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Quanto vive un pesce rosso: ecco la vita media

Ospite abituale degli acquari d’appartamento e delle fontane dei giardini, il pesce rosso, il cui nome scientifico è Carassius auratus, è un animale domestico poco impegnativo che necessita della giusta quantità di mangime e di un acquario sufficientemente grande. Tra i pesci d’acquario, è il più antico nella storia dell’umanità, visto che è stato selezionato circa mille anni fa in Cina.

Una delle domande che le persone si pongono più frequentemente è quanto possono vivere i pesci rossi. Fermo restando che una risposta univoca non esiste, nell’articolo che segue cercheremo di rispondere a tale quesito.

Il ciclo vitale del pesce rosso

Durante la stagione calda, le femmine di pesce rosso, inseguite dai maschi, depongono migliaia di piccolissime uova. Due o tre giorni più tardi ne escono minuscoli avannotti brunastri, qualunque sia il colore dei loro genitori. Solo due o tre mesi dopo, se la temperatura dell’acqua è sufficientemente calda e l’alimentazione abbondante, iniziano ad assumere il loro colore caratteristico, che va dal giallo dorato al rosso. Raggiungono la maturità sessuale verso i 3-4 anni e sono in grado di riprodursi sino a sette, ma la loro longevità può spingersi molto oltre.

Quanto vivono i pesci rossi

La longevità dei pesci rossi dipende da tanti fattori. In genere, quelli che da adulti raggiungono dimensioni notevoli vivono potenzialmente di più rispetto ai loro simili più piccoli. Allevati con cura costante, con una corretta alimentazione e in un ambiente sufficientemente ampio, possono vivere anche più di dieci anni.

Quelli tenuti in piccole vasche, invece, difficilmente superano i due o tre anni di vita e in alcuni casi possono morire anche dopo pochi giorni per errori commessi dal proprietario. Nel loro habitat naturale, i pesci rossi possono vivere anche fino a 40 anni.

Come farli vivere più a lungo

Affinché un pesce rosso possa vivere più a lungo e in buone condizioni, è opportuno:

  • evitare la classica boccia tonda e scegliere un acquario che abbia una capienza non inferiore a 30 litri per esemplare.
  • L’acqua deve essere cambiata con cadenza settimanale ed è necessario filtrarla regolarmente per eliminare i residui di cibo, gli escrementi e altre sostanze.
  • Vanno nutriti con gli appositi mangimi, preferibilmente a granuli, da somministrare due o tre volte al giorno in piccole dosi.
  • Ogni tanto si può dar loro del cibo fresco, come pisellini, insalata e verdure cotte sminuzzate.
Redazione UnaDonna

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Tags: Animali

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