Scegliere il colore delle pareti: creatività, gusto e… il gioco è fatto
Scegliere Il colore delle pareti è come scegliere un vestito: occorre gusto, fantasia e...i consigli di UnaDonna.it
Una volta tutte le pareti di una stanza erano bianche per definizione. Una volta. E se questo permetteva di vivere sonni tranquilli evitando un sacco di amletici dilemmi, costituiva però indubbiamente un grandissimo freno alla fantasia, alla possibilità di esprimersi, di creare e di rendere la propria casa qualcosa di speciale, unico e intensamente “nostro”. Non siamo quindi fra quelli che rimpiangono la tranquillità del non dover decidere: l’arte – perché di arte vera si tratta – di scegliere il colore giusto per le superfici interne della nostra casa è qualcosa di intrigante e divertente, da affrontare con fantasia, gusto e…qualche piccolo aiuto, perché tutt’altro che facile.
Come in tutte le cose interessanti della vita, infatti, in essa opportunità e rischi si mescolano insieme, inscindibili. Dove trovare l’ispirazione giusta, quindi? Semplice: su UnaDonna.it.
[dup_immagine align=”center” id=”1797″]- Il colore delle pareti: dal salotto al bagno passando per la camera da letto
- Colore: il “vestito” della luce.
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- Dalla teoria dei colori alla pratica del pennello
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- Il colore delle pareti con il parquet
- Gli ingredienti indispensabili? Gusto e fantasia
Il colore delle pareti: dal salotto al bagno passando per la camera da letto
Qual è il colore giusto per il mio salotto? E per il bagno? E per la mia camera da letto moderna? Sono queste alcune delle angosciose domande che ci attanagliano nel momento in cui stiamo progettando – o riprogettando – la nostra casa, i nostri spazi e soprattutto ciò che con essi vogliamo esprimere di noi. A parte gli scherzi, la scelta dei colori è tanto affascinante quanto pericolosa: può sancire infatti il trionfo del nostro impegno, il giusto coronamento ad una progettazione e ad una scelta di arredamento o rivelarsi un errore in grado di “affossare” tutto il resto, inficiando il risultato generale e, tra l’altro, comportando una notevole difficoltà nella eventuale “correzione del tiro”.
I fattori di cui tenere conto sono molti e solo la loro combinazione porta ad una scelta giusta: la dimensione ed illuminazione delle stanze, innanzi tutto. Ma ovviamente anche l’uso che si deve fare di esse, il sentiment che con esse si vuole trasmettere, il tipo di arredamento scelto e, naturalmente, lo “stile” che si vuole perseguire, quest’ultimo elemento guida fondamentale di ogni buona scelta.
[dup_immagine align=”center” id=”1798″]Colore: il “vestito” della luce.
Ogni buon metodo di lavoro tiene conto dell’oggetto a cui si riferisce. E non possiamo quindi non iniziare dall’”oggetto” della nostra scelta, ovvero il colore. E’ evidente infatti, che ogni singola tonalità abbia un proprio “carattere” particolare che influisce in modo determinante su quello di una stanza e delle persone che la frequentano, determinandone umori e stati d’animo.
Se avete già qualche esperienza in merito avrete senza dubbio sentito parlare di RAL, curiosissimo acronimo di derivazione tedesca – non ci crederete ma in origine significava Reichsausschuss für Lieferbedingungen, cioè nientemeno che “Comitato del Reich Tedesco per termini e condizioni di vendita”, creato nel 1925 nella Repubblica di Weimar – che indica una scala standard dei diversi colori condivisa da tutti gli operatori del settore e particolarmente utilizzata in edilizia per rivestimenti e vernici.
Ma cosa c’è dietro al freddo codice RAL? Molto di più…
La prima grande suddivisione è, come è noto, fra colori caldi e colori freddi che in genere vengono associati come possibilità di utilizzo rispettivamente alle zone giorno e notte della casa, anche se questo sillogismo non può essere preso alla lettera e, a dire il vero, è messo molto in discussione dagli ultimi canoni dell’interior design. In effetti i colori caldi sono quelli che “tengono svegli”, stimolano l’attività e generano allegria, mentre i colori freddi in genere favoriscono il relax, la tranquillità ed il raccoglimento.
Scendendo più in dettaglio, il rosso esprime vitalità ed energia e si può utilizzare in locali “brulicanti di lavoro” e di iniziativa come la cucina; ma è anche un “materiale” da maneggiare con cura e da dosare con sapiente parsimonia per evitare una eccessiva saturazione dell’ambiente e generare irrequietezza e frenesia. L’arancione invece è il colore della giovinezza e dell’allegria e piace particolarmente ai bambini. Per questo è molto divertente e “leggero” nelle camerette, ma può dare un tocco originale anche in soggiorno o in cucina. Si dice che il giallo aiuti la concentrazione e l’attenzione e che sia stimolo alla genialità – non per niente nei fumetti è il colore con cui vengono rappresentate le idee –. E’ anche però uno dei più difficili da utilizzare, stante le notevolissime differenze che ci sono fra le sue diverse varianti ed intensità. Blu e verde, in modo diverso nelle loro diverse sfumature, sono i colori per eccellenza della tranquillità e dell’equilibrio: infondono calma, sicurezza e quiete e per questo sono normalmente utilizzati nelle camere da letto e in bagno. Il viola è per sua natura un ibrido, racchiudendo in se un’anima “calda” e un’anima “fredda” ed è per questo un preziosissimo jolly utilizzabile con moltissime sfumature differenti che dipendono da quanto l’una o l’altra delle sue “anime” è predominante. E’ senza dubbio un colore che offre grandi opportunità e nasconde grandi insidie. Il bianco, last but not least, rimane comunque un intramontabile opzione per tutta la casa, con la sua capacità di esaltare la luce, donare ampiezza ed esprimere purezza e pulizia.
