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Piante grasse da interno: nomi e come averne cura

Le piante grasse sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, grazie alla loro bellezza e alla facilità di coltivazione. Esistono numerose varietà, ognuna con caratteristiche uniche e affascinanti. In questa guida, esploreremo le piante grasse da interno, con e senza spine, e scopriremo come prendercene cura al meglio.

Piante grasse da interno: fiori e colori

Le piante grasse da interno offrono una vasta gamma di colori e forme. Alcune delle specie più popolari includono:

  • Euphorbia mili: Questa pianta si distingue per i suoi rami legnosi senza spine e i grandi fiori rosa a doppio petalo, che creano un’atmosfera romantica.
  • Cactus di Natale: Con i suoi fiori pendenti e colorati, il Cactus di Natale è perfetto per decorare la casa durante le festività natalizie.
  • Agave: Originaria del Messico, l’Agave presenta foglie lunghe e affusolate disposte a rosetta. In primavera, produce fiori a campana gialli con striature.
  • Sedum Palmeri: Questa pianta grassa rustica è caratterizzata da una crescita spontanea e non richiede particolari cure.
  • Astrophytum: Con il suo fusto bulboso e la superficie coperta di spine, l’Astrophytum è una pianta grassa elegante e raffinata.

Consigli per la coltivazione

Sebbene le piante grasse siano generalmente facili da coltivare, è importante seguire alcune semplici regole per garantire la loro salute e la loro fioritura:

  • Luce: La maggior parte delle piante grasse necessita di molta luce indiretta. Posizionale vicino a una finestra, ma evita l’esposizione diretta ai raggi del sole nelle ore più calde.
  • Annaffiatura: Le piante grasse temono i ristagni d’acqua. Annaffia regolarmente, ma lascia asciugare completamente il terreno tra un’annaffiatura e l’altra.
  • Terreno: Utilizza un terreno specifico per cactus e piante grasse, ben drenante e ricco di minerali.
  • Vaso: Scegli un vaso con dei fori sul fondo per favorire il drenaggio dell’acqua.
  • Concime: Concimare le piante grasse una volta al mese durante la primavera e l’estate con un fertilizzante specifico per cactus.

Perché scegliere le piante grasse?

  • Facili da coltivare: Perfette anche per chi non ha il pollice verde.
  • Versatili: Si adattano a qualsiasi ambiente, dal soggiorno alla camera da letto.
  • Esteticamente piacevoli: Offrono una vasta gamma di forme e colori.
  • Purificano l’aria: Alcune specie di piante grasse sono in grado di assorbire le sostanze inquinanti presenti nell’aria.

Spesso si pensa che le piante grasse abbiano bisogno di poche attenzioni ma non è esattamente così. Anche loro hanno la necessità di essere curate nel migliore dei modi per proseguire nel loro regolare sviluppo. Vengono vendute abitualmente in piccoli vasetti di plastica che non permettono alle loro radici di assorbire un quantitativo adeguato di nutrimento. È necessario dunque rinvasarle in tempi brevi per evitare che muoiano entro breve tempo.

Seminare le piante grasse

Il periodo migliore per seminare le piante grasse in vaso è marzo-aprile. I semi vanno scelti con cura e rigorosamente di qualità (non troppo datati). Di facile reperibilità, possono essere acquistati in qualsiasi vivaio o negozio online. Per fare in modo che la succulenta cresca con successo, è indispensabile optare per un terriccio specifico per cactacee da arricchire eventualmente anche con del pomice fine che contribuisce ad evitare il ristagno di acqua. Quest’ultima è infatti la prima causa di marciume delle radici e della formazione di muffe.

La semina

I vasi vanno riempiti interamente con l’apposito terriccio, da spianare e pressare leggermente. I semi con diametro inferiore a un millimetro vanno disposti in superficie, mentre i restanti vanno coperti con un sottile strato di pomice fine, ghiaietto di quarzo oppure sabbia, passando sopra con la mano ma senza pigiare.

L’innaffiatura

Un altro fattore importante riguarda la frequenza con cui dovranno avvenire le annaffiature. I semi hanno bisogno d’acqua ogni qual volta che il terreno diventa asciutto, quindi si consiglia di controllare regolarmente affondando un dito nel terriccio.

Le piante grasse, specie nelle prime fasi di crescita, non richiedono annaffiature abbondanti per evitare la formazione di muffe e marciume, né troppo povere per non procurarne la morte.

Mediamente, potrebbe andar bene una volta ogni due giorni.

Disposizione dei vasi

Le piante succulente richiedono molte ore di luce (dalle 11 alle 14 ore al giorno) per cui si consiglia di esporre i vasetti in un’area della casa assolata dopo la germinazione, senza far mancare l’ombra.

Il rinvaso

Una volta che i semi si saranno ben sviluppati, dopo qualche mese è possibile procedere con il rinvaso senza correre alcun rischio. Quest’operazione può essere eseguita dopo più o meno otto mesi o anche dopo circa quattordici mesi, in base alla specie di succulenta selezionata.

