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Capire come annaffiare le piante non è semplice e gli errori sono sempre dietro l’angolo. La soluzione? Affidarsi a pochi ma semplici consigli, perfetti per regalare ai nostri esemplari green tutte le cure di cui hanno bisogno. In questo articolo ti sveleremo le 5 regole per innaffiare le piante senza commettere errori.
I vantaggi dell’acqua piovana sono numerosi. È economica, perfetta per l’ecosistema e il risparmio idrico, è già a temperatura ambiente ma soprattutto è priva di cloro. Questo elemento chimico, secondo gli esperti, è fitotossico per le piante in quanto ne rallenta e limita la crescita nel tempo. La prima regola quindi è di raccogliere, se possibile, l’acqua piovana e utilizzarla per innaffiare le piante. In sua assenza, è necessario lasciar decantare e riposare l’acqua di rubinetto nell’annaffiatoio per dare modo al cloro di evaporare.
Quante volte ti sei sentito ripetere che le piante devono essere irrigate una o due volte a settimana? Niente di più sbagliato! In realtà, dovresti annaffiare solo se il terreno risulta secco e asciutto non solo in superficie ma anche in profondità.
Ti sveliamo un piccolo trucco: per capire se le piante hanno sete, prendi un piccolo bastoncino di legno e inseriscilo nel terriccio del vaso. Se esce sporco e con la terra attaccata, non devi intervenire. Il bastoncino è pulito e asciutto? È arrivato il momento di annaffiare!
Sembra una contraddizione ma in realtà questa regola è fondamentale per mantenere sane e rigogliose le tue piante. L’irrigazione quotidiana favorisce la comparsa di malattie e impoverisce il terreno, il problema però è che spesso utilizziamo una quantità di acqua che basta solo a inumidire la superficie esterna ma lascia asciutta l’intera zolla.
Quando innaffi, controlla di bagnare tutta la terra del vaso. In questo modo spingerai l’esemplare a sviluppare radici più profonde e resistenti.
Questi sono i due momenti della giornata in cui il terreno è più fresco e l’acqua meno soggetta a evaporazione. In questo modo permetterai alle tue piante di rifornirsi dell’umidità di cui hanno bisogno durante le ore più calde del giorno, soprattutto durante la stagione estiva.
Le foglie devono rimanere asciutte perché, se le lasci bagnate, possono ammalarsi: di notte, quando sono umide, possono favorire la comparsa delle muffe.
Di giorno, sotto il sole, le goccioline di acqua diventano delle microscopiche lenti di ingrandimento che possono provocare delle bruciature sulle foglie.
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