Il gelsomino rampicante è una delle piante più amate per la bellezza dei suoi fiorellini e la dolce fragranza che questi emanano nell’aria: è scelta per decorare giardini o balconi in quanto, sopratutto il Jasminum Officinale, ha un delizioso portamento rampicante. Non si dimentichi poi che il gelsomino è utilizzato anche per preparare profumatissime tisane ed essenze naturali.
Il gelsomino appartiene alla famiglia delle Oleaceae e se ne contano più di 200 varietà: il Jasminum Officinale è la più diffusa, fiorisce tra la primavera e l’estate producendo splendidi fiorellini bianchi. Questa specie di gelsomino, originario della Cina, dell’India e dell’Iran, è molto resistente anche quando le temperature si fanno più basse. Il Jasminum Polyanthum si distingue per la eccezionale fioritura invernale e mostra fiori a grappoli leggermente più grandi.
In ogni caso, per coltivare al meglio il gelsomino rampicante bisogna procurarsi del terreno, fresco, soffice e ben drenato, mescolandolo magari con sabbia e torba per favorire il drenaggio; le innaffiature devono essere abbondanti, avendo attenzione a non creare dannosi ristagni d’acqua. Avendo un apparato radicale ben sviluppato, è necessario piantare il gelsomino in vasi molto ampi, in modo da garantire una crescita rigogliosa.
Posizionare il gelsomino al sole nelle regioni settentrionali, mentre negli altri casi va bene la mezz’ombra.
La vita e la bellezza del gelsomino dipende dalla potatura. Nei primi tre anni la potatura deve favorire la crescita di nuovi germogli ed è finalizzata a definirne poi il portamento: deve essere effettuata tagliando le ramificazioni di due terzi.
Quando la pianta è adulta, dunque trascorsi i tre anni, bisogna procedere con la potatura di manutenzione, da effettuarsi dopo la fioritura nel caso dei rami che hanno emesso già fiori, oppure durante il riposo vegetativo: quest’ultima garantisce una ripresa vegetativa più vigorosa in primavera. In ogni caso non si deve potare mai il gelsomino se il tempo è molto freddo perché i tagli, richiamando molta linfa, possono gelarsi se le temperature sono molto basse.
La potatura è un’azione da fare in maniera molto attenta, utilizzando strumenti ben affilati e soprattutto disinfettati. I tagli poi, che sono vere e proprie ferite che si apportano alla pianta, devono essere precisi, obliqui e netti, senza creare quegli sfilacciamenti che possono essere fonte di pericolose malattie fungine, batteriche, virali e parassitarie.
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