Il periodo migliore per rinvasare le piante grasse

Le piante grasse devono essere rinvasate subito dopo l’acquisto quando il vaso è molto piccolo e poi a intervalli regolari di 24 mesi circa. Questa tipologia di vegetali cresce lentamente e rinvasarle troppo spesso potrebbe causargli danni strutturali importanti. Il periodo più adeguato per effettuare questa operazione è prima dell’inizio dello stato vegetativo ovvero in primavera o agli inizi del periodo estivo.

Il terriccio giusto

Il terriccio migliore per le piante grasse è quello che garantisce un buon drenaggio. Per tale motivo è meglio mischiare al terriccio della sabba di fiume o dei piccoli sassolini, della pozzolana o della pomice: tutti elementi che favoriscono l’areazione e l’eliminazione dell’acqua in eccesso.

Per le piante grasse particolarmente delicate, è meglio acquistare presso i negozi specializzati gli appositi terricci già pronti all’uso. Se invece la pianta che dovete rinvasare non è così sensibile, basta del comune terriccio reperibile un po’ ovunque.

Come rinvasare le piante grasse

La prima cosa che bisogna fare è il cambio del terriccio. Meglio non mettere sul fondo del vaso dei materiali troppo voluminosi ma è preferibile mischiare direttamente il terriccio a uno o più materiali drenati come abbiamo accennato prima. Meglio aggiungere anche un prodotto concimante che abbia uno scarso livello di azoto per fornire alle piante grasse tutto il nutrimento di cui hanno bisogno per crescere.

Dopo aver tolto delicatamente le piante grasse dal vaso, avvolgetele in della carta di giornale e appoggiatele a terra. È un piccolo accorgimento che vi consentirà di non procurare troppi danni alle loro radici delicate.

Se dovete tagliare delle radici perché oramai secche o perché sono diventate troppo lunghe, non rinvasate subito la pianta ma attendente almeno un paio di giorni affinché le ferite si cicatrizzino meglio.

Preparate il nuovo vaso con il terriccio addizionato al materiale drenante e poi sistemateci dentro la pianta. Non premete la terra e attendete che si compatti da sola nei giorni a seguire. Se l’abbassamento del terriccio risulterà eccessivo, sarà sufficiente aggiungere altra terra.

Bagnare le piante grasse: consigli

È ben chiara a tutti la capacità delle succulente di immagazzinare e conservare grandi quantità d’acqua nei loro tessuti. Quindi, contrariamente a quanto si pensa, queste piante possono bere anche molto. La differenza sta nella frequenza: anche se ogni specie ha le sue caratteristiche ed esigenze, in generale le succulente, per loro natura, vanno annaffiate di tanto in tanto, principalmente nel periodo vegetativo e solo quando il terreno risulta ben asciutto. In alcuni periodi, sono sufficienti le acque piovane. Bisogna però fare attenzione che l’acqua penetri uniformemente e in profondità, condizione indispensabile affinché la pianta possa dissetarsi.

Quando e come innaffiare le piante grasse

Prima di bagnare le piante grasse occorre accertarsi che il terriccio sia quasi secco. Se invece è umido è meglio rimandare le irrigazioni. La frequenza e l’abbondanza delle annaffiature dipendono dalla stagione e dall’esposizione al sole. Da marzo a ottobre, le irrigazioni vanno effettuate con regolarità, soprattutto se le piante sono esposte direttamente al sole. Il più delle volte, per capire se procedere o meno con l’annaffiatura, è sufficiente basarsi sul grado di secchezza del terreno. Durante la stagione estiva, se le succulente sono all’aperto, l’acqua si eroga in media ogni 2-3 giorni (ogni 3-4 se sono di grandi dimensioni), utilizzando un innaffiatoio a caraffa.

Le piante grasse che rimangono in ambienti interni anche durante l’estate necessitano di poca acqua, con somministrazioni ogni 7-10 giorni. Nei mesi più freddi dell’anno è preferibile sospendere completamente (o quasi) l’apporto idrico, tranne nel caso in cui le piante siano poste in un luogo molto caldo e secco e il pane di terra sia diventato un blocco unico troppo asciutto e compatto. Nel caso in cui le nostre succulente abbiamo bisogno d’acqua anche in inverno, è meglio bagnarle con un nebulizzatore, senza esagerare e garantendo un buon drenaggio per evitare gli eccessi di acqua stagnante.

Melissa Viri

Nata a Milano nel 1985, la mia passione per la scrittura nasce quando ero bambina. Ed è una passione che ho sempre coltivato attivamente. I libri e la scrittura sono stati i miei compagni di studio prima, e di lavoro poi. Sono una copywriter e collaboro con varie testate digitali di successo e giornali locali. Scrivo di vari argomenti: dalla cucina al lifestyle, mi sono occupata spesso di viaggi, mia grande passione. Negli ultimi anni ho riscoperto il fascino dell’oroscopo, nel quale a volte mi cimento, ma la mia curiosità mi ha portato ad approfondire diversi altri temi, anche culturali e di intrattenimento in generale.

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Melissa Viri
Tags: Giardinaggio

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