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Come imbiancare la tua casa con il fai da te

Si sa, uno dei mestieri meglio remunerati è quello dell’imbianchino. Sicuramente è questo il primo pensiero che ci viene in mente quando ci rigiriamo tra le mani il preventivo appena arrivato da parte del professionista per assecondare il nostro desiderio di rinnovare il colore delle pareti di casa. Inutile dire che in tempi di spending review, il costo riveste la sua importanza. Ma se l’intervento di “rivitalizzazione” delle pareti non può essere rimandato, la soluzione migliore resta il fai-da-te che, come vedrete più avanti, è sempre più accessibile a tutti, vuoi per la ormai diffusissima disponibilità di attrezzature e materiali praticamente analoghi a quelli dei tecnici, vuoi perché sulla scia di “Paint your life” l’esigenza di dare un tocco di originalità personale anche alla nostra casa è diventata una interessantissima opportunità di esprimere creatività e personalità.

Premesso che la parte più difficile è senza dubbio la scelta dei colori, e che per questo UnaDonna.it vi è già venuta incontro con un post approfondito sul tema, che siate neofiti del fai-da-te o provetti decoratori, lanciamoci nel mondo del self-painting.

Preparazione ed attrezzatura: chi ben comincia…

[dup_immagine align=”alignright” id=”2240″]”Chi ben comincia è già a metà dell’opera”, recita un vecchio ma saggio detto. Ed infatti, come un po’ in tutte le cose, anche nell’”arte dell’imbiancatura” la preparazione riveste una importanza notevole che impatta su tutto il proseguo del lavoro.

La fase preparatoria può essere schematicamente strutturata in tre parti, ovvero: la progettazione (scelta dei colori, accostamenti, tipologie, decorazioni); la verifica o il reperimento dell’attrezzatura e del materiale necessario; la preparazione della stanza all’applicazione del colore.

Data per superata la prima delle tre fasi, occorre dedicarsi all’attrezzatura: essa è molto importante e ci supporta nelle situazioni di impaccio soprattutto se abbiamo poca esperienza. Per questo non va mai trascurata la presenza di:

  • Pennelli e rulli di diverse dimensioni, da utilizzarsi nelle varie situazioni che in cui ci troveremo (raggiungere angoli, soffitti, pareti ampie, ritoccare o rifinire, ecc…), dotati, se possibili, di manici regolabili di diverse dimensioni.
  • Guanti in lattice e una mascherina di protezione per gli occhi in plastica per ripararsi dagli eventuali schizzi.
  • Un barattolo di stucco pronto con relativa spatola, necessari per uniformare la superficie del muro prima di applicare il colore.
  • Un numero sufficiente di teli di plastica per riparare pavimenti e mobili pari alla superficie necessaria da coprire.
  • L’indispensabile nastro adesivo di carta per proteggere oggetti a rischio come gli interruttori della luce, gli stipiti delle porte e qualunque altro oggetto che possa “confinare” con la superficie da trattare.
  • Nel caso sia necessario, la carta vetrata a grana grossa per l’eventuale “preparazione” del muro.
  • Un paio di pinze per rimuovere gli eventuali chiodi piantati nel muro.
  • Una scala abbastanza alta.
  • Almeno un paio di secchi o recipienti per ciascuno dei colori allo scopo di diluire e preparare la vernice.
  • Un gran numero di giornali vecchi.

L’idropittura: soluzione ideale per il fai-da-te

[dup_immagine align=”alignleft” id=”2241″]Manca qualcosa all’attrezzatura, no? Infatti, manca la “materia prima”, ovvero la pittura da applicare. In commercio, la più diffusa ed indicata per il fai da te è oggi l’idropittura, disponibile in un gran numero di tonalità, densità, dimensione delle confezioni e destinazione d’uso (per interni o per esterni). Richiede di essere mescolata con acqua prima dell’utilizzo in una quantità proporzionale che è sempre indicata sulla confezione.

