Stella di Natale: ecco come coltivarla
Sapevate che le foglie colorate non sono il fiore della stella di Natale, ma brattee: foglie, appunto, che in determinate condizioni ambientali cambiano colore? E che coltivare questa bella pianta ornamentale non è poi così difficile? Ma soprattutto, che non c’è nessun motivo per buttarla appena passate le feste, dato che possiamo coltivare la stella di Natale anche in primavera ed estate come pianta verde?
Si tratta di una pianta piuttosto delicata, vero. Ma d’altra parte, con qualche minimo accorgimento, la coltivazione della stella di Natale ci riuscirà più semplice del previsto.
Quel che dobbiamo sapere è che la stella di Natale, l’Euphorbia pulcherrima o Poinsettia, è molto sensibile alle correnti d’aria e agli eccessi idrici, dannosi – anche irreversibilmente – per le radici. Quindi attenzione al trasporto e, ancor prima, all’acquisto, controlliamo sotto il vaso: radici numerose, bianche e “spesse” sono una garanzia di benessere della pianta.
Una volta in casa, dobbiamo mantenerla a una temperatura ideale tra i 15 e i 25 gradi, e badare – pur mantenendo vive le attenzioni contro correnti d’aria ed eccessi nell’irrigazione – ad arieggiare a sufficienza il locale in cui si trova: la nostra stella di Natale non sopporta l’aria viziata, che causa la presenza di foglie gialle anziché verdi (o rosse).
Se le foglie della nostra stella di Natale iniziano a ingiallirsi, interveniamo subito. Ci stanno indicando che il locale è eccessivamente secco e caldo, e a breve tutte le foglie della nostra pianta si torceranno e cadranno. Troviamo subito una collocazione più luminosa e spruzziamo con acqua le foglie. E attenzione: mai mettere la stella di Natale vicino a stufe a gas o simili, altrimenti si seccherà subito!
In molti buttano la stella di Natale quando le foglie appassiscono. Ma si tratta del naturale ciclo di vita di una pianta!
Perciò, se vogliamo tenerla – e noi vogliamo, non è vero? – provvediamo a un’abbondante potatura.
In sede di potatura, dobbiamo fare attenzione al lattice che uscirà dai rami che man mano tagliamo, e che potrebbe crearci irritazioni su mani e dita. La soluzione ideale è indossare guanti idonei, e avvicinare una candela al lattice che esce dal punto in cui abbiamo tagliato il ramo, per farlo coagulare.
Mettiamo la stella di Natale a riposo fino a primavera, quando effettueremo il rinvaso in un mix di terriccio e torba. Una temperatura mite, un po’ di concime e vedremo spuntare i primi germogli: quelli più deboli vanno recisi, così che si sviluppino meglio quelli più robusti. Se vogliamo, possiamo piantarli e dar vita a nuove piante.
Non ci crederete, ma con cure fai da te fatte per bene la nostra stella di Natale arriverà alle feste dell’anno prossimo, e con qualche accorgimento, riavremo le brattee rosse che tanto amiamo, in una “fioritura” ottimale.
Basta sapere che l’Euphorbia è una pianta “brevidiurna”. Il che vuol dire che a innescarne la fioritura è la diminuzione delle ore di luce rispetto a quelle di buio: un fatto naturale in autunno. Se non che, causa le temperature basse, in questo periodo dobbiamo tenere la pianta in casa, dove riceverà troppa luce.
Dunque, ecco il segreto: da ottobre, buio totale per la nostra stella di Natale dalle 17 alle 7 del mattino seguente. Ma nelle altre ore, luce a volontà!
Fu l’ambasciatore americano Joel Poinsett – da cui deriva il nome – a introdurre per la prima volta questa pianta negli Stati Uniti, impressionato dalle infinite distese che vide in Messico, dove la stella di Natale veniva utilizzata per tingere le stoffe e anche come insetticida.
Da lì iniziò la sua coltivazione: prima per ottenerne fiori recisi, amatissimi dalle dame dell’epoca, in seguito come pianta da vaso, nell’Ottocento.
E forse non tutte lo sapevate, ma esiste un giorno dell’anno dedicato alla stella di Natale e del suo “scopritore”, anche per celebrarne il valore di ponte tra culture diverse. Perché la stella di Natale è entrata a far parte della tradizione di molti Paesi, dall’Egitto alla Cina, dalla Corea al Sud Africa, dall’India all’Australia. Impiegata nel capodanno cinese e nella festa ebraica delle luci, tanti i soprannomi della Poinsettia – da “stella di Cristo” a “fiore di Atatürk” -, nota nel suo Paese d’origine come “flor de Noche Buena”, fiore della notte di Natale. E tanti i Paesi in cui sta man mano prendendo piede.
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