Categories: Arredamento

Mi compongo la libreria

Semplicità ed eleganza dei colori tenui
Infinite collocazioni per Billy
Tante forme e colori per Billy
Struttura tipo per la libreria Kartell con contenitore
Billy offre la possibilità di personalizzare la libreria con ante
Billy edizione limitata
Billy è perfetta per ogni stile
La struttura Kartell si adatta a tutti gli ambienti
Esempio di parete divisoria per ambienti di lavoro

Billy: l’intramontabile soluzione Ikea

Le librerie rivestono le pareti delle case, scaldano gli ambienti, riempiono di colore salotti e studi, con buona pace di quelli che preferiscono collocare i dorsi dei libri seguendo una precisa scala cromatica. Sembra un gioco da ragazzi, ma orientarsi tra le varie proposte del mercato può causare qualche capogiro.

Il colosso svedese ha in questo ambito un primato, l’esser riuscito ad inserirsi nel linguaggio comune, modificandolo forse per sempre. Se fino a qualche anno fa Billy era un nome plausibile per un fedele cane meticcio, per rappresentare lo stereotipo dell’uomo americano o il personaggio di un film d’animazione per bambini, ora Billy è per gli uomini e le donne del pianeta una sola cosa: la libreria componibile Ikea.

Nata nel 1979 dalla matita di Gillis Lundgren, classe 1929, come semplice libreria a ripiani regolabili, con il passare degli anni si è arricchita di nuove funzionalità, elementi angolari, colori e ante per proteggere libri e oggetti. Disponibili le versioni ad angolo, con spazio riservato alla televisione, con ripiani studiati esclusivamente per contenere CD o DVD, ante in vetro o cieche, ce c’è davvero per tutti i gusti, tutti gli spazi e tutte le tasche. Da un minimo di 17 euro per il lettore occasionale che voglia accontentarsi di una libreria capace di sfruttare, con i sui 106 centimetri di altezza gli spazi più piccoli, fino ai 300 euro per il lettore famelico che ha bisogno di grandi volumi.

Semplicità, versatilità e basso costo: le chiavi del successo

Nel 2009 la libreria più venduta al mondo ha compiuto 30 anni e per l’occasione è stata lanciata persino un’edizione limitata costituita da eccentrici e creativi pezzi. Proprio la sua versatilità, la semplicità, la possibilità di personalizzarla e ovviamente il prezzo, l’hanno resa così popolare tanto da permetterle di arrivare al suo trentesimo compleanno a quota 41 milioni di pezzi venduti. Una buona occasione per festeggiare. [dup_YT id=”TP0ap-h26es”]

Le illimitate combinazioni della libreria Kartell

Ottima soluzione alternativa è quella proposta dall’italianissima Kartell. Disegnata dal 1974 da Giulio Polvara, questa libreria componibile è un concentrato di versatilità, design e semplicità, al cubo. Si perché il cubo è la parte atomica di questo prodotto che si compone di tre giunti e quattro pannelli di materiale plastico della stessa profondità e dunque facilmente incastrabili. Scaffalature a scala, rettangolari, di forme inedite e vari colori, la capacità di trasformarsi e la facilità con la quale può essere realizzata, sono senza dubbio i punti di forza del prodotto Kartell a differenza del prezzo, non per tutte le tasche, oltre i 1000 euro per una libreria di circa 2 metri per 2.

Nessun attrezzo, infinite forme

I neofiti del trapano possono però star tranquilli perché l’assemblaggio è davvero alla portata di tutti e non si corre neppure il rischio di perdere la vite di cui non puoi fare a meno: nessun attrezzo, viti o perni sono infatti necessari per comporla, la sola pressione è sufficiente per incastrare gli elementi e rendere questa libreria solida e perfettamente funzionale. Ideale per spazi lavorativi e per la casa, la libreria può essere sfruttata anche come parete divisoria autoportante, forte dei suoi cubi contenitori proposti in diversi colori: giallo, rosso, azzurro, verde, blu e rosa. Un vero e proprio gioco da ragazzi questo, dal raffinato design e dalle linee semplici, mai banali.

Ikea-Kartell: una sfida sempre aperta

Certo, le analogie tra il prodotto proposto dalla casa svedese e quella italiana sono notevoli, a partire dall’evidenza che sono figlie dello stesso tempo, ma ad uno sguardo più attento sono capaci di riservare sorprese e di guadagnarsi uno spazio in tanti salotti o studi italiani.

Lara Zironi

Quando dicono che gli italiani pensano sempre a mangiare, sicuramente stanno descrivendo me. Mi piace tantissimo mangiare, ma più di tutto cucinare. Trovo non ci sia niente di meglio di una torta fatta in casa per colazione, di quelle che sanno di semplicità e famiglia, anche se poi la metti in un tovagliolo e te la mangi mentre corri al lavoro. Spesso organizzo cene a casa coi miei amici, e prendo la scusa per sperimentare qualcosa di nuovo: loro non lo sanno, ma sono spesso le cavie di piatti che mi invento al momento, in base all’umore e all’ispirazione.

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Lara Zironi

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