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Salvia in vaso: come si coltiva e come conservarla

Ci sono tanti motivi per avere sempre della salvia a disposizione in casa. Basti pensare alle numerose ricette che è possibile preparare, utilizzando proprio questa pianta aromatica: ravioli con burro e salvia, pesto o ragù a base di salvia, ecc.

Come non ricordare, poi, le numerose proprietà benefiche per la salute dell’organismo. Una tisana a base di salvia può aiutare a curare i tipici disturbi della stagione fredda, come:

  • mal di gola.
  • raffreddore, o
  • può rivelarsi un alleato utile contro il diabete.

Imparare a coltivare la salvia in vaso non è difficile.

Le caratteristiche della salvia

La salvia officinalis è una pianta appartenente alla stessa famiglia botanica di timo, menta, origano e rosmarino: ovvero quella delle Lamiaceae. Il nome deriva dal latino “salvus” (sicuro, bene, sano): un nome antico per questo gruppo di piante dalle proprietà curative. Il nome scientifico è stato attribuito da Linneo (1707 – 1778), biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.

Bella da vedere, morbida al tatto, profumata e rigogliosa, la salvia è tra le “regine” delle piante aromatiche. Puoi piantarla in autunno e poi metterla a dimora nei vasi, in terrazzo o in giardino, con l’inizio della primavera. Si tratta di una specie perenne, che raggiunge in altezza all’incirca il mezzo metro e successivamente può allargarsi fino a formare un bel cespuglio sempreverde.

Terreno e clima per coltivare la salvia

La salvia è una pianta che ama il caldo e predilige le posizioni ben soleggiate. Se vuoi coltivarla in vaso, sul davanzale di una finestra o su un balcone, fai dunque in modo da evitare il lato nord dell’appartamento. Se disponi di un orto, piantala lontano da elementi ombreggianti, scegliendo con cura il punto in cui sistemarla.

Infatti, potrebbe occupare la stessa posizione per anni, trattandosi di una specie perenne. Anche se preferisce il clima mite, la pianta della salvia è molto resistente al gelo, anche se non lo tollera per lunghi periodi. Non teme la siccità, mentre può avere problemi se si verificano situazioni di prolungata umidità del terreno o dell’aria. Si adatta quasi a ogni tipo di terreno, in particolare su un substrato calcareo. Soffre, però, i ristagni idrici e le terre troppo argillose e compatte.

Cosa serve per coltivare la salvia

Se hai acquistato una piantina di salvia, la prima cosa da fare, una volta a casa, è:

  • provvedere subito alle operazioni di rinvaso, per evitare alla pianta qualsiasi sofferenza. Le piantine già pronte (e trapiantabili) sono in vendita, ad un prezzo molto contenuto, in qualsiasi vivaio ben attrezzato e anche online.
  • La salvia ha bisogno di un vaso largo, con una profondità di 30-40 centimetri. Necessita di un ampio spazio a causa delle sue radici molto lunghe.
  • Sistemala in una zona del balcone ben soleggiata e al riparo dal vento. Non innaffiarla troppo, perché, come già accennato, teme i ristagni idrici.

Anche se si tratta di una specie botanica che dura nel tempo, è preferibile rinnovare le piante ogni tre o quattro anni. Le foglie, infatti, potrebbero diventare più dure e meno profumate. Ricordati anche di concimarla, meglio se in autunno. Per quanto riguarda la potatura, invece, la salvia si taglia solo quando diventa troppo ingombrante.

Semina o moltiplicazione per talea?

La coltivazione può avvenire a partire dalle talee di una pianta madre, prelevate preferibilmente in primavera o in autunno. Quando la talea sarà ben radicata nel vasetto, non saranno necessari ormoni radicanti e si potrà passare al trapianto in un contenitore più grande o metterla direttamente a dimora.

In alternativa, la nascita di una nuova pianta può avvenire dai semi, anche se la nascita da seme è un’operazione più lenta, mentre il metodo della talea risulta più semplice. Se decidi di coltivare la salvia partendo dai semi, il procedimento è semplice. Riempi un vaso con del terriccio, aggiungi dei semi di salvia, ricopri con un altro po’ di terreno e innaffia leggermente. Ricorda di abbondare con i semi, in quanto hanno una bassa germinabilità.

In piena primavera, quando le piantine saranno sviluppate, potrai procedere al trapianto nel terreno o in vasi singoli. Se non vuoi ricorrere alla semina o alle talee, una ulteriore opzione è sradicare una pianta e dividere il cespo in più parti. Infine, come già detto, è possibile acquistare le piantine già pronte, consiglio valido soprattutto per le più pigre e inesperte.

A cosa prestare attenzione

Nel primo anno di vita della pianta, è importante proteggerla da un eventuale inverno rigido con gelate intense. Se le previsioni indicano un periodo di freddo intenso, sistemala temporaneamente al chiuso o almeno copri la base con paglia, cortecce e pezzetti di legno.

Marciume radicale e parassiti possono attaccare la salvia. In questo caso, evita di ricorrere ai fungicidi e prediligi i rimedi naturali, come acqua e bicarbonato. Durante lo sviluppo della pianta, ricorda semplicemente di annaffiarla quando la terra è completamente secca. Se esageri con le irrigazioni, rischi infatti di danneggiarla irrimediabilmente.

Coltivare la salvia per una famiglia

Come già accennato, durante il primo anno dovrai avere un po’ di pazienza. All’inizio, infatti, la salvia crescerà più lentamente, offrendo comunque delle saporite foglioline da utilizzare in cucina. Raccoglile a scalare con le dita, avendo cura di non rovinare la pianta.

Trascorso il primo inverno, con l’arrivo della primavera successiva, la salvia produrrà moltissimo. Per il consumo di una famiglia, una sola pianta è più che sufficiente. Questa pianta aromatica è anche molto bella da vedere, in particolar modo quando fiorisce. I colori dei fiori possono essere diversi, ma ugualmente belli: rosa, rosso, blu, bianco, viola…

Raccolta e conservazione

Essendo una specie sempreverde, puoi raccogliere le foglie di salvia in qualunque periodo dell’anno. Per conservare le foglie, puoi avvolgerle nella carta assorbente, per poi inserirle in un sacchetto di plastica e conservarle nel frigorifero. Assicurati di utilizzare le foglie entro quattro o cinque giorni. Le foglie ricoperte di olio d’oliva, invece, possono durare molto più a lungo, sempre in frigorifero: all’incirca tre settimane.

Maura Corrado

Giornalista freelance con quasi vent’anni di esperienza sulle spalle. Ho iniziato scrivendo per la carta stampata, per poi abbracciare la rivoluzione digitale. Mi occupo di Lifestyle, beauty, moda, attualità, green e sostenibilità.

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Maura Corrado
Tags: Giardinaggio

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