana o da tavolo. La sua utilità è più ampia rispetto ai soli periodi estivi. Una ventilazione a soffitto, dall’alto in basso, può infatti migliorare la distribuzione del calore e quindi il comfort abitativo anche nei mesi invernali, agendo in pratica rispetto alle temperature dell’aria di una stanza in modo esattamente “inverso” rispetto a quanto accade d’estate. Il ventilatore a soffitto non di rado va installato in maniera contestuale alle fonti di luce della stanza – leggasi lampadario – cui spesso è associato fin dalla produzione o cui può essere abbinato successivamente. Il ventilatore è normalmente regolato da un interruttore a parete, un comando a catenella o anche da un telecomando.
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