L’idropittura, rispetto alla tempera tradizionale, è di utilizzo molto più semplice ed inoltre ha normalmente una serie di caratteristiche che, a seconda della tipologia, sono più o meno accentuate. Potrete così scegliere una pittura traspirante – indicata soprattutto in ambienti maggiormente umidi come cantine e taverne o soggetti al contatto con l’acqua come bagni e cucine – oppure una lavabile, normalmente idrorepellente e adatta soprattutto a colori accesi e a finiture maggiormente di pregio. Potete anche trovare, nel caso, pitture igienizzanti ed antimuffa, normalmente a base di resine acriliche, o anche termoisolanti.

Preparare la stanza

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E’ banale affermare che lavorare in una stanza vuota sia la situazione migliore possibile. La cosa però non è sempre fattibile, stante il fatto che normalmente una gran parte dei mobili presenti non è facilmente trasportabile o non ci sono spazi “provvisori” sufficienti per accoglierli. In questo caso è necessario che le pareti da verniciare, oltre che scoperte abbiano anche un metro abbondante di spazio davanti, cosa che consente di lavorare in maniera molto più agevole. Per questo, la soluzione migliore è di portare tutto al centro della stanza, coprendolo con i teli.  Se possibile, è meglio smontare lampadari, rimuovere le tende e ogni altro oggetto facilmente asportabile. Se il muro è uniforme, potrà essere sufficiente rimuovere i chiodi ed eventualmente ritoccare piccoli segni o crepe con lo stucco, mentre in caso di situazioni di partenza più irregolari, muri vecchi o presenza di vernice non uniforme (specie se tempera) si renderà necessario l’uso della carta vetrata per riportare la superficie ad una omogeneità adeguata ad accogliere la nuova vernice. Per fare questa operazione è buona norma proteggersi con delle mascherine onde evitare di respirare la polvere prodotta.

Da ultimo, procedere alla protezione di battiscopa, interruttori, stipiti e maniglie con il nastro di carta e posizionare abbondantemente giornali vecchi sul pavimento anche sopra il telo di protezione.

Superfici lisce, spazio sufficiente per lavorare ed oggetti protetti: questi i tre elementi che ci rendono “pronti a tinteggiare”.

Tinteggiare: in realtà la parte più semplice

Se tutto quanto detto in precedenza viene ben tradotto in pratica, applicare il colore alla parete è la parte più facile (e divertente). Certo, questo vale se non volete lanciarvi in difficili decorazioni o particolari soluzioni tecniche che richiedono una certa esperienza e conoscenza dei propri mezzi. Ma in generale, per applicare uniformemente il colore è sufficiente scegliere una direzione di “pennellata” e rispettarla lungo tutta la parete, meglio se scelta in base alla posizione delle fonti di luce in modo da rendere più uniforme possibile l’effetto. In base alle diverse tipologie di pittura utilizzata e alle istruzioni di impiego sempre presenti sulle confezioni, sarà opportuno dare diverse “mani” di vernice, rifinendo con pennelli di diverse dimensioni le parti più delicate, come gli angoli o quelle vicino ad oggetti che avevamo protetto con il nastro come gli interruttori.

In generale, salvo situazioni, colori od effetti desiderati particolari, con l’idropittura un paio di mani sono sufficienti per un risultato uniforme. Occorre naturalmente attendere la corretta asciugatura della prima mano prima di procedere con la seconda e scegliere una direzione se possibile perpendicolare alla precedente. Non abbiate fretta. Le finiture precise e ben fatte spesso fanno una differenza notevole fra un colpo d’occhio pulito ed accattivante ed una sensazione di “dilettantismo” assolutamente da evitare.

Insomma, il fai-da-te ma bene alla mente, al fisico e al portafoglio. E’ poi una soluzione che vi darà una grande soddisfazione. Non siate troppo ardimentosi. Se non avete molta pratica, iniziate da qualcosa di semplice come uno sgabuzzino o un bagno di servizio, spingendovi poi in situazioni sempre più complesse. Imparare non è difficile: e da quel momento, la vostra fantasia non avrà più limiti.

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Foto di: Wuertele; cackhanded; Basykes; eszter; joemcgill

Anna Invernizzi

Classe 1972, cinque figli e una vita intensa. Laureata in Economia, impiegata, scrivo per passione su tutto quello che mi interessa. In particolare creo contenuti a tema cucina e lifestyle.

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Anna Invernizzi

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