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Dalla teoria dei colori alla pratica del pennello
La conoscenza dei colori è un punto di partenza importante, ma poi occorre metterla in pratica. Se siete in procinto di dipingere le pareti di casa vostra ecco alcuni degli elementi che vi possono guidare nelle scelta:
- La saturazione del colore: ogni colore può essere utilizzato in una tonalità più o meno vicina al pastello. E’ chiaro che colori più shocking siano più ardui da utilizzare “a parete intera”, mentre si prestano particolarmente per porzioni di superfici o decorazioni dove possono permettere di scatenare la fantasia e colpire l’osservatore.
- Colore lucido o colore opaco: risultati molto stuzzicanti e di grande effetto si possono ottenere con le vernici smaltate o lucide, che sono in grado di dare una lucentezza e brillantezza che, specialmente se combinata con diverse tonalità nella stessa stanza, le vernici “tradizionali” non possono assicurare. Occorre però tenere presente che la tinteggiatura lucida mette in evidenza tutte le irregolarità del muro molto più che una opaca o neutra e quindi è buona norma utilizzarla solo in presenza di muri nuovi o comunque regolari e levigati.
- L’esposizione ed illuminazione delle stanze: una tonalità chiara o scura ha un effetto assai diverso a seconda dell’illuminazione della stanza, la quale, solitamente, è direttamente connessa, oltre che alla superficie occupata da finestre e serramenti, anche dalla sua esposizione. In genere, una stanza rivolta a nord è più buia e riceve la luce del sole per un numero di ore inferiore. In questo caso è opportuno evitare colori scuri o troppo saturi che possono appesantire l’ambiente, prediligendo invece il chiaro, se non addirittura il bianco.
- La dimensione e l’altezza dei locali: l’effetto che si ottiene con la verniciatura rispetto alla percezione che l’occhio ha dell’ampiezza di uno spazio è sorprendente e spesso ci si rende conto di ciò solo vedendolo concretamente. Se una stanza, come potrebbe essere per esempio una mansarda o una taverna, ha alcuni punti con soffitti bassi, l’uso del colore chiaro è assolutamente necessario per dare ariosità all’ambiente che altrimenti risulterebbe “incombente” sulle persone. Analogo principio vale per le dimensioni: una stanza piccola con colori chiari offre una sensazione molto meno opprimente di una analoga scura.
- La sperimentazione pratica: anche se siete certi di avere trovato la giusta soluzione, prima di acquistare tutto il materiale o partire in quarta con i lavori, è sempre buona norma fare una prova con un campione di vernice – meglio – o con un pantone del colore, in modo da poterne apprezzare la reale resa su “quella” parete precisa in cui volete utilizzarlo.
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Il colore delle pareti con il parquet
Se il colore della pavimentazione – come quello dell’arredo – è ovviamente elemento fondamentale da “sposare” con la scelta cromatica delle pareti, ancora più importanza riveste questo aspetto se la stanza è dotata di parquet, un grande elemento di arredo in grado di rendere davvero importante una soluzione di design e che va assolutamente valorizzato. In linea generale, con i colori tradizionali del parquet l’associazione ideale è con colori caldi ed avvolgenti.
Tuttavia, se il parquet ha una tonalità chiara, potrebbe essere più gradevole dal punto di vista del risultato privilegiare la pulizia dell’insieme attraverso pareti chiare o bianche che attirino l’attenzione sul parquet stesso. Spesso, in questi casi, ha un effetto notevolissimo l’introduzione nell’insieme “chiaro” di note di colore – attraverso riquadri, strisce o decorazioni – non invasive o molto estese ma in grado di dare un carattere particolare al tutto.
Con parquet più scuri come iroko o wengè invece, l’accostamento è meno delicato e si può avvicinare molto alla scelta che si fa con un pavimento in piastrella, secondo la destinazione d’uso della stanza, al sua illuminazione o il “mood” per essa desiderato.
Gli ingredienti indispensabili? Gusto e fantasia
Ma in fi dei costi, al di là dei tecnicismi e dell’esperienza – peraltro imprescindibili – cosa serve veramente? Semplice: gusto e fantasia. Il design, la creatività e la voglia di esprimersi e comunicare anche attraverso la propria casa hanno scalzato dal vecchio cliché il “dipingere le pareti”. Ecco quindi che, accanto ad accostamenti di colori audaci o innovativi, nel mondo dell’interior design prendono sempre più piede l’utilizzo di colori diversi sulla stessa parete, la decorazione “indipendente” di elementi quali colonne, controsoffitti o spessori di porte e finestre. Potete ad esempio colorare di bianco le pareti (magari solo tre e non la quarta) e con colori audaci e complementari i soffitti. Oppure introdurre righe orizzontali lungo i corridoi. Altra frontiera da esplorare quella della decorazione: inserire di tanto in tanto disegni, simboli o veri e propri testi può dare alla casa un tocco di originalità che la renderà veramente unica.
Foto di: Indiewench; AstridWestvang; CoCreatr; wouterh; MPic