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Mimosa, la pianta delle donne

Simbolo per eccellenza della Giornata Internazionale della Donna, la Mimosa è una delle piante arboree maggiormente conosciute sia fra chi ha il pollice verde, sia fra chi le piante le regala soltanto.

Era il lontano Ottocento quando questa pianta dagli inconfondibili, piccoli fiori gialli di forma globosa, approdò nel bacino del Mediterraneo. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la Mimosa non è originaria del nostro continente, bensì dell’Australia (regioni del sud continente) e il suo nome scientifico è Acacia Dealbata.
Da quel momento in poi la Mimosa trovò in molte zone dell’Italia, soprattutto quelle meridionali, l’habitat ideale per naturalizzarsi e confondersi con la Macchia Mediterranea.Si presenta come un albero di medie dimensioni con una chioma che si espande soprattutto in ampiezza e non è mai eccessivamente fitta. Le sue foglie sono a forma depennata e di colore verde scuro, i fiori sono piuttosto delicati e dal profumo leggero e delicato.

[dup_immagine align=”alignleft” id=”159709″] Per far durare a lungo i rametti recisi di Mimosa è fondamentale fornire loro molta acqua, eliminare le foglie basali e aggiungere alla soluzione d’acqua qualche goccia di limone per ottenere il giusto ph necessario alla pianta, oltre ovviamente a tenere il mazzetto di Mimosa in prossimità di una finestra o una zona molto luminosa della casa.

Fra le curiosità che riguardano questa pianta così nota vi sono: la sua naturale propensione a essere una pianta pioniera ovvero una delle prime vegetazioni ad attecchire su un terreno precedentemente incendiato, e una delle prime a fiorire (fioritura precoce) nella primavera della Riviera Ligure.

Cura e coltivazione

Se piantata in condizioni climatiche e di terreno ideali, la Mimosa, per svilupparsi, non ha bisogno di cure eccessive.
La velocità di crescita a partire dal seme è piuttosto veloce e la piantagione a partire da un esemplare già “adulto” è molto semplice. Si possono effettuare due operazioni:

  • Prelevare i semi contenuti nei baccelli, avvolgerli in diversi batuffoli di cotone ben inumiditi e conservati in una zona calda per almeno due/tre giorni in modo tale da stimolare la germogliazione.  Una volta terminato questo passaggio è possibile trasferire i semi in un vaso contenente metà terriccio e metà sabbia. Attendere quindi due/tre settimane.
  • In alternativa è possibile effettuare dei piccoli innesti da una pianta di Acacia Dealbata a una a una di Acacia Retinoides, appartenente allo stesso genere e molto simile alla precedente.

Una volta cresciuta, la Mimosa deve essere posizionata in zone molto soleggiate, riparate dal vento e dagli inverni troppo rigidi.

Terreno, potatura e annaffiatura

Fortunatamente (notizia meravigliosa soprattutto per chi non ha il pollice verde) le annaffiature alla pianta di Mimosa non devono essere mai troppo eccessive, anzi, spesso risultano alquanto superflue.
L’unico momento dell’anno in cui si presenta la necessità di un’annaffiatura scarsa, seppur regolare, è durante i periodi più caldi, quando le radici non riescono a trattenere dal terreno il nutrimento necessario a causa della forte siccità.

Per quanto riguarda il terreno, è importante sapere che la Mimosa predilige terreni caratterizzati dal buon drenaggio, freschi, dal ph neutrale o tendente all’acido.
Nel caso in cui la pianta venga coltivata su balconi o terrazzi, il rinvaso dovrebbe essere effettuato ogni due anni circa usufruendo di terriccio ricco di humus.

La potatura è una fase molto importante per la pianta, soprattutto durante i primi anni di vita quando la crescita dei rami è piuttosto cospicua. Nel momento in cui la chioma ha raggiunto il suo naturale equilibrio però, le potature possono essere ridotte fino a diventare del tutto superflue.
Per favorire la crescita di nuovi germogli, è possibile effettuare una potatura annuale a fioritura terminata.

Elena Cecilia Maranca

Editor e copywriter specializzata nel campo dell'editoria. Su magazine digitali scrivo per passione su argomenti che spaziano dal lifestyle a matrimonio a news dedicate al mondo degli eventi.

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Elena Cecilia Maranca

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