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Come capire se il cane ha la febbre

Sta poco bene, è abbattuto e si muove meno del solito. Valutare lo stato del proprio cane e interpellare il veterinario per una visita più approfondita.

Come misurare la temperatura

Partiamo col dire che la temperatura normale nel cane è più alta rispetto all’essere umano e si aggira intorno ai 38°-39° C, una temperatura superiore potrebbe lasciar pensare alla febbre e se supera i 41.1° C potrebbero esserci situazioni più gravi come danni agli organi.

Per sapere con esattezza quale sia la temperatura del vostro cane, la misurazione va effettuata ponendo il termometro nell’ano, sollevando la coda delicatamente e spostando il termometro leggermente di lato, toccando la parete intestinale. All’interno dell’intestino sono presenti la maggior quantità di recettori della temperatura ed è quella la temperatura più corretta da verificare.

Nel caso non abbiate a disposizione un termometro, valutate la temperatura nelle zone senza pelo (ascelle, orecchie) se queste sono più calde del normale, potrebbe esserci la febbre.

Situazioni che possono confondere

Fate, però, attenzione ad eventuali situazioni che possono destare confusione:

  • l’esposizione a una fonte di calore;
  • il cane si è sdraiato al sole o a fianco a una stufa;
  • il cane è appena rientrato da una passeggiata lunga o una corsa.

Visita dal veterinario e possibili accertamenti

Chi conosce il suo cane saprà riconoscere uno stato insolito e di abbattimento, consigliamo di interpellare il veterinario che, per prima cosa, valuterà i sintomi (vomito, diarrea, problemi respiratori, dolori articolari, scolo nasale oppure vaginale, sangue dal prepuzio).

Il medico potrebbe valutare la necessità di accertamenti come esami del sangue e delle urine, lastre, ecografie.
Questi esami permetteranno di avere un quadro più chiaro, se però la febbre non dovesse passare e non ci fosse una diagnosi chiara, si passerà ad altri esami come TAC o RM.

Il trattamento d’elezione normalmente è l’antibiotico, che verrà scelto in base al sospetto diagnostico. Se non c’è risposta nel giro di tre giorni, normalmente si consiglia di riconsiderare il trattamento e la diagnosi, con antibiotico a spettro diverso.
Solo in un secondo momento si valuterà la possibilità di somministrazione di corticosteroidi.

Redazione UnaDonna

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Tags: come fare

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