Le caratteristiche delle piante grasse, o succulente, rispecchiano gli adattamenti agli ambienti aridi e desertici in cui si sono evolute. Dovendo sopportare per lunghi periodi la più o meno completa mancanza d’acqua, queste piante dal fascino esotico presentano particolari modificazioni della struttura idonee ad accumulare notevoli quantità d’acqua, per esempio, radici capaci di scendere a grandi profondità, foglie ridotte o trasformate in spine, peli che limitano la traspirazione, e così via. Ciò non significa che non abbiamo bisogno di annaffiature. Ma allora ogni quanto vanno bagnate le piante grasse?
È ben chiara a tutti la capacità delle succulente di immagazzinare e conservare grandi quantità d’acqua nei loro tessuti. Quindi, contrariamente a quanto si pensa, queste piante possono bere anche molto. La differenza sta nella frequenza: anche se ogni specie ha le sue caratteristiche ed esigenze, in generale le succulente, per loro natura, vanno annaffiate di tanto in tanto, principalmente nel periodo vegetativo e solo quando il terreno risulta ben asciutto. In alcuni periodi, sono sufficienti le acque piovane. Bisogna però fare attenzione che l’acqua penetri uniformemente e in profondità, condizione indispensabile affinché la pianta possa dissetarsi.
Prima di bagnare le piante grasse occorre accertarsi che il terriccio sia quasi secco. Se invece è umido è meglio rimandare le irrigazioni. La frequenza e l’abbondanza delle annaffiature dipendono dalla stagione e dall’esposizione al sole. Da marzo a ottobre, le irrigazioni vanno effettuate con regolarità, soprattutto se le piante sono esposte direttamente al sole. Il più delle volte, per capire se procedere o meno con l’annaffiatura, è sufficiente basarsi sul grado di secchezza del terreno. Durante la stagione estiva, se le succulente sono all’aperto, l’acqua si eroga in media ogni 2-3 giorni (ogni 3-4 se sono di grandi dimensioni), utilizzando un innaffiatoio a caraffa.
Le piante grasse che rimangono in ambienti interni anche durante l’estate necessitano di poca acqua, con somministrazioni ogni 7-10 giorni. Nei mesi più freddi dell’anno è preferibile sospendere completamente (o quasi) l’apporto idrico, tranne nel caso in cui le piante siano poste in un luogo molto caldo e secco e il pane di terra sia diventato un blocco unico troppo asciutto e compatto. Nel caso in cui le nostre succulente abbiamo bisogno d’acqua anche in inverno, è meglio bagnarle con un nebulizzatore, senza esagerare e garantendo un buon drenaggio per evitare gli eccessi di acqua stagnante.
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